Il tempo passò molto in fretta, passarono i giorni, e addirittura i mesi. Avvennero molte cose, probabilmente troppe, da non riuscire a raccontare. Ma Fui soddisfatto del risultato finale, e presto capirete perché.
-Andrea, finalmente domani il tuo libro verrà pubblicato in tutte le librerie-
Disse la mia editor molto entusiasta.
-Non vedo l'ora!-
Esclamai entusiasta anche io.
Finalmente il mio sogno si sarebbe avverato, quasi non mi sembrava vero, era davvero stupendo. Era partito tutto da un semplice sito web...ed ero poi finalmente arrivato a destinazione.
-Bene, io vado. Ci vediamo presto-
Dissi.
-A presto-
Rispose la mia Editor.
A passo svelto mi diressi verso l'uscita della casa editrice. La mia felicità raggiunse il massimo quando trovai la mia famiglia nel parcheggio dell'edificio. Ero davvero molto felice, mi gettai tra le dieci braccia che mi accolsero felicemente.
-Allora...pronto per domani?-
Esclamò mia madre sorridendo.
-Prontissimo-
Sorrisi.
Anche Diego mi sorrise, era davvero fiero di me. Ci dirigemmo in macchina, in cinque eravamo un po' stretti, ma non importava. Si stava facendo abbastanza tardi, e avevo una fame assurda. Finalmente arrivammo a casa, e io come al solito mi precipitai nella mia camera. Era tutto perfetto, era tutto bellissimo, ma c'era ancora qualcosa che mi mancava...Emma. Avevo cercato in tutti i modi di non ammettere a me stesso che stavo vivendo ancora male per una persona. Non la sentivo da molto tempo, e non avevo il coraggio di scriverle e tantomeno di telefonarla. Avevo quasi paura che avrei sofferto ancora di più. Tuttavia io volevo restare carico, non volevo abbassare il mio umore. Anche se era difficile. Avevo cercato di dimenticare anche l'adozione e la "chiacchierata" fatta con mia madre pochi mesi prima. Non volevo vivere nel passato, ed ero sicuro che prima o poi la verità sarebbe venuta a galla. Dovevo ammettere che ero anche abbastanza tranquillo per il fatto che il sospetto figlio adottato era Diego.
-Andrea è pronta la cena!!!-
La voce di mia madre fracassò i miei timpani.
-Arrivo!-
Esclamai in risposta.
Corsi in cucina, dove mi aspettava una scodella di insalata, che apparentemente non era molto invitante.
-Ascoltatemi voi tre-
Disse mio madre rivolgendosi a me e ai miei fratelli.
-Abbiamo pensato...di fare un piccolo viaggio a Milano. Per salutare i nostri parenti-
Continuò.
I miei occhi si riempirono di gioia.
-Non vedo l'ora-
Disse mio fratello sorridendo.
Edoardo scoppio in una risata strana, sembrava anche lui felice, e lo ero anche io, nonostante non lo dimostrassi.
-Quindi subito dopo cena iniziate a preparare le valigie, partiremo domani pomeriggio-
Concluse mia madre.
Dovevo assolutamente avvisare Asia, oppure avrei potuto farle una sorpresa. Sembrava un'idea niente male. Quando finimmo di cenare tornai in camera mia. Presi qualche jeans, qualche felpa, qualche t-shirt a caso e le gettai nella valigia. Ero molto stanco, quindi lasciai la valigia un po' in disordine. Dopo aver finito andai in bagno, mi lavai i denti, e mi infilai nel mio letto. Non vedevo l'ora che fosse domani, ero davvero felice, chissà se il mio romanzo avrebbe avuto successo, chissà de sarebbe andato tutto a buon fine. Provavo a non pensare al peggio, ma sembrava quasi impossibile. Essere un tipo paranoico non è molto facile, tantomeno bello. Ma infondo cosa poteva andare storto? Non fu molto difficile prendere sonno dato che ero frantumato dalla stanchezza. E in men che non si dica ero già caduto in sonno profondo.
Quando mi risveglia il suono della sveglia era imperterrito nelle mie orecchie. Probabilmente se avessi avuto un martello in mano avrei spaccato il cellulare. Ma subito mi ricordai che il grande giorno era ormai arrivato. Mi drizzai sulla schiena di scatto, mi stiracchiai un po' e mi stropicciai gli occhi. Poggiai i piedi nudi a terra, il pavimento era più gelido del solito. Mi diressi in cucina, dove vi trovai mia madre che a differenza degli altri giorni aveva un sorriso stampato in volto. Era davvero di buon umore, forme quanto me.
-Beh, oggi è un giorno speciale-
Disse.
-Si ma non darmi troppe arie-
Borbottai ridacchiando.
-Buongiorno-
Disse Diego entrando in cucina.
-Buongiorno-
Risposi sbadigliando.
Senza pensarci due volte mi feci il mio solito caffè macchiato. Non volevo fare tardi, avevo appuntamento alla libreria alle 8:00.
-Ehm...mamma...puoi accompagnarmi tu con la macchina alla libreria? Devo esporre la presentazione del libro, non vorrei fare tardi...-
Dissi mentre gustavo gli ultimi sorsi di caffè.
-Oh...certo. Verremmo anche noi. Non vogliamo perderci la presentazione-
Sorrise.
-Bene, vado a prepararmi...-.
Corsi in bagno e mi precipitai in doccia. Da sempre la doccia mi aiuta a scaricare la tensione, e in quel omento ero davvero molto stressato. In fretta e furia mi asciugai i capelli e corsi in camera. Dopo aver passato circa 10 minuti davanti l'armadio riuscii a scegliere l'outfit da indossare. Mi vestii, infilai le scarpe, presi le mie cose e uscii di casa. Raggiunsi poi mia madre che mi aspettava nel parcheggio. Salii in macchina e feci un sospiro di sollievo. Guardai l'orario sul cellulare, non ero in ritardo per fortuna.
Cosa avrei dovuto dire alla presentazione del libro? Mi sarei bloccato davanti a tutti? Avrei fatto una figuraccia davanti a tutti?
Stavo ancora pensando al peggio, il che era una cosa da evitare. Finalmente arrivammo.
Entrai in libreria e una ragazza che faceva parte dello staff mi accolse. Ero davvero molto in imbarazzo. La ragazza con uno sguardo un po' timido disse:
-Ecco...diciamo che...sono solo dieci le persone che sono venute alla presentazione del libro...mi dispiace davvero tanto ma dobbiamo rimandare-.
Lo sconforto prese il sopravvento su di me.
-Ok...-
Risposi cercando di non far notare il fatto che ero a pezzi. Tornai in macchina con il cuore spezzato. Fantastico, era andato tutto a pezzi. Sembrava tutto così ,magnifico ma poi...
Mia madre nel frattempo tentava di consolarmi con delle parole di conforto ma era tutto inutile, tutto molto inutile. Come mai avevano deciso di pubblicare un libro che non avrebbe fatto successo? Ero davvero triste, e avevo uno strano presentimento.
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Prima O Poi Sorgerà Il Sole
عاطفيةAndrea, un ragazzo di 17 anni, si imbatte con il primo amore, che non sembra andare per il meglio. Decide di inseguire il suo sogno, quello di scrivere un romanzo. Con i preziosi aiuti dati dalla sua precedente maestra delle elementari, cerca di aff...