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Il mattino seguente, quando Allison arrivò in ufficio, immediatamente si diresse nell'ufficio del suo capo, bussando alla porta. Bruce Atkins la accolse con un cenno della mano. "Posso parlarle?". "Ho una riunione tra dieci minuti, te ne do due". Lei tirò un grosso respiro ripensando a quella meravigliosa canzone che continuò ad echeggiare nelle sue orecchie. "I Queen hanno bisogno di una nuova etichetta discografica a cui associarsi". Subito Atkins cambiò atteggiamento, invitandola a sedersi. "Cos'è successo?". "Un disguido con il loro produttore. Non è d'accordo sul loro nuovo album". Lui afferrò la cornetta del telefono, poi riappese. "Falli venire oggi pomeriggio. Ho annullato la mia riunione. Non vedo l'ora di poter conoscere i tuoi amici". Allison tornò alla sua scrivania con un sorriso che le riempì la faccia. La sua collega le domandò se avesse ottenuto una promozione. "Meglio. Molto probabilmente i Queen lavoreranno per noi". "La band del tuo ragazzo?". Lei annuì. Ragazzo. Allison e Roger non avevano ancora ufficialmente definito cosa erano. Dopo Brian tentò di andarci cauta, soprattutto con quel ragazzo biondo che pian piano si stava facendo spazio nella sua anima pacata. Compose il numero di casa di Freddie, pregando che le rispondesse presto. La linea cadde, quindi chiamò Brian. Fu Chrissie a risponderle. "Sono Allison. Brian è lì con te?" glielo passò. "Brian, ho parlato con il mio capo. Vi ha inserito in agenda oggi pomeriggio. Dimmi che siete liberi". "Avviso gli altri". I Queen varcarono le porte scorrevoli del London Records alle tre in punto. 

Allison li accolse, salutandoli con fierezza

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Allison li accolse, salutandoli con fierezza. Poi chiese loro di seguirla. Bussò alla porta di Atkins, annunciandoli. Lui balzò in piedi, invitandoli a sedersi sui divanetti. "Sarebbe inutile dirvi che saremmo senz'altro orgogliosi di poter rappresentare una band del vostro calibro. Allison non mi ha detto molto. Quale problema è sorto con Ray Foster?". "Lo conosce?" gli domandò Roger. "Lui è un gigante nell'industria discografica, ahimè. Ma c'è qualcosa che non ha: la bontà d'animo. Vorrei ascoltare il vostro disco". Freddie si alzò, impostandolo al giradischi. Atkins rimase attonito al suono di quelle parole e, quando fu il turno di Bohemian Rhapsody, le sue orecchie si drizzarono. "È davvero eccezionale, ragazzi. Un ottimo disco". "Quindi cosa ne pensa?" John lo interrogò, accavallando le gambe. Bruce incrociò lo sguardo di Allison, e Roger ci vide qualcosa di malizioso. "Come vi ha detto Foster, il limite è di tre minuti per le radio e le emittenti radiofoniche sono essenziali per potersi far conoscere". I quattro ragazzi si guardarono esterrefatti. "Posso darvi un consiglio fraterno? Presentate la canzone ad una radio e se dovesse piacere, noi della London Records saremo disposti a pubblicare il vostro disco". Insoddisfatti, i quattro si alzarono dal divano intanto che Bruce accennava qualcosa ad Allison nell'orecchio. Roger aggrottò la fronte a quella vista. "Vi aspetto qui" dichiarò Atkins congedandoli. 

Quando ritornarono all'ascensore, Roger aspettò un po' prima di raggiungere gli altri. "Cosa c'è tra te e il tuo capo?" domandò ad Allison mentre contraeva la mascella. "Niente. Ha quaranta anni. Perché?". "Ti segue con gli occhi come se fossi una torta con la panna". Lei si alzò in punta di piedi, baciandolo. "Non devi preoccupartene, ok? Tu sei l'unico uomo su cui si riversano le mie attenzioni". Lo fece sorridere. "Adesso vai, prima che ti trattenga qui". "Non male come idea" commentò il biondo, facendole un occhiolino. Li rivide quella stessa sera al Crown and Anchor. Non era più come il giorno del loro esordio. Adesso, tutti i presenti chiedevano loro l'autografo e di cantare sul palco. "Oggi no, torniamo da un tour di sei mesi" asserì Freddie, andando a sedersi infondo alla stanza. Quel ragazzo sapeva sempre come far chiudere la bocca. "Sapete già a quale radio presentare il singolo?" domandò Mary, attirando l'attenzione di tutti. "No, ma ho un amico che potrebbe farlo girare senza che noi gli concediamo i diritti". "In che senso?". Freddie le rispose con un sorriso sardonico. Il giorno dopo, lui contattò Kenny Everett che era uno stimato DJ. Gli aveva chiesto fino alla nausea di essere uno dei primi ad ascoltare il loro nuovo album. Fiducioso, glielo regalò. "Promettimi che non lo trasmetterai nel tuo programma". "Oh, ma certo" andò via e Freddie contattò la band. "Ho buttato l'esca. Ora il pesce deve solo abboccare" i ragazzi non compresero quella sua battuta, finché Kenny non lo attirò con l'inganno nella sua trasmissione. Freddie sperava che trasmettesse Bohemian Rhapsody per fargli pubblicità. 

Lo fece ma la critica non accolse bene quella canzone lunghissima e colma di parole senza senso

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Lo fece ma la critica non accolse bene quella canzone lunghissima e colma di parole senza senso. Kenny continuò a mandarla in radio e dopo qualche giorno il singolo ottenne un enorme successo, restando primo in classifica per nove settimane. La EMI li ricontattò ma loro erano ancora furibondi con Ray. "Dovrà chiederci perdono in ginocchio" dichiarò Brian corrugando la fronte. "Oh, tesoro, non credo che un uomo come lui si potrà mai inchinare davanti a qualcuno. È troppo pieno di sé, ma accetterà di pubblicare l'album alle nostre condizioni". L'album venne pubblicato il giorno di halloween. A quel punto arrivò il momento che tutte e quattro le ragazze temevano di più. Freddie, John, Roger e Brian sarebbero ripartiti per un nuovo tour a metà novembre. Fino a gennaio sarebbero rimasti in giro per il Regno Unito, ma poi sarebbero partiti per gli Stati Uniti, per il Giappone e infine in Australia. Allison rimase in silenzio, poi digrignò i denti: "Ti sembra normale che nell'arco di dodici mesi, mi è permesso vederti solo per quattro, o cinque? Io sto impazzendo". 

Roger le afferrò la mano sul tavolo. "Tieni duro, per me. Non posso permettermi di perderti proprio adesso". Per cercare di sbollire la sua rabbia, a fine serata finalmente gli cantò la canzone che aveva scritto per lui. Si mise seduta sul letto, portandosi la chitarra in grembo. Iniziò a suonare, sentendosi avvampare con i suoi occhi azzurri addosso. "Vedi?" le domandò, prendendole il viso tra le mani "Lo dici anche tu. He will come back, and maybe they could be happy together. Io tornerò sempre da te e saremo felici insieme". Si affrettò a baciarlo, cercando di godersi ogni minuto che le rimaneva da passare assieme a lui.

Lo liberò del maglione, attirandolo a sé dalla collana d'argento

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Lo liberò del maglione, attirandolo a sé dalla collana d'argento. Mise le mani tra i suoi capelli, infilando le dita in quella chioma bionda morbida come cotone. "Ti amo, Allie. Ricordatelo sempre". "Ti amo anche io, Rog". Con un movimento veloce le sfilò i jeans e le mutandine, stendendosi su di lei per poter creare un unico corpo ed un unico sentimento. 

𝐑𝐚𝐝𝐢𝐨 𝐆𝐚 𝐠𝐚 | 𝐑𝐨𝐠𝐞𝐫 𝐓𝐚𝐲𝐥𝐨𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora