Davanti a me trovai il viso di Gaia in lacrime.
-Mi stavi per tradire con lui!!-
Disse Mattia rivolgendosi a Gaia.
Con disprezzo alzò la mano e le diede uno schiaffo. Qualcosa in me si rivoltò, non potevo accettare una cosa del genere. Il mio sistema nervoso divenne ancora più nervoso. Strinsi i pugni facendo scrocchiare le dita.
-Non riprovare a fare una cosa del genere-
sussurrai.
-altrimenti mi prendi a botte?-
Disse Matteo.
-Altrimenti ferirai una donna, che è molto peggio...-.
Mi lanciò un occhiata di sfida. Spinse Gaia facendola cadere a terra. Mi precipitai subito da lei, mi feriva il mascara sciolto sulle sue guance. Con una mano le sfiorai il viso sofferente, non meritava tutto ciò. Le sue labbra ora sanguinavano, non potevo sopportare una cosa del genere. La feci alzare.
-Tu sparisci dalla mia vista, ora!-
Dissi a Matteo.
Lui con un atteggiamento spavaldo mi voltò le spalle e se ne andò.
-Gaia, tutto bene?-
Chiesi.
-Si, perdo solo un po' di sangue...-
-Viene a casa mia, ti medico le ferite...-
-V-v-va bene-
Disse balbettando.
Chiamai un taxi che portò a casa Asia e poi me e Gaia.
Scendemmo dal taxi e percorremmo il viale di casa mia.
Aprii il portone di casa e feci sedere Gaia su una sedia. Presi dell'acqua ossigenata e dei cerotti. Con dell'ovatta imbevuta medicai i tagli sulle sue ginocchia.
-Fai piano!-
Disse Gaia.
-Scusa...così va meglio?-
-Si, ma ora basta-.
Le medicai ancora dolcemente la spaccatura sul labbro e le sfiorai il viso. Il mio volto era sempre più vino al suo...
-No! N-n-non voglio, quando prima stavo per baciarti...non volevo-.
Mi allontanai da lei senza dirle una parola.
-Pensavo fosse amore-
Dissi con lo sguardo basso.
-Senti non mi rompere le scatole, non ti vuole nessuno-
Disse queste parole e se ne andò.
Una fitta mi trapassò il cuore. "Non ti vuole nessuno", quelle parole risuonavano impetuose nella mia mente bagnando di tristezza i miei sentimenti. Una lacrima scivolò veloce sul mio viso, seguita da tante altre. Mi buttai sul letto ed abbracciai il cuscino, senza un perché. La tristezza era simile ad una cascata dentro di me, simile ad un chiodo nel legno, simile ad una pioggia impetuosa. L'unica cosa che volevo era vedere l'alba, l'unica cosa che mi avrebbe ricordato i bei tempi della mia vita. Aspettai, aspettai l'intera notte, fino a quando le mie lacrime sparirono e il sole comparve dall'orizzonte. I colori accompagnavano le mie emozioni al cuore. Il blu abbracciava il rosa, ed il rosa baciava il giallo. Mi sedetti a gambe incrociate con gli occhi diretti verso la finestra. Un quadro di emozioni era davanti i miei occhi. Un sorriso si strappò sul mio viso, non accadeva da troppo tempo. Mi tornarono in mente le giornate passate a ridere, passate nella spensieratezza. Appoggiai i piedi freddi al parquet, infilai le pantofole e mi diressi al balcone. L'aria mi sfiorava la pelle, facendo rabbrividire il mio corpo, ne avevo bisogno, avevo bisogno di sensazioni forti. Aprii le braccia, feci un respiro profondo e socchiusi gli occhi. Il sole arrivò in cima fino ad illuminare l'intero quartiere, i palazzi si facevano spazio tra la nebbia ed il gelo. Tutto era così tranquillo. Il sole penetrava impetuoso nei miei occhi ed il suo lieve calore mi sfiorava il volto.
-Sei già sveglio?-
Disse mia madre entrando in camera.
-Si, anche se è domenica volevo...-
-Okay, ti preparo la colazione?-
-N-No, non ho molta fame...-
Conclusi.
Entrai in bagno e versai sul mio viso dell'acqua gelida che ami avrebbe svegliato. Scesi le scale con tutta l'energia che avevo, inciampai su me stesso, con un tonfo caddi a terra.
-Il buongiorno non si vede dal mattino-
Dissi di incoraggiamento a me stesso mentre mi rialzavo.
-Dovresti stare più attento, dormi in piedi!-
Mi urlò mio fratello che proveniva dal piano di sopra.
Non avevo viglia di restare a casa quel giorno, decisi di andare a trovare la Maestra Francesca, lei mi avrebbe fatto sentire meglio. Dopo aver passato mezzora in bagno per lavarmi, aprii l'armadio ed indossai le prime cose che mi trovai davanti, un pantalone ed una maglia.
Infilai il giubbotto, avvisai mia madre con un sorriso ed usci di casa. Mi sentivo libero, libero in un mondo imprevedibile che sembrava tanto piccolo. Quella volta presi la metro per raggiungere la casa della maestra.
Il treno si fermò ed io fui l'ultimo ad uscire, salii le scale della fermata e mi trovai davanti la città di Milano che si stava svegliando. Con le mie orecchie percepivo i rumori delle auto che sfrecciavano e dei passi della gente. Quei rumori per me erano una melodia fantastica, la melodia cittadina.
Indossai le cuffie e mi diressi nel palazzo della Maestra Francesca. Un signore mi venne a sbattere contro facendo cadere il mio cellulare a terra.
-Sta' più attento ragazzino-
Disse proseguendo per la sua strada.
-Scusi-
Dissi.
Raccolsi il cellulare da terra e lo osservai sperando che non si fosse rotto, per fortuna rimase intatto.
Picchiai al citofono.
-Chi è?-
-Io!-
Risposi come mio solito.
Presi l'ascensore e finalmente arrivai davanti la porta d'ingresso.
Il solito sorriso dalle labbra rosse mi accolse.
-Ciao!-
Dissi sorridendo.
-Ehi, ciao, ma che piacere-
Disse.
Strofinai le scarpe ripetutamente sul tappeto ed entrai.
-Ti vedo triste!-
Mi disse con fare preoccupato.
-Sono solo un po' stanco-
Risposi.
-Ti preparo la solita bevanda con latte e caffè!-
Esclamò felice la Maestra.
Subito scomparve nella cucina, mi sedetti al tavolo ed afferrai un cioccolatino da una ciotola sul tavolo. Dopo qualche minuto sbucò e mi porse un bicchiere, io lo presi e ne bevvi un sorso.
-Cosa mi racconti di bello?-
Disse.
-Di bello nulla-
Risposi.
-Su con la vita!-
Esclamò alzando le braccia.
Non potetti non notare una tatuaggio che aveva sul braccio, non ci avevo mai fatto caso. Era una semplice F in corsivo, la stessa che avevo visto sul libro che le avevo rubato in precedenza. Per un millesimo di secondo ebbi un Deja-vu. Tutto ciò mi sembrava strano, c'era qualcosa che la maestra mi nascondeva.
Dovevo solo capire cosa.
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Prima O Poi Sorgerà Il Sole
RomanceAndrea, un ragazzo di 17 anni, si imbatte con il primo amore, che non sembra andare per il meglio. Decide di inseguire il suo sogno, quello di scrivere un romanzo. Con i preziosi aiuti dati dalla sua precedente maestra delle elementari, cerca di aff...