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Faking Thanksgiving, 1974

Dopo quasi un mese dalla partenza per il tour, i Queen tornarono a Londra per due tappe consecutive

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Dopo quasi un mese dalla partenza per il tour, i Queen tornarono a Londra per due tappe consecutive. Poi sarebbero rimasti in città per altri due giorni prima di partire per la Svezia. Mary organizzò una cena a casa sua per festeggiare un ringraziamento in anticipo. Allison portò Delilah e Romeo con sé, mettendoli comodi accanto agli altri gatti di Freddie. Poi aiutò la padrona di casa ad apparecchiare. Sebbene quella festa fosse tipicamente americana, Mary decise di prenderla in prestito per accogliere i quattro ragazzi al meglio. Era il ventuno di novembre, e passato il crepuscolo le tre ragazze iniziarono ad innervosirsi e a sudare per l'attesa straziante. Lily e Miko iniziarono a miagolare, mettendosi sotto alla finestra come se stessero ululando alla luna. Veronica, avvicinatasi, comprese a cosa era dovuto. "Ragazze, sono arrivati". Allison andò allo specchio per darsi un'ultima sistemata al vestito e per sciogliersi i capelli. Mary notò il suo contorcersi e le diede una pacca sulla spalla: "Tesoro, non hai bisogno di farti bella. Hai già rubato il cuore di due di loro". Allison forzò un sorriso, rammentando i tre anni passati con Brian. 

Freddie sbucò alla porta per primo, senza bussare. Mary gli si buttò tra le braccia, dopodiché fu il turno di Veronica con John. Brian e Roger si guardarono intorno, cercando proprio lei. Allison decise di salutare prima Brian, poi gettò le braccia al collo di Roger assaporando l'odore del dopobarba. Non l'aveva mai visto con un filo di barba, quindi trovò quel profumo piuttosto insolito. Freddie tirò su con il naso. "Mmmh, che odorino. Cos'è?". "Tacchino!" dichiarò Mary saltellando sul posto. Freddie la seguì in cucina, intanto che Allison salutava John. "Come va?" lei fece spallucce. "E il nostro progetto?". "L'ho mandato avanti. Spero di essere stata una brava alunna". "Per dirlo, dovrei ascoltarti". Lei non si sentiva ancora pronta, ma portava la canzone sempre con sé, ripiegata nella sua borsa di velluto. Prima che la cena fosse pronta, Roger si sedette accanto ad Allison sul divano, mettendo il braccio sullo schienale. Sembrò fregarsene della presenza di Brian. A volte si comportava da menefreghista, pensando solo a ciò che voleva lui. "Noi abbiamo un discorso in sospeso" le sussurrò nell'orecchio. "Non ancora, Rog". Lui alzò gli occhi al cielo. "Mi farai impazzire, Al". Dopo pochi minuti si sedettero tutti intorno al tavolo. Le ragazze aiutarono Mary a servire le portate. Intorno alle nove erano tutti seduti, augurandosi a vicenda buon appetito. Roger afferrò forchetta e coltello, tagliuzzando il pezzo di tacchino che aveva nel piatto. Poi se lo portò alla bocca, agguantandolo come fosse un orso. "Oh Dio, che goduria" sospirò come se stesse avendo un orgasmo. Al che i ragazzi scoppiarono in una risata. Freddie non perse tempo nel commentare quel suo gesto fantasioso. "Tesoro, da quant'è che non fai sesso?". Lui si guardò intorno, masticando rumorosamente. 

"Perché?" domandò con la bocca piena

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"Perché?" domandò con la bocca piena. "Ma come? Non ti sei accorto di aver gemuto?". Roger aggrottò la fronte. "Sono parecchio affamato. Tra una tappa e l'altra mangiamo solo cibo da fast food e schifezze. Comunque Mary, il tacchino è davvero delizioso". Mary fece un cenno con la testa, portandosi il tovagliolo sulle gambe. "Grazie, Roger. Me ne ero accorta che ti stesse piacendo". Le altre risero e Allison scrutò il biondo con la coda dell'occhio. Le era mancato terribilmente, con quel suo cervello insolito e le sue mani da batterista eccezionale. L'aveva sempre fatta ridere senza rendersene conto. La cena persistette per due ore, tra risate, battute e canzoni canticchiate insieme al pianoforte di Freddie. John diede una gomitata ad Allison. "Allora, quando canterai?". "Non adesso, non qui". "Almeno suonaci la chitarra" lei alzò gli occhi al cielo. "Vuoi far vedere a tutti il tuo talento da insegnante di musica?" Deaky fece spallucce. "Non sarebbe male". Lei annuì, quindi John introdusse il suo spettacolo musicale con un piccolo discorso. "Ragazzi, io e Allison vorremmo comunicarvi una cosa..." i presenti iniziarono a guardarsi tra di loro "...in estate, prima che lei ci lasciasse per scappare a Manchester, le ho dato qualche piccola lezione di chitarra elettrica. Ora, non so a che punto sia arrivata perché l'ho lasciata a studiare da autodidatta negli ultimi quattro mesi. Oggi, vorrebbe suonare qualcosa per noi...". John la aiutò ad alzarsi dal divano. "No, John. Non so se ne sono capace. E poi, non ho la mia chitarra con me". "Abbiamo le nostre" commentò Brian, balzando dalla sedia. "È in macchina, vado a prenderla". Intanto che tornava, gli altri la guardarono attoniti. "Ragazzi, davvero. Faccio schifo. Vi libero da questa incombenza. Non siete dovuti a rimanere". Roger la prese per mano. "Sono certo che sarai fantastica. Sicuramente molto più di Deaky". John gli diede una gomitata. "E piantala. Se è brava, è perché le ho fatto da insegnante ma soprattutto perché sono sicuro che abbia del talento nascosto. Non puoi essere amica di quattro vecchie Queen senza assorbirne il talento". 

Brian tornò con la chitarra, aiutandola ad infilarsela da sopra la testa

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Brian tornò con la chitarra, aiutandola ad infilarsela da sopra la testa. Allison si mise nel soggiorno, posando lievemente il plettro sulle corde. Ricordò gli insegnamenti di J, rammentando che la prima corda da sopra era il Mi basso. Provò a suonare il pezzo che aveva composto durante la sua permanenza a Manchester e nel contempo si guardava intorno, osservando le reazioni dei presenti. Soffocò le parole, rimandandole ad un altro momento. Quando strisciò il plettro per l'ultima volta sulla corda centrale, fu Freddie ad applaudire per primo. "L'hai scritta tu?" le domandò Roger. Lei alzò le spalle. "Ci ho provato, ma non è tutto questo granché". Brian e gli altri applaudirono di conseguenza. "Scherzi? Non è niente male" commentò il chitarrista. "E il testo?" domandò ancora una volta il batterista. "Ce l'hai?". "Si, però per quello non sono ancora pronta". Lui alzò gli occhi al cielo, esasperato. Dopo la cena, si spostarono in un locale per potersi scolare una birra tutti insieme come i vecchi tempi. 

𝐑𝐚𝐝𝐢𝐨 𝐆𝐚 𝐠𝐚 | 𝐑𝐨𝐠𝐞𝐫 𝐓𝐚𝐲𝐥𝐨𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora