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Parallel reality, 1970

Parallel reality, 1970

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Usciti da quel pub per poter scappare dal chiasso soffocante di una band troppo rumorosa, secondo Adam, lui la invitò a prendere una birra a casa sua. "Dovrei davvero tornare a casa. Domani ho un esame". "Ma dai, un ultimo giro. Prometto che non ti romperò più le scatole d'ora in avanti". Lei accettò senza troppi indugi, infondo non poteva essere così male. Il ritornello di quella nuova canzone ascoltata al Crown And Anchor echeggiò nella sua testa intanto che Adam le passò il boccale di birra colmo fino all'orlo. "Allora, cosa stai studiando?". "Biologia". Lui sgranò gli occhi. "Wow, e ti piace?". "Sì" rispose dopo qualche secondo di esitazione, al che lui capì. "Dimmi la verità, non era il settore a cui aspiravi, vero?". "Non proprio, sto cercando di rendere felice mio padre, è un insegnante. Lo era, adesso è in pensione". Si ritrovò a chiacchierare con lui per parecchio tempo, tanto da perdere di vista l'orario. Si era ripromessa di non uscirci più insieme, dopo l'arroganza e la sfacciataggine dimostrata nel pub, ma adesso si stava ricredendo. "Potresti riaccompagnarmi? Devo davvero tornare a casa adesso". Lui accettò, prendendo le chiavi dell'auto. La lasciò nel parcheggio del suo dormitorio in pochi minuti, facendosi lasciare il suo numero. Non si sarebbero sentiti così spesso nei mesi seguenti. Allison si dedicò quasi esclusivamente allo studio, anche se alla laurea mancavano almeno quattro anni. Quando rivide quella band, era l'inverno del 1972. Erano in tv, con un singolo chiamato Killer Queen. 

In quel momento, Allison era a cena con i genitori, che erano andati a trovarla a Londra per il weekend. Nina sbavò davanti al televisore, mentre inquadrava il batterista. "Niente male, vero?" domandò alla sorella. Allison fece spallucce, continuando a mangiare. Non era il suo genere di ragazzo. Preferiva qualcuno di meno egocentrico, più alto. Il chitarrista era più il suo prototipo di ragazzo, ma non ne avrebbe mai incontrati come lui. Da quello spettacolo sulla BBC in poi, i Queen sarebbero diventati il punto di riferimento di diversi giovani, per la maggior parte gruppi di emarginati, proprio come lo erano i componenti della band prima di sfondare. Allison non credeva che sarebbero passati così velocemente dal Crown And Anchor alla tv. Continuarono ad esibirsi in tv, su canali come Top Of The Pops e altri. Poi arrivarono i concerti, le interviste, i tour oltreoceano. Dopo essersi laureata a stento, Allison, in fissa con il loro terzo album Sheer Heart Attack riprese una sua vecchia passione di quando era bambina. Scarabocchiò delle frasi su un taccuino e ci associò delle basi musicali suonate al pianoforte. Un suo compagno di corso, le aveva mostrato come si suonava durante una supplenza. Usufruì del suo aiuto anche per chiedergli un parere obiettivo. Secondo lui, Allison era molto dotata. "Dovresti presentarlo ad una casa discografica, o incidere un album". "Non posso permettermi un album". Drake si schiarì la gola. "Tuo padre non ti ha regalato un assegno per la tua laurea?". Lei annuì. Non voleva spenderli così facilmente. 

"Secondo te quanto potrebbe costare affittare lo studio per una settimana?". Lui fece spallucce, quindi lei si mosse da sola e arrivò alla London Records facendo la conoscenza di Bruce Atkins. "Hai già una demo con te?" Allison fece di sì con la testa, prendendo il cd dalla borsa per porgerglielo. "Non accettiamo aspiranti musicisti, ma per te potrei chiudere un occhio". Nel frattempo le fece un occhiolino, quindi comprese dove voleva andare a parare. "No, grazie. Chiederò a qualcun altro" bofonchiò, cercando di riprendere il cd dalle sue mani. Lui lo tirò verso di sé. "Che ti prende? Hai già cambiato idea?". "Ho notato il suo atteggiamento. Mi ha sottovalutata, io non sono come mi vorrebbe". "Non le sto chiedendo sesso in cambio di un album". "Ah, no?" Bruce scosse il capo. "Non sono così stronzo, ma devi accettare un complimento. Volevo dirti che sei davvero bella". Lei non rispose. "Va al piano di sotto. Chiedi di Ray, lui dirige lo studio di registrazione". Allison sgranò gli occhi, perplessa. "Mi sta dando un'occasione?". "Sì, però permettimi di offrirti una cena dopo che avrai terminato di registrare". Lei accettò, in fin dei conti non aveva niente da perdere ed erano mesi che non usciva con nessuno. Raggiunse Ray che le diede il via libera. Si posizionò nella sala d'incisione, intorno a lei era tutto insonorizzato. "Pronta?" le domandò lui tramite interfono. 

𝐑𝐚𝐝𝐢𝐨 𝐆𝐚 𝐠𝐚 | 𝐑𝐨𝐠𝐞𝐫 𝐓𝐚𝐲𝐥𝐨𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora