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Brian la chiamò da una stazione di servizio prima di arrivare al Rainbow Theatre. Era sembrato felice quanto lei di rivederlo, sebbene Allison stesse trascinando con sé da troppo tempo dei sentimenti repressi che andavano assolutamente soffocati. Un evento in particolare le diede il coraggio necessario per poter andare avanti. Roger tornò dal tour in Inghilterra con una modella alta quanto Brian, bruna e bellissima. Incredibilmente difficile sarebbe stato competerci, perciò lo lasciò andare in modo definitivo, correndo tra le braccia di Brian non appena fu davanti alla sua porta. "Che ci fai qui?". Lui le indicò la limousine. "Non potevo non venire a prendere la mia ragazza. Sei pronta?". "Quasi" rispose. Nell'attesa che finisse di truccarsi, Brian la ragguagliò riguardo agli ultimi dieci giorni in giro per il regno unito. Improvvisamente rammentò la confessione di Honey quando erano a Manchester. Il modo in cui lei e Roger avevano fatto l'amore. Allison volle provare quella sensazione almeno una volta. Così si guardò allo specchio, lasciò il rossetto sul mobile bianco e avanzò verso la camera da letto. Brian sedeva sul bordo del letto, guardandosi intorno. I suoi occhi incrociarono quelli di Allison, che se ne stava immobile sul ciglio della porta, appoggiata al cardine. 

"Sei pronta?"

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"Sei pronta?". "Non ancora, mi manca una cosa..." si avvicinò a lui, mettendosi a cavalcioni sulle sue gambe. "Cosa fai?" domandò Brian con i suoi occhi azzurri e le labbra serrate. "Secondo te?". Non lo fece rispondere. Lo liberò velocemente della giacca e della camicia, mentre lui la aiutò a liberarsi del vestito. Sì, era decisamente meglio senza preliminari. Riuscì a farsi prendere completamente dalla passione, facendo durare l'amplesso non molto, ma abbastanza da definirlo intenso e ardente, come aveva consigliato Honey. Allison si divincolò dalle braccia di Brian, liberandolo del suo peso. Lui portò le braccia sopra la testa. "Ne deduco che io ti sia mancato parecchio nell'ultimo mese". "Terribilmente" lo baciò, per poi alzare gli occhi sulla sveglia. "Senti, a che ora è il sound check?". "Le otto, perché?". "Ehm..." Allison si portò una mano nei capelli. "...sono le otto meno un quarto!". Brian imprecò per la prima volta, rivestendosi in fretta. Lo stesso fece lei e in cinque minuti si diressero al teatro. Freddie li guardò arrivare, picchiettando sull'orologio. "Siete in ritardo, tesori". "Mea culpa" dichiarò Allison respirando affannosamente. Abbracciò Freddie e John, scusandosi ancora per l'inconveniente. "Non preoccuparti. L'importante è che siete qui adesso". Tutti e quattro salirono sul palco per l'ultima prova. Il concerto incominciò per le nove e mezza. Nel frattempo, Allison poté conoscere la nuova compagna del batterista. Come da racconto, scoprì che era piuttosto bella. Dovette per forza rassegnarsi difronte a quella bellezza inarrivabile. Lo spettacolo non durò molto. Per primo, suonarono Son And Daughters. Allison seguì il concerto nascondendosi dietro il sipario. Osservò Roger colpire le percussioni, spingere il pedale, muovere la testa su e giù a ritmo di musica. 

All'improvviso si voltò come se si fosse sentito osservato

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All'improvviso si voltò come se si fosse sentito osservato. Incrociò lo sguardo dell'amica, facendole l'occhiolino. Lei si limitò a sorridere, guardando Brian. Stavano insieme da quasi tre anni e le piaceva, teneva a lui ma ancora non gli aveva detto quelle due fatidiche parole. E nemmeno se n'era presentata l'occasione. Sperava non capitasse mai, o che capitasse il più tardi possibile.

𝐑𝐚𝐝𝐢𝐨 𝐆𝐚 𝐠𝐚 | 𝐑𝐨𝐠𝐞𝐫 𝐓𝐚𝐲𝐥𝐨𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora