Capitolo 24: cauzione

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Elisabeth's pov
Ero stesa sul letto quando il mio cellulare squillò,lo presi e lessi il nome "Brandon" che voleva da me? Forse era successo qualcosa a Jorge o ad Olivia. Risposi immediatamente un po' preoccupata.
Io:Brandon è successo qualcosa?
Chiesi spaventata.
Brandon:Jorge è stato preso dalla polizia
Tirai un sospiro di sollievo,pensavo avesse avuto un incidente,con la velocità con cui guida potrebbe capitare.
Io:ok dove si trova la caserma del Bronx?
Chiesi sicura. Avevo già in mente cosa fare,avrei pagato la cauzione,così sarebbe uscito e poi mi sarei fatta spiegare perché era lì. Dopo che Brandon mi diede le indicazioni preso un giubotto e senza curarmi del resto degli abiti uscì di casa. Guidai seguendo le indicazioni e una volta arrivata alla caserma presi un bel respiro profondo e scesi. Camminai a passi lenti fino all'entrata, aprì la porta di vetro e mi avvicinai al bancone dove c'erano due uomini. Uno era sulla cinquantina,aveva i capelli grigi e una cenno di barba,l'altro invece era più giovane,più o meno sulla trentina ed aveva i capelli biondi e gli occhi molto scuri. Mi avvicinai e quando posso le mani sul bancone mi guardarono entrambi stupiti.
X:piacere sono Victor
Disse quello più giovane,lo salutai con un sorriso.
X:io sono Malik
Disse quello più anziano.
Io:io sono Elisabeth
Dissi sempre sorridendo,sembravano dei tipi simpatici.
Victor:cosa ci fa lei qui?
Lo guardai per un attimo e poi risposi.
Io:dovrei pagare la cauzione di Jorge Blanco
Loro si guardano e poi mi riguardarono con occhi sbalorditi. Cosa c'è che non va?
Rimasero quasi incantati finché non li risvegliai dal loro sonno.
Io:quanto è?
Loro mi dissero la cifra e dopo aver pagato Victor mi accompagnò verso la cella. Per il corridoio c'erano una ventina di celle bianche e qualcuna era anche macchiata di sangue,certo che qui non se ne fregano di niente. Le persone nelle celle continuavano a dire "bella","vieni","piccola mia",oh mio dio come odio. Arrivata alla cella vidi Jorge steso su una base in ferro. Lo guardai per un attimo prima che il poliziotto sbatté il suo bastone sulle sbarre.
Victor:sei stato fortunato Blanco,questa ragazza ti ha pagato la cauzione
Jorge balzò e mi guardò dispiaciuto e deluso da se stesso. Io gli sorrisi e lui fece lo stesso,ma il suo sorriso era flebile,come un fuoco che si sta consumando. Il poliziotto aprì la cella e Jorge uscì,iniziammo a camminare verso l'uscita.
Jorge: arrivederci capo
Disse facendo un gesto con la mano io mi girai e sorrisi ai due poliziotti. Jorge aprì la porta di vetro facendomi uscire e poi fece lo stesso. Arrivammo alla macchina e io mi fermai e così anche Jorge.
Io:come ci sei finito lì dentro?
Chiesi poggiandomi alla macchina,lui si mise difronte a me ed incastrò i suoi occhi nei miei per qualche istante e poi parlò.
Jorge: Elisabeth è meglio che torni a casa è tardi
Stava cercando di sfuggire alla mia domanda. Quanto lo odio quando fa così.
Io:Jorge so che sei finito lì dentro per un motivo che non so perché non mi vuoi dire,adesso ti faccio un'altra domanda, perché non vuoi il mio aiuto?
Alzai le mani teatralmente in aria per poi incrociarle al petto.
Jorge: perché sono troppo orgoglioso per chiedere aiuto a qualcun'altro
Lui mi guardò come se sapesse di star sbagliando ma non volendo ammetterlo.
Senza dire nulla entrai in auto e misi in moto,Jorge però,prima che potessi partire, bussò al finestrino e io li abbassai.
Jorge: Elisabeth perdonami
Disse dispiaciuto per poi andarsene. Rialzai il finestrino e una lacrima solitaria mi rigó il viso. Partii a tutta velocità e una volta arrivata a casa entrai lentamente cercando di non farmi sentire. Andai in camera e chiusi la porta,mi stesi sul letto e delle lacrime silenziose iniziarono a scendere. Perché mi stava facendo soffrire così tanto? Tutto andava bene,perché ora no più? Cosa stava succedendo? Perché era finito in carcere? Perché non mi voleva dire il perché? Cosa stava facendo? Si stava rovinando la vita senza accorgersene. Mi addormentai con le lacrime agli occhi e con tutte queste domande in testa,avevo trovato risposta solo all'ultima fra queste "cosa stava facendo?" si stava realmente rovinando la vita ma non perché mi aveva lasciata ma perché stava cambiando in peggio,era andato al fresco e questa non sarebbe stata la prima volta se continuava a fare quello che stava facendo. Dovevo aiutarlo ma non sapevo come e poi lui non voleva il mio aiuto.

Jorge's pov
Ero disteso sulla panchina della cella quando il poliziotto bussò col bastone sulle sbarre. Conoscevo bene questi poliziotti,c'erano da un bel po' ed io ero finito un bel po' di volte in cella ma non per omicidi,per cose come risse o per il motivo per cui ci ero finito ora.
Victor:sei stato fortunato Blanco,questa ragazza ti ha pagato la cauzione
Appena sentii la parola ragazza mi alzai di scatto e vidi due occhi castani che mi fissavano. Ero così dispiaciuto che avesse dovuto vedere questo,scommetto che ci era rimasta male nel vedere che il suo ragazzo era finito in cella. Ci avvicinammo all'uscita ma prima salutai i poliziotti.
Io:ciao capo
Aprii la porta ad Elisabeth e la feci uscire,feci lo stesso ed iniziammo a camminare verso la cammina in silenzio. Una volta arrivati Elisabeth si appoggiò all'auto e io mi misi davanti a lei,voleva dirmi qualcosa.
Elisabeth:come ci sei finito là dentro?
Disse indicando la stazione di polizia non troppo lontana. Non volevo dirglielo,almeno così avrei mantenuto quel briciolo di dignità,l'ultima briciola di dignità.
Io: Elisabeth è meglio che torni a casa, è tardi.
Lei mi guardò stupita facendo una risata amara.
Elisabeth:Jorge so che sei finito lì dentro per un motivo che non so perché non mi vuoi dire,ora rispondi ad un'altra domanda, perché non vuoi il mio aiuto?
A questa potevo rispondere,dovevo rispondere ad almeno una delle sue domande,altrimenti penso che sarebbe finita letteralmente anche se il nostro amore sta finendo lentamente,come un cuore che viene strappato,un fiore che lentamente si secca,stavo rovinando tutto,che coglione.
Io:perché sono troppo orgoglioso per chiedere aiuto a qualcun'altro
Lei mi guardò con gli occhi ludici e poi salì in macchina. Io andai dal lato del guidatore e bussai al finestrino.
Io:Scusami Elisabeth
Dissi una volta che l'aveva abbassato. Lei mi guardò con uno sguardo arrabbiato,triste,deluso,amaro,non riuscivo a sopportarlo,me ne andai,forse non era la cosa migliore da fare ma non riuscivo a vederla così,non sopportavo di vedere questo dolore nei suoi occhi creato per giunta da me. Inziai a camminare verso un locale,in cerca di alcool,lo so non è una buona idea ubriacarsi per non pensare più al dolore ma io non voglio più sentire dolore,non voglio più soffrire,voglio respirare per qualche attimo per poi tornare sott'acqua a trovare la via giusta per ritornare a galla. Io amo Elisabeth come non mai ed è per questo che la sto lasciando libera, perché lei non sa che io sono un vero coglione,non riesce a vederlo,non riesce a vedere che sto sbagliando perché i suoi occhi sono offuscati dall'amore ed è per questo che sto facendo io quello che dovrebbe fare lei,la sto salvando,forse questa pausa sarà eterna,forse mi pentirò,ma forse è la cosa giusta sia per me che per lei,in fondo si farà una nuova vita ora al college ed io cercherò di fare lo stesso.

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