Capitolo 10:siamo come calamite

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      Siamo calamite,se cercano di staccarci non ci riusciranno mai. Noi ci ricongiungiamo sempre.

Elisabeth's pov
Ero con Jorge alla pizzeria. Arrivarono le pizze ringraziammo la cameriera e diedi un morso. Era buonissima. La più buona che avessi mai assaggiato.
Io: è veramente la migliore pizzeria di Brooklyn e del mondo.
Jorge rise di gusto mettendosi una mano davanti alla bocca per non sputare niente.
Io:che c'è, perché ridi?
Jorge ingoiò pesantemente e poi rispose.
Jorge: perché la tua espressione fa ridere
Risi anch'io contagiata dalla sua risata.
Mi faceva questo effetto,che potevo farci io?
Bevvi un sorso della mia acqua e lui bevve la sua birra. La sua solita birra.
Io:ti piace la birra?
Chiesi già sapendo la risposta.
Jorge:mi piace l'alcool
Disse sinceramente.
Io:posso provarla?
Chiesi come una bambina che prova per la prima volta qualcosa. Bhe io non avevo mai bevuto alcool, anche se ero maggiorenne.
Jorge:certo principessa
Me la passò e io mi bagnai le labbra. La allontanai ripassandogliela con una faccia disgustata. Lui rise.
Io: è amara
Dissi sempre con quella faccia.
Jorge:lo so
Finimmo di mangiare la pizza ed uscimmo da lì.
Jorge:facciamo una passeggiata?
Io:oh si.
Dissi e lui sorrise. Mi strinse tirandomi dalla vita ed iniziammo a camminare senza una meta.
Ci ritrovammo in un parco e ci sedemmo su una panchina. Da lontano vidi un'altalena e io amo andare sull'altalena.
Io:Jorge
Chiesi aspettano un suo "ci sono"
Jorge:si?
Eccolo.
Io:mi spingo sull'altalena?
Chiesi facendo il musetto e gli occhioni dolci. Lui sorrise.
Jorge:certo
Mi andai a sedere sull'altalena correndo ed aspettai che Jorge mi raggiungesse.
Io:dai muoviti
Lo invitai a correre e lui lo fece mettendosi dietro di me ed iniziandomi a spingere sempre più in alto.
Stavo sorridendo come non mai. Ero spensierata,ero felice. Eravamo solo io la persona che amavo e il vento fresco,e il silenzio. Il mio caro silenzio a volte indispensabile.
All'improvviso una goccia di pioggia mi rigó il viso e poi un'altra e un'altra ancora venne a piovere. Una pioggia leggera.
Jorge:principessa vieni andiamo,ti porterò un'altra volta qui te lo prometto.
Mi girai verso di lui e mi alzai prendendogli la mano. Iniziammo a correre,la pioggia si era fatta più pesante e noi ci stavamo bagnando come i biscotti nel latte.
Arrivammo alla macchina dopo 10 minuti di corsa sotto la pioggia. Non ero più abituata a correre.
Io:sono tutta zuppa.
Dissi sbuffando.
Jorge:anch'io.
Aveva i capelli bagnati e alcune gocce gli scendevano dal ciuffo. Glieli sistemai con le mani. Prima di poterle riportare sulle gambe lui me le prese e se ne portò una alla guancia.
Jorge:vieni da me?
Io:ok,chiamo i miei.
Composi il numero dopo che Jorge mi lasciò le mani e chiamiai mio padre.
Io: papà?
Papà:dimmi amore
Io:visto che domani non vado a scuola Giorgia mi ha chiesto se volevo passare la giornata con lei,posso?
Chiesi speranzosa.
Papà:chiedo alla mamma
Sentì la voce di mamma che diceva ok e poi mio padre ritornò a me.
Papà:ok,aspetta.
Sentì che stava camminando.
E poi chiuse una porta.
Papà:so che sei con Jorge,e va bene ma stai attenta.
Io: grazie papà
Certo che mio padre era troppo avanti.
Mi conosceva troppo.
Staccai la chiamata e mi rivolsi a Jorge.
Io:stasera sto da te e anche domani.
Jorge fece un sorriso grandissimo.
Jorge:che bellooo!
Gridò leggermente.
Arrivammo a casa sua ed entrai .
Io:ho bisogno di una doccia
Dissi guardandomi dalla testa ai piedi
Jorge:anch'io.
Disse con voce maliziosa
Io:bhe vado prima io?
Lui non rispose ma in cambio mi prese a sacco di patate e mi portò in bagno. Cercai di liberarmi,gli diedi pugni sulla schiena ma lui niente,non subì un minimo dolore,era di ferro?
Jorge:che ne dici se facciamo una doccia?
Io:bhe è quello che ho detto fino ad ora
Aspettai che lui uscisse ma non lo fece.
Io:Jorge mi vorrei fare la doccia!
Dissi seccata.
Jorge:ma io volevo farla con te.
Disse con tono da cucciolo e occhietti dolci. Non riuscivo a resistere. Non penso che ci sareste riusciti. Sembrava un cucciolo di tigre e i cuccioli di tigre sono tenerissimi.
Io:ok
Jorge si iniziò a togliere la maglia poi il pantalone e infine i boxer.
Entrò in doccia ed aprì il getto di acqua tiepida. Mi spogliai anch'io ed entrai. Quell'acqua sul mio corpo era una goduria. Ne avevo bisogno per scaricare la tensione. Chiusi gli occhi ed alzai la testa facendomi bagnare il viso dal getto d'acqua. Jorge mi prese per i fianchi e mi avvicinò a lui. Si abbassò all'altezza del mio orecchio. Ogni volta che lo faceva ero in imbarazzo ed arrossivo.
Jorge:sei mia
Disse con voce sexy per poi baciarmi lentamente ma appassionatamente. Il bacio durò tanto ma a me non bastava,non più. Gliene diedi un'altro. Le nostre lingue si rincontrarono,sembrava che non si toccavano da mesi. Non riuscivamo a stare lontani. Eravamo come calamite. Anche se cercavano di staccarci,non ci riuscivamo. Anche se eri l'uomo più forte del mondo. Noi ci saremo sempre riavvicinati perché avevamo bisogno l'una dall'altro.

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