Capitolo 29:dimentico

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Elisabeth's pov
Era novembre e tra poco c'erano le vacanze di Natale,sarei potuta tornare a casa. Avrei passato le vacanze con la mia famiglia. Con Will era finito,gli avevo detto che non provavo amore nei suoi confronti ma sono un'amicizia, inizialmente non l'aveva presa bene ma poi gli è passato tutto. Con Tara,invece,avevo stretto un bel rapporto. Ogni tanto facevano delle chiamate via Skype con Giorgia,io e lei eravamo inseparabili. Ci siamo conosciute all'asilo e da allora non ci siamo più divise. Ricordo un Halloween,ci eravamo vestite da moschettiere il problema e che mancava il terzo moschettiere così obbligammo mio fratello a mettere un pantalone rosa e una camicia bianca con dei ricci sulle maniche,era con strano e divertente. Mi alzai dal letto ricordando tutti i bei momenti e mi preparai per andare a lezione.
Tara: buongiorno
Disse con voce impastata e andando verso il bagno.
Io: buongiorno Tara
Dissi sorridendo. Ero talmente felice ma allo stesso tempo malinconica. Sarebbe bello tornare bambini,da bambini non si hanno problemi,tutto sembra rose e fiori,ma poi quando si cresce tutto cambia,la tua testa non smette più di pensare e iniziano i problemi. Dopo essermi fatta una doccia con acqua più che calda mi misi un leggins nero e un maglione azzurro chiaro,le converse e per concludere preso un quaderno. Per far finta di prendere appunti quando so che disegnerò solo su quel quaderno. Mi incamminai verso l'aula con Tara e più avanti ci raggiunse Will,che ci raccontò un suo strano sogno,di tipo una vecchietta che volava e cose del genere. Arrivati in aula mi sedetti verso le ultime file aspettando il professore. Quando entrò tutti ci alzammo per salutarlo e poi iniziò la lezione. Una volta finite tutte le lezioni decisi di andare a fare una lunga passeggiata.
Tara:dove vai?
Mi chiese vedendomi camminare verso l'uscita.
Io:a fare due passi da sola
Precisai,volevo un po' di tempo per me. Lei annuì ed io uscì dalla struttura. Finalmente da sola. Inziai a camminare lentamente finché non raggiunsi una piazza piccola e con un parco giochi. Vidi un altalena che mi riportò a Jorge. Per non pensarci girai lo sguardo e mi sedetti su una panchina portandomi le cuffie alle orecchie ed inziando ad ascoltare canzoni deprimenti. Penso ancora a Jorge,non riesco a liberare la mia testa da lui. Ogni volta che vedo qualcosa che mi ricorda lui i ricordi iniziano a girovagare nella mia testa. Ricordo quella sera che vidi un'altalena,tutta felice gli chiesi di spingermi e lui un po' stranito lo fece. Inziai a sorridere come una bambina davanti ad un regalo di Natale. Guardandomi sorridere lo fece anche lui. Ricordo il nostro quarto incontro o quinto. Lui voleva andare a casa sua ma io lo convinsi ad andare da un'altra parte. Arrivammo ad un parco,c'era un piccolo lago e ci sedemmo sulla panchina difronte al lago ammirando il tutto. Lì ci presentammo realmente. Lui si alzò,si schiarì la voce e poi si rigirò verso di me con una faccia strana e si presentò "Piacere,Jorge Blanco". Poi mi fece un occhiolino ed io risposi sorridendo a trentadue denti. Ricordo la mia prima volta a fare l'amore con lui. Era così straordinariamente perfetto. Fisico scolpito dagli dèi. Ed era solo mio,infatti era,ora non lo è più. Giorgia mi racconta che ora non sta con nessuna in particolare,che è ritornato come prima di conoscermi,stesso ragazzo stronzo e menefreghista,senza sentimenti,ma io so che lui non è così. La devo finire di pensare a lui. Mi alzai dalla panchina ripercorrendo la stessa strada di prima. Arrivata al college entrai e vidi Will e Tara che si baciavano. Ci avevo sempre sperato. Almeno qualcuno è felice. Andai in camera e mi misi a studiare,non avevo nulla da fare quindi perché non studiare.

Jorge's pov
Mi manca Elisabeth,mi mancano i suoi baci i suoi abbracci,la sua reazione ai miei complimenti,il suo profumo,i suoi occhi,le sue labbra morbide,mi manca lei. Sono passati non so quanti mesi ma il mio cuore è ancora legato a lei per quanto la mia testa cerca di dimenticarla il mio cuore manda dei segnali di fumo al mio cervello facendogli capire che c'è anche lui. Ho provato a fare di tutto per dimencarla,sono tornato a fare la vita da puttaniere che facevo prima. Ogni tanto mi drogo,lo so non dovrei ma mi fa stare bene per qualche minuto. Brandon mi continua a dire che dovrei andare da lei ma io l'ho vista con un'altro,uno stronzo che la toccava come solo io posso fare. Ricordo ancora quella scena come fosse ieri. Lei da me non è mai venuta e non penso stia tanto male per baciare un'altro. Mi ha dimenticato così in fretta,non posso crederci,io non l'ho ancora dimenticata e lei già sta con un altro. Mi alzai dal divano ed andai a fare un giro. Arrivai da Lilly era da un bel po' che non ci andavo.
La vidi al bancone mentre preparava un caffè. Mi sedetti su uno degli sgabelli di legno e aspettai che arrivasse.
Lilly:hey Jorge,da quanto tempo,che ti porto?
Mi guardò sorridendo.
Io:delle uova,un caffè e dei consigli
Feci un flebile sorriso e lei annuì. Dopo avermi portato tutto parlò.
Lilly:dimmi un po' cosa ti affligge?
Mi guardò curiosa.
Io:sempre lei,sono andata da lei due mesi fa e l'ho vista con uno,si stavano baciando e non ci ho visto più,volevo andare lì e fare qualcosa ma non ci sono riuscito ed ora mi manca così tanto
La mia voce subiva degli sbalzi di umore improvvisi senza che me ne accorgessi.
Lilly:e perché non ti sei avvicinato?
Mi chiese accomodandosi accanto a me.
Io: perché ho pensato che per baciare un'altro mi ha già dimenticato,quindi se ora mi riavvicino a lei le farò solo male
Dissi incrociando le mani e facendole cadere pesantemente sul bancone.
Lilly:Jorge tu la ami!
Disse sorridendomi,era un sorriso dolce,comprensivo.
Io:la amo così tanto Lilly,ma se potessi tornare indietro penso che rifarei lo stesso perché quello che ho fatto è stato per lei e non fa niente se io ora sto una merda l'importante è che lei sta bene
Dissi guardandola e lei annuì.
Lilly:Vedrai Jorge,se lei non ti ha dimenticato tornerà,te lo dice una che ne sa qualcosa
Mi disse sorridendo per poi alzarsi ed andare ad un tavolo. Le parole di Lilly ed il suo modo di fare ti fanno sentire come a casa. Lei è l'unica donna a cui mi confido. Forse ha ragione,forse tornerà,devo solo sapere aspettare. Posso resistere ancora un po' e se non verrà penso che dirò al mio cuore di cancellare i ricordi che ho con lei. Il cuore colpisce sempre nei punti deboli,ed Elisabeth è il mio punto debole ma è anche il mio centro del mondo.

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