La sveglia si era fatta sentire per l'ennesima volta nelle mie orecchie, era nato un nuovo giorno, un nuovo giorno da affrontare. Il mio primo pensiero fu proprio quello dell'e-mail che mi era stata scritta il giorno prima. Dovevo parlarne con mia madre, il mio sogno si stava per avverare, e non volevo perdere l'occasione. Mi gettai giù dal letto e mi diressi a gambe levate in cucina.
-Ciao mamma!-
Dissi facendo irruzione.
-Ciao-
Rispose con un sorriso.
-Ascolta, hai visto lo screen che ti ho mandato ieri?-
Chiesi abbastando lo sguardo.
-si, Andrea, è fantastico, all'inizio non credevo ai miei occhi. Insomma, dovrai fare sacrifici, non sarà facile, ma se tu lo desideri, nulla te lo impedisce-
Sorrise.
-Si, ne sono sicuro, e non voglio pensarci due volte, dovremo ricontattare la casa editrice attraverso l'e-mail con cui hanno contattato me-
-Hai ragione Andrea, tu sei minorenne, quindi immagino che io debba firmare una specie di contatto-
-Beh...credo di si...-
Affermai.
Presi una tazza, e la riempii di caffè , mi appoggiai con la schiena al muro e avvicinai la tazza alle mie labbra. Con delicatezza gustai la bevanda, nel frattempo pensavo e ripensavo come non mai. Sentivo il rumore degli ingranaggi del mio cervello che farfugliava idee. Era tutto così strano, mi sentivo diverso dal solito, senza sapere perché. Appena finito di bere il mio caffè mi catapultai in camera. Mi chiusi in quella stanza che per me era un involucro, un involucro in cui potevo essere me stesso. Presi il mio computer, ed iniziai a scrivere un'e-mail di risposta alla casa editrice.
A: London publishing house
Grazie mille per la richiesta di pubblicazione. Vorrei avere maggiori informazioni a riguardo. Attendo una risposta al più presto.Guardai l'orologio, era tardissimo, dovevo prepararmi per andare a scuola. Mi gettai in bagno feci una doccia calda, mi vestii pesi lo zaino e mi diressi verso la porta d'ingresso per andarmene.
-Ho pagato l'abbonamento per il pranzo, non dovrai bere solo un caffè sta volta-
Disse la mamma.
-io vado a piedi con Andrea!-
Esclamò mio fratello sorridendomi, non ricevevo da tanto un suo sorriso, mi mise di buon umore. Presi le cuffie dal mio zaino e le indossai, improvvisamente la musica divenne parte di me, mi attraversò il cuore e lo fece rabbrividire di emozione.Mentre camminavo per le strade di Londra osservavo il fascino di una città così elegante, una città così attiva, che respirava, che si faceva sentire, che faceva girare il mondo, che faceva muovere l'universo. Era tutto così unico lì, la musica rendeva tutto più affascinante, tutto come in un film. Mi abbandonai al vortice dei miei sentimenti, al vortice di quelle sensazioni così forti, racchiuse in un qualcosa di così semplice.
Arrivai a scuola, finalmente, tanti altri adolescenti come me entrarono. Tutta quella gente mi ricordava la scuola a Milano, mi mancava vedere Asia di prima mattina che mi raccontava i gossip del giorno. Abbassai lo sguardo senza accorgermene, ma non volevo buttare giù il mio umore con dei ricordi, volevo andare avanti. Il passato è importante, ma non tanto da farti soffrire.
Da lontano intravidi Andrew che veniva verso di me.
-ciao, disse sorridendo-
-ehi!-
Gli sorrisi.
-come va?-
Chiesi.
-Bene, sai, pensavo al fatto che noi due abbiamo lo stesso nome l'unica cosa che cambia è che il mio è in inglese. Può sembrare una cosa ovvia, ma non ci avevo mai fatto caso!--Sai, nemmeno io ci avevo fatto caso prima ad ora...-.
Nel frattempo entrammo in classe e la campanella suonò. Ci sedemmo ai nostri posti, le lezioni proseguivano una dopo l'altra. Nonostante seguissi, la mia testa era da tutt'altra parte. Avevo lasciato il cellulare acceso proprio per sapere il prima possibile se avrei ricevuto una risposta dalla casa editrice.-PSSSS!!-
Qualcuno tentò di richiamare la mia attenzione, io mi voltai e poi mi guardai attorno. Poi notai una ragazza che mi faceva segno con le mani di guardarla.
-Ti è caduta la matita-
Sussurrò indicandola a terra. Io la ringraziai con lo sguardo, poi mi sporsi per prendere la matita... Ma a quanto pare qualcosa andò storto ed io caddi di faccia a terra. L'intera classe si girò a guardarmi.
-che figura di merda!-
Disse una voce dentro di me. In modo goffo tentai di alzarmi, mi sistemai i vestiti sgualciti e mi rimisi a posto. Sentivo dietro di me il vociare degli altri ragazzi che ridevano di me. Fu davvero MOLTO imbarazzante, specialmente quando mi accorsi che avevo fatto cadere il mio astuccio con tutte le penne all'interno sul pavimento.Mi portai una mano in faccia, e tentai di raccogliere anche quello. Poi sentii una vibrazione provenire dal mio cellulare. Istintivamente alzai la mano per andare in bagno. Presi il mio cellulare è mi diressi verso i bagni.
Appena entrai sbloccai il cellulare e notai che finalmente mi era arrivata un e-mail di risposta dalla casa editrice.
Da: London Publishing House
Gent.mo Andrea Sulanni, siamo felici chF lei abbia accettato la nostra proposta. Le abbiamo prenotato un appuntamento per stasera, dovrà essere accompagnato da un genitore data la sua età. Oggi alle 5:30 PM.
Scusi gli errori di battitura, ma scriviamo queste lettere con molta fretta.Alzai la testa al soffitto e socchiusi gli occhi, sembrava tutto così assurdo. Come mai avevano scelto proprio la mia storia che aveva così poche visualizzazioni?? Tante altre domande iniziarono a porsi nella mia testa, di nuovo. Tornai in classe, mi sedetti al mio posto e seguii il resto delle lezioni. Le ore passarono, e presto arrivò la pausa pranzo. Raggiunsi Andrew che era già in fila nella mensa.
-Devo darti una notizia...-
Gli dissi da dietro sorridendo.Lui annuì in modo curioso.
Quando arrivò il mio turno presi un sandwich e delle patate al forno. Strinsi il mio vassoio tra le mani e mi sedetti al tavolo su cui solitamente pranzavo con Andrew, che era già seduto.
-Allora, qual è la notizia-Chiese incuriosito.
-Probabilmente pubblicherò un libro che ho scritto su un sito web-
Dissi con nonchalance.
Lui all'inizio sembrò molto confuso ma dopo avergli spiegato un po' la situazione capí.
-Sono... fiero di te-
Disse sorridendo dolcemente.
Sapevo che mi sarei potuto confidare con lui, sapevo che sarebbe stato un amico che mi avrebbe sostenuto in ogni mia scelta.
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Prima O Poi Sorgerà Il Sole
RomanceAndrea, un ragazzo di 17 anni, si imbatte con il primo amore, che non sembra andare per il meglio. Decide di inseguire il suo sogno, quello di scrivere un romanzo. Con i preziosi aiuti dati dalla sua precedente maestra delle elementari, cerca di aff...