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Christmas night, 1974

Christmas night, 1974

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Inutile dire che Roger aveva trascorso i seguenti dieci giorni prevalentemente a casa di Allison. A volte restava a dormire da lei, due mattine le aveva portato la colazione a letto, comportandosi come un vero gentleman. Per natale erano stati invitati per la prima volta nella nuova casa di Brian. Quella mattina, prima di andare a pranzo da lui, Allison si mise davanti allo specchio per truccarsi. Roger la osservò. "Potremmo benissimo restare qui. Credo che Brian lo capirebbe". "No, è Natale, Rog. Tra poco partirete di nuovo. Voglio passare un giorno con tutti voi..." Roger sbuffò "...non ti basta essere rimasto qui da me nelle ultime due settimane?". "Non sarò mai stanco di te, Al. Però è successo qualcosa con Brian quando eravamo in Germania". Allison subito si arrestò. "Che intendi dire?". "Beh..." Roger fece una mezza smorfia, socchiudendo un occhio "...tra una cosa e l'altra, credo di avergli detto che tra voi due non è mai stato reale". Allison rimase sbigottita, con la matita per gli occhi tra le dita. "Stai scherzando? Tu cosa puoi saperne di quello che c'è stato tra di noi?". Roger si grattò la fronte. "Non lo so, e mi dispiace di averlo detto. È la gelosia che ha parlato per me". "Non credo che ce l'abbia con te, comunque. Altrimenti non ci avrebbe invitato oggi". Allison si mostrò insolitamente tranquilla, poi riprese a truccarsi. "Beh? Non mi sputi contro le tue critiche riguardo quello che ho fatto?". Lei si limitò a scuotere la testa. "No, oggi è un giorno di festa. Non voglio litigare". Roger era già bello che pronto, quindi si appoggiò al materasso con il gomito. Allison andò da lui, sedendogli accanto. "Posso?" gli domandò, tenendo tra le mani una trousse di ombretti. "Vorresti truccarmi?". "Sì, eri particolarmente sexy a Manchester con quel trucco sugli occhi. Per come sei vestito oggi, ti starebbe benissimo. Allora, posso?". Roger annuì, inumidendosi il labbro superiore. Premette il pennello sull'ombretto grigio scuro, poi glielo posò sulle palpebre strofinandolo delicatamente. Lo sfumò ai bordi. 

"Sei davvero una donna mancata" asserì lei, osservando i suoi modi aggraziati

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"Sei davvero una donna mancata" asserì lei, osservando i suoi modi aggraziati. "Freddie sarebbe fiero di te". "Perché sarei una donna mancata?". "Ti stai facendo truccare, e non ti stai lamentando del solletico sugli occhi o di qualcos'altro". Roger si portò le mani sui jeans. "Ti dirò, è insolitamente piacevole truccarsi. E poi, ammettiamolo, sono più figo così". Allison gli sorrise, poi lo osservò attentamente. "Manca ancora una cosa" dichiarò, baciandolo con veemenza sulle sue labbra sottili. "Perfetto. Adesso hai anche il mio rossetto sulla bocca". Il biondo soffocò una risata. "Forse non ne ho abbastanza. Potresti rifarlo?". Lei gli prese il viso tra le mani, attirandolo a sé. All'improvviso si allontanò, balzando in piedi. "Ora possiamo andare". Roger la emulò. "Aspetta, devo davvero andare in queste condizioni a casa di Brian?". "Sì, sei perfetto". Lo prese per mano, raggiungendo la macchina. Furono nella sua nuova villetta in pochi minuti. Prima di scendere dall'auto, Roger si guardò nello specchietto sul volante. "Posso almeno togliermi il rossetto?". Allison acconsentì. Dopo qualche secondo poterono finalmente andare alla porta. Fu una ragazza bruna ad aprirli. "Tu devi essere Allison". Le porse immediatamente la mano e, squadrandola per bene, comprese che era la donna prosperosa del pub. "Scusa, non mi conosci, sono Chrissie. La nuova fidanzata di Brian". "Fidanzata?" la interrogò con occhi stralunati. "Entrate adesso, o vi congelerete". 

Roger la superò per prima, intanto che Allison si riprendeva dallo shock. Sul divano trovarono Freddie e Mary. Si scambiarono gli auguri e i regali di natale, mettendoli tutti sotto l'albero maestoso nel soggiorno di Brian. Attesero una buona mezzora prima di poter risentire il campanello. John e Veronica irruppero dalla porta, portandosi con sé un sorriso radioso che involontariamente fece sorridere tutti i presenti. Magari Freddie era la principale luce del gruppo, ma insieme agli altri avrebbero fatto invidia ad una centrale elettrica. I quattro ragazzi più esuberanti, passionali, talentuosi ed esilaranti che avesse mai conosciuto. Così li avrebbe descritti Allison qualche anno dopo. Abbracciarono Freddie e gli altri uno alla volta. Poi Veronica si sfilò il cappotto con l'aiuto di John. "Si mangia?". Brian li raggiunse dalla cucina con il grembiule. "Ti presenti con un'ora di ritardo e pretendi che il pranzo sia pronto? Non sei mica al ristorante". 

"Hai per caso bisogno di una mano, dottore?"

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"Hai per caso bisogno di una mano, dottore?". Brian scosse la testa, intanto che Chrissie lo raggiunse dietro ai fornelli. "Chi è quella?" domandò sottovoce John. "La sua nuova fidanzata" sbottò Mary. "Ah, però!" esclamò Deaky ricevendo un buffetto da Veronica. "Oh no, tesoro. Non è come pensi. Con quell'esclamazione intendevo dire che non è come la immaginavo. Dai racconti di Brian me la facevo più alta, più sorridente...". Veronica lo perdonò. "Comunque io ho seriamente fame. Pensate che il dottore voglia una mano in cucina o...?". John era impaziente. Con lui anche Roger, che si mise sul divano a tamburellare il piede sul tappetto di pelliccia. "Nell'attesa, perché non ci delizi con la tua nuova canzone?" Deaky si rivolse ad Allison. Lei guardò Roger. Il biondo alzò le mani in segno di innocenza. "Non ho detto nulla". "No, J. Vi ho già, come dire, deliziato della mia musica per il Ringraziamento. Rimandiamo il mio debutto a data da destinarsi". "Ma quel giorno non c'era Chrissie. Sono certo che voglia ascoltarti, vero Chris?". La ragazza di Brian tornò dalla cucina. "Mi hai chiamato?" John annuì, dicendole che Allison aveva un talento nascosto. "Aiutami a convincerla". Chrissie forzò un sorriso. "Se non è in vena, non insistete".

Allison le fu per qualche secondo grata, ma poi comprese il reale motivo della sua gentilezza. Temeva che la sua canzone fosse stata scritta per Brian o peggio. Temeva che in qualche modo lui si innamorasse nuovamente di Allison. "Comunque io non l'ho ancora ascoltata. Vuole tenerci tutti sulle spine" dichiarò Roger all'improvviso, prendendo le sue parti. "Io sarò il primo, intesi?". Tutti sembrarono essere d'accordo con le sue parole. Freddie balzò in piedi. "Il nostro dottore ha il pianoforte. Posso cantare io, se volete?". "Oh magari, Fred". Lui si sedette sulla panca, suonando qualcosa per gli ospiti prima che il pranzo venisse servito. 

Le sue dita iniziarono a scivolare sulla tastiera

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Le sue dita iniziarono a scivolare sulla tastiera. Tutti si sedettero sul divano difronte. Brian tornò dalla cucina con ancora il grembiule avvolto per i fianchi e la faccia sporca di farina. Il pezzo che suonò, sembrò essere un suo nuovo componimento. "Ci sto lavorando da anni. Ho questa canzone che mi riecheggia nella testa. Sta solo gravando sulle mie mani affinché la scriva". Brian si mise una mano sul fianco. "E perché non l'hai ancora fatto, Fred?". "Non è ancora arrivato il momento, ma ha potenziale. Le parole scaturiranno a tempo debito". Quando si accomodarono intorno al tavolo, di certo non poterono sapere che sarebbe stata proprio quella canzone a far ribaltare tutto. La canzone che sarebbe entrata negli annali della storia musicale come il capolavoro per eccellenza. Il componimento che rappresentò al meglio la complessità di quel grande artista che era Freddie Mercury. 

𝐑𝐚𝐝𝐢𝐨 𝐆𝐚 𝐠𝐚 | 𝐑𝐨𝐠𝐞𝐫 𝐓𝐚𝐲𝐥𝐨𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora