Capitolo 33:provo a riconquistarti

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Jorge's pov
Ero diretto verso casa di Elisabeth. Eccomi arrivato,avevo corso troppo,non avevo rispettato qualche semaforo ma dovevo sbrigarmi,non volevo aspettare più. Bussai ripetutamente al citofono. Aspettai ancora ed eccola. Elisabeth! Era lei, proprio lei. Era difronte a me con gli occhi che gridavano di abbracciarla. La presi per mano la portai fuori. Misi in ordine tutte le parole nella testa anche sapendo che sarebbe stato inutile. Riempì i polmoni di aria e la guardai. Le presi le mani che però lei ritrasse,non mi feci scoraggiare ed iniziai il mio discorso ma prima parlò lei.
Elisabeth:cosa vuoi Jorge,non mi hai fatto già soffrire abbastanza?
La sua voce tremava,stava per piangere.
Io:ho bisogno di parlarti,ti prego.
Lei mi guardò come fossi uno scemo.
Elisabeth:e io non voglio ascoltarti.
Disse cercando di sembrare più sincera possibile ma si riconosce quando si sta mentendo e lei stava mentendo spudoratamente.
Io: Elisabeth ti prego,ti spiegherò tutto
Mi guardò e annuì. Avevo una possibilità,non dovevo sprecarla.
Io: Elisabeth mi dispiace di tutto,sono stato un coglione orgoglioso. Quando ti ho chiesto una pausa è stato perché come sai mia madre si doveva operare e io avevo bisogno di soldi ma ero troppo orgoglioso per chiederli a te per questo sono tornato a spacciare droga,lo so è sbagliato,ma era l'unico modo per guadagnare tanto in poco tempo.
Feci una breve pausa per poi ricominciare.
Io: io ho sbagliato,non so cosa poter dire in mia discolpa perché non c'è qualcosa da dire,ma ti giuro Elisabeth che io ti amo ancora e mi manchi ogni giorno,quella ragazza di ieri sera era una che ho portato a letto per dimenticare te,ma tu sei indimenticabile,sei così bella, simpatica,diversa,io ti amo Elisabeth e dico davvero.
La guardai negli occhi e lei fece lo stesso. Mi guardò dispiaciuta.
Elisabeth:io non ti amo più Jorge
Rimasi immobile,come fossi stato congelato. Lei entrò dentro e chiuse la porta alle sue spalle senza mai voltarsi. Lei non mi ama più! No è impossibile, starà mentendo o forse...
Entrai in auto di corsa,inziai a sbattere le mani violentemente sul manubrio e dopo dalla mia bocca uscì un grido. Rimasi in auto senza partire per qualche minuto poi mi decisi. Sarei andato ad ubriacarmi e poi avrei trovato qualcuno con qui stare o forse sarebbe meglio tornare a casa. Misi in moto e mi diressi verso un locale,la prima opzione era allettante ma arrivato a metà strada non c'è la feci a continuare,non dovevo sbagliare ancora,dovevo soffrire,dovevo sopportare questi dolore. Girai molto velocemente l'auto ed iniziai a correre verso casa. Due fari mi accecarono e sbandai per poi ritrovarmi di fianco con un auto che veniva a tutta velocità verso di me. In poco tempo mi ritrovai a testa in giù nell'auto,il vetro rotto,alcuni pezzi conficcati dentro di me,ero sporco di sangue e mi faceva male tutto,gli occhi si volevano chiudere ma io cercai di farli rimanere aperti,la vita mi passò avanti come un flashback,tutti i momenti belli e quelli brutti,le ultime parole che avevo sentito "io non ti amo",quelle parole mi facevano più male del resto del corpo. Sentì un autombulanza e mi lasciai andare,chiudendo gli occhi. Volevo riposare.

Elisabeth's pov
Ero sul letto mentre ascoltavo un po' di musica e girovagavo su internet,ad un tratto sentii il campanello ed andai ad aprire. Davanti mi trovai Jorge,era bello come il sole,come sempre d'altronde. Mi prese per l'avambraccio e mi condusse fuori casa,nel giardino. I nostri occhi erano incastrati gli uni negli altri. I suoi occhi mi erano mancati,lui mi era mancato. In quelle braccia mi ero sempre sentita a casa ed ora avevo bisogno di un abbraccio ma la mia testa diceva di non avvicinarmi di nuovo.
Io:cosa vuoi da me,non mi hai fatto soffrire abbastanza?
Gli chiesi con voce tremante,avevo detto chiaramente alle mie lacrime di non uscire ma la mia voce rovinava la mia finta sicurezza.
Iniziò a parlare spiegando tutto,la sua voce era così rilassante. Stetti molto attenta a tutto ciò che disse e quando mi disse "io ti amo" il mio cuore perde un battito. Mi era mancato sentirlo. Il sentimento però ora era più flebile,era come un fuoco che si stava spegnando,qualcosa mi frenava,forse avevo perso la fiducia in lui. Io lo amavo ma qualcosa mi diceva di negarlo,anche a me stessa,perché negandolo sarei stata meglio.
Io:io non ti amo
Lui mi guardò deluso,non saprei descrivere la sua espressione,potrei solo dire che era la più triste che avessi mai visto. Rientrai dentro prima di scoppiare a piangere,mi faceva male vederlo così.
Mi accasciai a terra,la schiena appoggiata alla porta e le braccia che mi tenevano le gambe strette al petto. Rimasi lì ferma per un bel po'finché non sentì un'ambulanza un po' lontana da casa mia,ma non mi preoccupai più di tanto. Andai in camera e mi addormentai pensando a Jorge,come sempre d'altronde.

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