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"Abbiamo quello che hai chiesto" esclamò Freddie superando la porta dell'ufficio di Ray Foster. "Lo spero. Accomodatevi" dietro di loro c'erano Jim Beach, Reid e Paul. Impostarono il vinile nel giradischi, godendosi l'ascolto della loro creazione. Ray poté solo commentare con delle smorfie o con delle alzate di sopracciglia. I pezzi che lo lasciarono maggiormente a bocca aperta furono quelli di Deaky e di Roger. Il pezzo forte lo impostarono per ultimo. Foster scrollò le spalle a metà canzone e, alla fine, quando Roger colpì il gong lui sospirò di sollievo. 

"Cristo" brontolò, corrugando la fronte

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"Cristo" brontolò, corrugando la fronte. "Non sono del tutto convinto che questo sia l'album che mi avevate promesso". "Oh, è molto di più dell'album che ti avevamo promesso. È molto di più di qualsiasi altro album ti abbiano mai promesso. È un cazzo di capolavoro" dichiarò Freddie, restando in piedi. "È un buon album, Ray" replicò John Reid. "No, non lo è. È costoso. E per quanto riguarda l'ultimo pezzo, Bohemian Ra...". "Rhapsody" lo corresse Brian. "Dura un'eternità. Sei maledetti minuti". "Povera tua moglie se pensi che sei minuti siano un'eternità". Ribatté Freddie, facendo ridere Paul. "Ti piacerà. Abbiamo intenzione di farlo uscire come singolo". "Impossibile..." brontolò l'uomo dietro la scrivania "...la radio non accetta le canzoni che superano i tre minuti. E poi, mi sapete spiegare di cosa parla?". I tre seduti sul divano non l'avevano ancora scoperto. Quel brano così fantasioso e corposo di cose all'apparenza senza senso, era straripato dalle loro menti come un fiume in piena. "Si perde il mistero se tutto viene spiegato" asserì Brian, mettendosi a braccia conserte. "Tre minuti è il tempo standard, non mi ripeterò..." i presenti alzarono gli occhi al cielo "...che ne dite di I'm in love with my car?". 

Roger si mostrò compiaciuto, mentre Freddie sbatté il pugno sulla scrivania

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Roger si mostrò compiaciuto, mentre Freddie sbatté il pugno sulla scrivania. "È una decisione della band, Ray. Bohemian Rhapsody, punto". "O ce ne andiamo" riprese Freddie, afferrando il vinile dal giradischi. "Io ho pagato per questo disco e a me spetta l'ultima parola". La band sgranò gli occhi. Tutti sembrarono essere a favore dei Queen in quella stanza, eccetto Ray Foster che concluse il colloquio con: "Usciremo con You are my best friend, deciso". Freddie si sporse sulla scrivania, spegnendo la sigaretta sul loro contratto. "Noi sappiamo cosa abbiamo. Si chiama Bohemian Rhapsody. Sarai per sempre ricordato come colui che ha perduto i Queen". I quattro, insieme a Jim Beach raggiunsero la porta, andando via. Quando furono nella piazza antistante il suo ufficio, trovarono dei mattoni che circondavano una fontana. Freddie ne afferrò uno, buttandolo alla finestra di Ray Foster. "Scalalo dalle nostre royalties, idiota". "Ficcatelo in quel posto il disco d'oro" riprese Brian mentre a passo svelto andarono via. Raggiunta la limousine, Freddie scoppiò in una risata. "Nonostante tutto, ci siamo presi la nostra rivincita" spiegò Roger tirando un grosso respiro. "E adesso cosa facciamo?". "Tesori, non preoccupatevi. Ci sono diverse case discografiche che ci leccano il culo". "Allison lavora per la London Records" riprese il batterista. 

"Allora aspetteremo che ci concedano un contratto". Roger raggiunse casa sua dopo il colloquio. Non era riuscito a parlarle quando sono tornati da Rockfield. Immaginò che gli avrebbe sbraitato contro. E lo fece. Roger non ebbe tempo di superare lo zerbino che lei gli tirò dei pugni sul petto. "Sei tornato la settimana scorsa e non mi hai detto nulla?" lui si mostrò sorpreso. "Credevi che Mary non me lo dicesse? Io so sempre tutto". "Ti posso spiegare". "Allora sentiamo!" brontolò atterrita la ragazza, sedendosi di peso sulla sedia. Lui fece lo stesso. "Ho composto una canzone quando ero in esilio a Rockfield. Il problema è che non sono riuscito a scrivere nulla che fosse dedicato a te". Lei aggrottò la fronte. "Ed è questo che ti turba? Non riuscire a scrivere una canzone?". "No, il problema è che ho scritto un brano, ma su una macchina" Allison, sebbene fosse incavolata con lui, scoppiò a ridere. "Non me la prendo se preferisci la tua auto a me, credimi. Anzi, devo essere sincera. Anche io preferisco la mia Chevrolet Bel Air a te, mi dispiace". "Perché te l'ha regalata Brian?". 

Allison tornò seria. "Prima di tutto, era un regalo unico del gruppo. Secondo, ancora con questa storia? Tra me e Brian è finita da un anno ormai". Roger sembrò non crederle. "Sono qui per chiederti una cosa in particolare..." lei attese. "...diciamo che ci siamo tagliati fuori dal contratto con la EMI e ci serve una nuova casa discografica a cui sottoporre il nostro nuovo album". "Ed hai pensato alla London Records?" Roger annuì. "Beh, il mio capo desiderava tanto potervi conoscere ma non so se sarebbe una buona idea. Cos'è successo con Foster?" le spiegò il problema dei sei minuti, la scaletta in radio, il limite da non superare. "Potrei ascoltare questo fantomatico album?". Lo prese dalla custodia, inserendolo nel giradischi. 

Insieme si accomodarono sul letto, godendosi quella poesia musicale sul 33 giri

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Insieme si accomodarono sul letto, godendosi quella poesia musicale sul 33 giri. Quando arrivò il turno di Bohemian Rhapsody, Allison si stese con la testa sul cuscino, le braccia conserte e gli occhi fissi verso il soffitto.

"Is this the real life? Is this just fantasy?

Caught in a landslide, no escape from reality. Open your eyes.Look up to the skies and see.I'm just a poor boy, I need no sympathy. Because I'm easy come, easy go. A little high, little low.Anyway the wind blows, doesn't really matter to me, to me. 

Mama, just killed a man. Put a gun against his head.

Pulled my trigger, now he's dead. Mama, life had just begunBut now I've gone and thrown it all away. Mama, oooDidn't mean to make you cry. If I'm not back again this time tomorrow. 

Carry on, carry on, as if nothing really matters..."

Dopo il ritornello riconobbe il falsetto di Roger. Ascoltò attentamente quelle parole e una lacrima le rigò la guancia al suono inconfondibile della voce di Freddie. Non appena la canzone terminò, lei non riuscì a rimettersi a sedere. "Allora, cosa ne pensi?" le domandò Roger, ansioso e tremolante. "Cos'ha detto Foster al riguardo?". "Che è una lagna mezza lirica che dura un'eternità". Allison scosse la testa. "Devo organizzarvi immediatamente un incontro con il mio capo" asserì, alzandosi dal letto. "Non mi hai detto cosa ne pensi" esclamò Roger, bloccandola. "È un capolavoro, Rog e va immediatamente pubblicato".

𝐑𝐚𝐝𝐢𝐨 𝐆𝐚 𝐠𝐚 | 𝐑𝐨𝐠𝐞𝐫 𝐓𝐚𝐲𝐥𝐨𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora