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September, 1971

September, 1971

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Allison portò con sé un regalo che sapeva Freddie avrebbe apprezzato. Bussò alla porta e ad aprirle c'era una giovane ragazza. "Tu devi essere l'amica dei Queen". "E tu sei Kashmira, la sorella del festeggiato?". La ragazza annuì, prendendo il pacco dalle sue mani. "Preferirei essere chiamata Kash". Non appena superò lo zerbino, vide Freddie vicino al pianoforte intento a suonare una canzone. Lui subito si affrettò a salutare la ritardataria, baciandola sulle guance. "Ti fai desiderare, eh?". Allison fece spallucce. "Pardon. Ho dovuto dare un esame stamattina". Gli augurò buon compleanno, raggiungendo il tavolo da pranzo. La sua famiglia e gli amici erano ancora intenti ad abbuffarsi degli antipasti. "Perdonate il ritardo, davvero". La madre di Freddie balzò dalla sedia, mostrandole un sorriso dolce e sincero. "Non preoccuparti, tesoro. Sei appena in tempo, siediti". L'unico posto libero era proprio vicino a Roger e decise di non sedercisi. Mary scalò di un posto, facendola accomodare accanto a lei. Stava sfogliando un vecchio album di foto. "Oh, eri un pugile?" domandò Allison, osservando Freddie in una vecchia foto. "Oh, lo era. Era anche piuttosto bravo" rispose Kash, indicandole un'altra foto. "Dopo volle smettere, perché i suoi avversari se la prendevano troppo con la sua dentatura sproporzionata". 

Infondo alla stanza, Freddie se ne stava in piedi vicino al pianoforte, dedicandosi una canzone di compleanno. La sua melodiosa voce echeggiò fino alla sala da pranzo, attirando l'attenzione degli ospiti. Aveva deciso quasi all'improvviso di cambiare definitivamente il suo nome. Una cosa che a tutti era sfuggita in quella stanza, era la vera identità di Freddie. Non era nato a Londra, ma a Zanzibar. Il suo nome era Farrokh Bulsara. Non si era mai sentito un indiano-parsi, e contro la volontà del padre cambiò nome all'anagrafe, scegliendo Freddie Mercury, basato sulla loro canzone My Fairy King. Allison c'era quando l'ebbero suonata la prima volta. Lei c'era sempre stata per la band. Con Mary, si potevano considerare le groupie, le loro fan numero uno. Allison non poté permettere che un disguido mandasse all'aria la forte amicizia che li legava. La signora Bulsara sedeva accanto a Brian, mostrandogli delle foto di Freddie da bambino. "Mi ha detto che sei uno scienziato". "Non proprio, ho studiato Astrofisica". 

Al che dovette spiegare in che cosa consisteva quella materia, facendo ridere i presenti

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Al che dovette spiegare in che cosa consisteva quella materia, facendo ridere i presenti. L'unico a restare serio fu il padre del festeggiato, visibilmente contrariato dalla scelta presa dal figlio. Tutti i padri si fanno un'idea sul futuro dei propri figli, immaginando qualcosa di bello e gratificante. Freddie era sempre stato un ragazzo stravagante, intenzionato fin dalla sua adolescenza a voler lasciare un segno nel mondo. Ci sarebbe riuscito presto, in un modo tanto travolgente quanto appagante, che avrebbe cambiato non solo la sua vita, ma anche quella di altri miliardi di persone. Quell'unico ragazzo avrebbe fatto la differenza. Nel pieno della cena, intanto che Roger sembrò provarci con la sorella adolescente di Freddie, senza ottenere la risposta sperata, il rumore assordante e stridulo del telefono interruppe la famigliare chiacchierata che si stava tenendo intorno al tavolo da pranzo. 

Kash rispose, richiamando Freddie dal suo pianoforte

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Kash rispose, richiamando Freddie dal suo pianoforte. "È per te, Freddie Mercury" sottolineò il suo nuovo nome d'arte, irritando il capofamiglia. Freddie immediatamente si avvicinò al telefono, afferrando la cornetta colmo di speranza. Quando riappese, tornò dagli altri con un annuncio. "Chi era? Non tenerci sulle spine" dichiarò Mary, vedendolo grondare sudore dalla fronte. "Uno degli uomini dell'etichetta discografica EMI Records, ci ha visti incidere e ha dato la nostra demo a John Reid. È un manager, ha lavorato persino con Elton John". I presenti subito si portarono le mani davanti alla bocca, sorpresi. "Il che vuol dire?" domandò Kash. "Il signor Reid vuole vederci per un colloquio domani, e magari farci firmare un contratto". "Ma è magnifico!" urlò Mary, balzando in piedi per poter abbracciare Freddie. Allison si schiarì la gola. "Allora devi assolutamente aprire il mio regalo, e dico subito". Freddie si affrettò a scartare quei pacchi che scomodamente se ne stavano strizzati nei cuscini del divano. Allison gli aveva regalato una giacca piuttosto vistosa, che gli altri non esitarono a commentare, ma Freddie se ne innamorò al primo sguardo. "Hai colto in pieno il mio stile, tesoro". "Sapevo che ti sarebbe piaciuta". Lo abbracciò, sussurrandogli qualcosa nell'orecchio. "Credo che dovresti indossarla al colloquio. Faresti un'ottima figura". 

Freddie fu d'accordo con lei. Il giorno seguente, i quattro ragazzi si diressero al ristorante. L'incontro con il manager era programmato per mezzogiorno. Come ogni persona professionale che si rispetti, Brian, John e Roger raggiunsero il posto con mezzora in anticipo. Freddie invece era il solito ritardatario. Secondo lui, una persona davvero interessata al suo talento lo avrebbe aspettato senza problemi. Varcò la porta, andando dagli altri che erano seduti intorno al tavolo. Aveva indossato quella insolita giacca sfavillante regalatagli da Allison. "Dovevamo metterci in tiro?". Gli hanno domandato, osservandolo dalla testa ai piedi. Freddie voleva attirare tutta l'attenzione su di sé. "Non importa Fred, sei molto elegante" commentò John, ridacchiando. Quando vennero raggiunti dal manager, si ricomposero sulle sedie, facendosi seri. 

"Voi dovete essere i Queen

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"Voi dovete essere i Queen. E tu..." indicò Freddie che mostrò un sorriso compiaciuto. "...tu devi essere Freddie Mercury. Avete talento, tutti e quattro. La EMI è interessata a proporvi un contratto, e magari mandarvi in televisione". Roger sgranò gli occhi. "Top of the Pops?". "E non solo" dichiarò John Reid, richiamando il suo assistente. Un giovane alto e robusto che sembrò seguirlo come un cagnolino si avvicinò al tavolo. "Lui è Paul Prenter, sarà il vostro manager personale". Di lì in poi, il futuro dei Queen sarebbe stato in mano al manager di maggior successo della EMI. Dopo il colloquio, la band si riunì in un locale per festeggiare la grandiosa novità. "Te l'ho detto che quella giacca avrebbe fatto colpo" commentò Allison, abbracciando Freddie. "Sembra una lucertola incazzata" Brian rovinò l'atmosfera, rendendo nervoso Freddie. "Va bene, ma il colloquio è andato alla grande, no? Quindi fanculo! La giacca è meravigliosa, come chi me l'ha regalata..." la indicò con un cenno della mano "...e vendere quel furgone orribile ci ha permesso di ottenere una visuale da John Reid. Nulla accade per caso. Iniziate ad avere più fiducia in me". Freddie alzò il calice, per poter brindare insieme agli amici. "Ai Queen. La band migliore che potrebbe mai esistere. Nessuno riuscirà ad eguagliarci". Brian, John, Roger e Mary si alzarono in piedi, emulando il movimento di Freddie. "Cin, amori miei". "Cin!" esclamarono gli altri all'unisono. 

𝐑𝐚𝐝𝐢𝐨 𝐆𝐚 𝐠𝐚 | 𝐑𝐨𝐠𝐞𝐫 𝐓𝐚𝐲𝐥𝐨𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora