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I cinque raggiunsero la Farm Arena nel giro di una mezzora. Intanto Roger agguantò il panino con il ripieno di Roast Beef sul sedile della limousine. Sembrò che non mangiasse da giorni. "Hai fame, per caso?" scherzò Allison. Lui rispose con la bocca piena. "Non ne hai idea" tutti risero, a parte Brian che ancora stava riflettendo sulla decisione della fidanzata. "Cos'hai Brian?" gli domandò Roger, masticando rumorosamente. Lui non rispose, ma l'altro ebbe un'intuizione. Era fondata, poiché anche Allison mostrò la stessa reazione avvilita. Prima del concerto, Roger la prese da parte. "Ehi, problemi in paradiso?" lei fece finta di non capire. "Con il dottore. Va tutto bene tra di voi?". Allison si limitò ad annuire, percependo un nodo alla bocca dello stomaco che le impedì di respirare regolarmente. Si scusò con lui, uscendo per prendere una boccata d'aria fresca. Brian sparì per un'ora buona, tornando completamente ubriaco e incapace di reggersi in piedi. Freddie sbottò: "Stai scherzando? Perché avete questa mania di ubriacarvi prima dei concerti?". Brian spiegò che aveva passato la serata con Joe Perry, chitarrista degli Aerosmith. Anche lui e Steven Tyler raggiunsero il palco, restando nel backstage con Allison. Lei non vedeva l'ora di conoscere Steven. 

Dopo Freddie, era il suo cantante preferito

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Dopo Freddie, era il suo cantante preferito. "Signor Tyler?". Lo richiamò per attirare la sua attenzione. "Chiamami Steve, dolcezza". Allison arrossì. "Posso dirle che il vostro singolo Dream On è qualcosa di eccezionale? Non so dirle quante volte ho ascoltato quel disco". Lui si chinò per baciarle la mano. "È un onore per me avere una fan così sfegatata. Come mai conosci i Queen?". Lei rammentò il giorno che li aveva visti in quel pub a Londra. "Si può dire che sono con loro dai primi esordi, quando erano ancora degli artisti emergenti". "E sei single?". Steven sembrò provarci. A quanto pare, era una calamita per musicisti. "No, in realtà sto insieme a Brian". "Il chitarrista?" Allison annuì, ricordando la loro mini discussione. "Beh, oltre che fenomenale e anche fortunato" commentò Steven, sedendosi accanto a lei. Freddie e John gli somministrarono del caffè forte, tentando di occultare la sbornia il più a lungo possibile. La stanza si riempì di gente e il concerto iniziò verso le dieci. Freddie iniziò a cantare sulle note di una nuova canzone, presentandola come un componimento di Brian May. Le parole erano quasi tristi e Allison tentò di carpirne il significato. Brian scriveva ad una ragazza con occhi scuri, sorridenti e tristi. "My goddess hear my darkest fear. I speak too late. It's for evermore that I wait. Dear friend goodbye. No tear in my eyes, so sad it ends..."  la riconobbe come nuova, poiché non ne aveva mai udito le parole. Brian passò delicatamente le mani sulle corde della sua Red Special. 

La testa chinata in avanti e le spalle che sussultavano

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La testa chinata in avanti e le spalle che sussultavano. C'era tutto il suo tormento in quella canzone e Allison intuì che avesse parlato proprio di lei. Quando la band tornò nel backstage, lei vide Brian sfilarsi la chitarra da sopra la testa e andare via, evitando di avvicinarsi. "Non andava tutto bene tra di voi?" Roger mise il dito nella piaga, intromettendosi in faccende che non lo riguardavano. "Quella canzone è indubbiamente dedicata a te, Allie". "Lasciami in pace, Roger". Il biondo, turbato dal suo cambiamento repentino d'umore, andò nel suo camerino. Dopo aver ripreso le loro cose dall'hotel, si misero nuovamente in viaggio verso Allentown. Il tragitto durò poco più di un'ora, ma a lei sembrò più lungo. Quel dubbio era dovuto all'assordante silenzio che incombette nel pullman. La notte era ancora lunga, insonne. Brian buttò giù diverse aspirine per curare il mal di testa dovuto dalla sbornia, poi si mise disteso sul sedile a mo' di letto. Roger se ne stava seduto vicino al finestrino, la mano appoggiata sotto al mento. John si avvicinò ad Allison, trovando il suo atteggiamento singolare. "Ehi, Al. Che hai?".
"Troppi pensieri" spiegò, accettando un bicchiere di caffè dalla macchinetta. "Dovuti alla canzone di Brian?" tutti sembrarono comprenderne il significato, che imperterrito se ne stava tra le righe di quel singolo colmo di nostalgia.
"È normale che la vostra storia si sia raffreddata. State sempre insieme e...". "Non è per quello, J. Non solo".

Non volle entrare nei particolari, anche perché persino lei non sapeva che cosa le stesse frullano per la testa

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Non volle entrare nei particolari, anche perché persino lei non sapeva che cosa le stesse frullano per la testa. Iniziò a fare il countdown di quanto mancasse alla fine del tour. Non le mancavano di certo i libri, ma le mancava la libertà. Il giorno sette del mese di maggio, finalmente arrivarono a New York. Questa volta, Allison decise di gironzolare per la città, invece che starsene in hotel ad ascoltare gli altri che provavano i loro pezzi. Quella città era un posto magnifico, perfetto per evadere dalla monotonia della propria quotidianità. Girò sulla quinta strada per un po' di sano shopping. L'aria era piuttosto calda, il che era evidente che l'estate si stava velocemente avvicinando, per prendere con prepotenza il posto della primavera. Mentre gli altri raggiungevano l'Uris Theatre in Midtown Manhattan, Allison tornò in hotel per cambiarsi. Ripose le buste sul letto e si chiuse in bagno per una buona mezzora. La limousine della band passò a prenderla a spettacolo incominciato. L'Uris Theatre aveva una capienza di quasi 2000 posti a sedere. I Queen fecero sold out, occupando persino i posti in piedi. Dopo Harrisburg, Brian non le aveva rivolto la parola. Le stava dando lo spazio a cui aspirava, però Allison si sentì incredibilmente sola, circondata da sguardi indiscreti e da chiacchiericci non richiesti. Un paio di paparazzi la fotografarono prima che raggiungesse il retro del teatro. La band era quasi pronta a salire sul palco. Allison si sentì di parlare solo con John e Freddie. Gli unici che si erano preoccupati della sua situazione e del suo benessere.

John, che lei considerava come un fratello minore, la abbracciò stretta a sé

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John, che lei considerava come un fratello minore, la abbracciò stretta a sé. "Sai che sarai sempre la mia sorellina, no? E grazie a te che ho conosciuto Veronica, perciò voglio che tu sia la prima a saperlo". Deaky prese tempo, mostrandosi particolarmente emozionato. "Ho intenzione di chiederle di sposarmi". "Così presto?" si limitò a domandare. Erano meno di due mesi che stavano insieme. "Sì, è quella giusta per me. Ovviamente aspetterò che finisca il tour. Tu cosa ne pensi?". Allison si sentì emotivamente vulnerabile, comunque lo abbracciò. "Sono contenta per te, J. Per entrambi. Posso essere la vostra damigella d'onore?". John si commosse. "Ma certo, Al".

𝐑𝐚𝐝𝐢𝐨 𝐆𝐚 𝐠𝐚 | 𝐑𝐨𝐠𝐞𝐫 𝐓𝐚𝐲𝐥𝐨𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora