Capitolo 31:stavo cercando di guarire

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Elisabeth's pov
Eccomi,sul marciapiede davanti la casa di Jorge all'una di notte ad aspettarlo in pigiama. Per quel ragazzo avevo fatto di tutto. Dove era finito? Perché non era ancora in casa? Stavo aspettando da almeno due ore e ancora non era tornato. Dopo altri dieci minuti pieni di noia vidi due fari bianchi accecarmi. L'auto di fermò davanti a me, parcheggiò per bene e poi scese il mio angelo dai capelli castani,Jorge, finalmente. Mi alzai ma prima che potessi abbracciarlo vidi una ragazza mezza nuda,aveva una minigonna che le copriva a stento il sedere,un top trasparente e dei tacchi vertiginosi. Come aveva potuto? Lo guardai con disprezzo,non disgusto,sembrava quasi dispiaciuto. Una lacrima mi rigó il viso senza il mio permesso, perché stavo piangendo? Nessuno parlava,c'era un silenzio straziante, perché non diceva niente,sarebbe bastato anche il mi dispiace e qualche parolina per farmi credere che ci fosse una ragione ma nulla. Lui non parlava io non parlavo e la ragazza mezza nuda non faceva altro che stringere il braccio del mio Jorge,ora non più mio,ora sarà solo Jorge per me.
X:Jorge dai,andiamo a divertirci un po'
Che stronza. Mi guardò con un sorriso maligno e poi cercò di tirare Jorge,che però non si mosse minimamente. Eravamo lì,i suoi occhi nei miei. Volevo solo andarmene ma le mie gambe non riuscivano a muoversi,forse era il mio cuore che gli imponeva di stare ferme ed aspettare una sua parola.
Eccola,stava per parlare.
Jorge: Elisabeth
Fu l'unica cosa che disse. Lo disse con malinconia ma si sentiva anche un pizzico di felicità in quella parola.
Restammo un'altro minuto in silenzio. Perché ancora silenzio? Gambe muovetevi. Eccole,stavano avvertendo i miei comandi. Iniziai a camminare di nuovo verso l'auto,scesero altre lacrime silenziose,solo acqua che imponeva di uscire. Sentì dei passi dietro di me,stava ritornando da me. Qualcuno mi prese per il polso,mi asciugai le lacrime e mi girai. Non era Jorge,era uomo a me sconosciuto. Chi era e che voleva?
X:ei bambolina perché piangi?
Mi disse sorridendo maliziosamente e squadrandomi dalla testa ai piedi. Ero in pigiama! Oh che vergogna!
Io:penso di dover tornare a casa,ciao
Mi lasciò senza protestare. Entrai in auto e partì,le lacrime mi offuscavano la vista,non riuscivo a vedere un granché così per evitare un'incidente mi fermai. Cercai di asciugarmi le lacrime invano. Iniziai a fare grandi respiri per evitare di piangere e ci riuscii. Ripresi a guidare ed arrivai a casa. Salii in camera,erano già andati a dormire tutti. Mi stesi sul letto ed iniziai a piangere finché Morfeo non mi tirò con sé nel mondo dei sogni.

Jorge's pov
Ero andato a prendere Jenny,una ragazza conosciuta ieri ad un bar,mi aveva proposto di stare una notte con lei ed io senza farmelo ripetere avevo accettato. Accettavo qualunque offerta per guarire dal taglio che mi ero fatto vedendo le labbra della mia Elisabeth su quelle di un'altro ragazzo. Ero in auto per arrivare a casa. Accanto a me c'era Jenny,la ragazza di stasera. Ero quasi arrivato a casa quando grazie ai fari vidi una ragazza seduta sul marciapiede. Parcheggiai e scesi. Era Elisabeth? Davvero? Si era lei. Si alzò,volevo andarle incontro e lei voleva fare lo stesso ma prima che potessimo avvicinarci e stringerci come non facevamo da tempo Jenny scese dall'auto,cazzo. Vidi una lacrima rigare il viso di Elisabeth,non sapevo cosa fare,dovevo parlare,abbracciarla? Diamine perché è così difficile. Stettimo in silenzio per non so quanto tempo finché la ragazza di stasera non disse qualcosa che non ascoltai neanche. Ero lì davanti alla persona che avevo provato a dimenticare senza riuscirci,eravamo uno davanti all'altro,nessuno sapeva che fare.
L'unica parola che mi uscì da bocca fu il suo nome.
Io: Elisabeth
Lo pronuncia...non so neanch'io in che modo,non ho parole per descrivere cosa stavo provando,era un miscuglio di tutte
le emozioni,paura,gioia,tristezza,
amore e altre. Mi faceva uno strano effetto rivederla,averla lì davanti mentre un'altra mi stringeva il braccio,non poterla baciare perché sarebbe inopportuno. È la prima volta nella mia vita che sono così confuso. Ora vorrei avere accanto qualcuno che mi voglia realmente bene. Vorrei avere accanto Elisabeth no questa ragazza,vorrei la mano di Elisabeth a stringermi il braccio,vorrei fare l'amore con Elisabeth no con questa stronza di cui non ricordo neanche più il nome. Vorrei in tutto e per tutto Elisabeth,mi manca dannamente tanto,ho provato a dimenticarla,ma ogni tentativo è stato come prendere a calcio l'acqua,mi sono solo fatto più male,e ora averla qui sapendo che sta soffrendo mi fa capire quanto sia stupido. Ho sofferto anch'io come lei ora,so cosa di prova. Io però non ho pianto,gli uomini non piangono,lei invece cerca di non farlo ma le lacrime le rigano il viso come ruggiada. La amo,non posso farci nulla e lei ama me. Ci amiamo ma non riusciamo a stare insieme. Quando uno fa un passo avanti se ne fanno tre indietro, è come giocare a scacchi senza regina,e come volare senza ali. Forse non capirete quello che sto provando finché non capiterà anche a voi ma non ve lo auguro, è una strana sensazione,troppo strana per tenerle testa, è come andare in battaglia senza armi e armatura,muori. La vidi allontanarsi,la vidi asciugarsi le lacrime,vidi le sue spalle alzarsi e abbassarsi per i singhiozzi,vedevo una luce infondo al tunnel,ora e come se fossi tornato all'entrata.

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