Capitolo 36

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Indossai le cuffie e feci in modo che la musica cancellasse la realtà. Sembrava davvero tutto troppo bello. Cercavo in tutti i modi di pensare positivo, ma mi riusciva alquanto impossibile. Forse ci sarebbe stata un'altra occasione, o forse no. Come mai il mio libro non stai piacendo a nessuno? Beh, stavo mettendo in discussione il mio modo di scrivere. Ma infondo, se la mia storia fosse stata penosa di certo una casa editrice non avrebbe scelto proprio me. Avevo uno strano presentimento, probabilmente c'era qualcosa da sospettare. Dovevo andare a fondo a questa storia, perché tuto ciò non aveva senso. Quando arrivammo a casa la prima cosa che feci fu buttarmi sul letto e abbracciare i mio cuscino. Volevo controllare le mie emozioni, non volevo esplodere come ero abituato a fare. I respiri si facevano sempre più profondi, io mi sentivo sempre più pesante, percepivo un peso sul mio petto che continuava ad assillarmi. "MANTIENI LA CALMA" continuavo a dirmi dentro di me. Con i palmi delle mani mi tappai le orecchie e mi accovacciai portando le ginocchia al petto. Socchiusi gli occhi, non sapevo cosa mi stava succedendo. Forse era solo un po' d'ansia, riuscii a calmarmi. Presi il cellulare e scrissi un messaggio ad Asia.

ANDREA

Asia, nessuno si è fatto vivo alla presentazione del libro, non uno dei giorni migliori.

ASIA

Mi dispiace tanto! Posso chiamarti?

ANDREA

Scusa ma non ho molta voglia di parlare.

ASIA

Come vuoi...

Ero davvero giù di morale, dovevo fare qualcosa. La prima cosa che mi venne in mente di fare fu scrivere un'e-mail alla casa editrice. Presi il mio computer ed iniziai a scrivere.

A: London publishing house
Buongiorno, oggi avrei dovuto avere la presentazione del mio libro, ma a quanto pare non vi erano spettatori. Ritenevo importante comunicarvelo. Grazie.

Speravo con tutto il cuore che avrebbero letto l'e-mail, forse sarebbero riusciti ad aiutarmi in qualche modo. Cosa avevo sbagliato infondo? Mi ero impegnato molto nei mesi precedenti, ed ora mi sta cadendo il mondo addosso. Mi arrivò una notifica dal cellulare, la aprii.

MAESTRA FRANCESCA

Ciao Andrea, ho saputo che oggi è stato pubblicato il tuo libro. Mi sono precipitata in libreria per comprarlo, sono davvero fiera di te.

ANDREA

Grazie mille :) Spero ti possa piacere.

Quel messaggio mi fece risalire il morale. Non sapevo proprio cosa fare, tuttavia potevo solo aspettare una mail dalla casa editrice. Ma non mi limitai a ciò, feci qualche ricerca su internet. Dai risultati che trovai mi resi conto che se un libro non viene venduto appena pubblicato, l'editore può scaricare lo scrittore in questione , proprio come scritto nel contratto.

Portai le mani al viso, ero arrivato a capolinea, ero sicuro che la casa editrice mi avrebbe scaricato. Non potevo fare a meno di pensarlo. Mi ero impegnato tanto, e questo era il risultato? NO, non volevo che andasse così. Ma infondo io non potevo fare molto. Controllai svariate volte la casella postale, ma non vi era traccia di risposta alla mail.

Ero in macchina ad ascoltare la musica, ero appena sbarcato a Milano. Non vedevo l'ora di abbracciare i miei vecchi amici e i miei vecchi parenti. Mi erano mancati, forse troppo.

-Siamo arrivati-

Disse mio padre.

Eravamo nella nostra vecchia casa, non avevo un bel ricordo ultimamente impresso in quel posto. Ma ciò non aveva importanza. Presi la mia valigia e la portai nella mia vecchia cameretta. Eta davvero brutto vederla priva di tutte le sue cose.

-Ragazzi venite un attimo in salotto!-

Esclamò mia madre.

Tutta la famiglia era al completo, seduta su un divano.

-Dobbiamo dirvi una cosa importante-

Iniziò mio padre.

Pensai all'adozione, forse stavano per rivelare la verità. Il mio cuore inizio a battere sempre più forte, mi sentivo accaldato.

Ragazzi...noi torniamo a vivere qui, a Milano-

Disse mia madre sorridendo.

La mia bocca rimase spalancata. Non potevo credere a ciò che aveva appena detto. Sentivo le urla dei miei fratelli che esultavano per la gioia. Io stavo esultando interiormente, in silenzio. Era avvenuto tutto così in fretta.

-Torneremo a Londra per qualche giorno a riprendere le altre cose ma poi rimarremmo qui a vivere.

Quel fatto mi aveva davvero migliorato la giornata.

-NON POSSO CREDERCI!-

Esclamò Asia, eravamo a casa sua quando glielo dissi.

Ci stringemmo in un forte abbraccio, finalmente potevamo tornare ad essere amici come prima. La distanza non aveva influito sulla nostra amicizia, ma viverla dal vivo sarebbe stato ancora più bello.

Mentre la mia amica prendeva qualcosa da bere io presi il giornale sul divano. Lessi di sfuggita la frase in prima pagina: LA LONDON PUBLISHING HOUSE DI LONDRA CONTINUA A STAMPARE COPIE SENZA SOSTA DEL ROMANZO DI ANDREA SULANNI NONOSTANTE IL IL FALLIMENTO DELL'AUTORE IN QUESTIONE.

Mi andò di traverso il succo che stavo sorseggiando, non potevo credere ai miei occhi. Mostrai l'articolo ad Asia.

-Non avevo letto questo articolo!-

Esclamò.

Eravamo entrambe sotto shock. L situazione si stava facendo strana. Che cosa stava succedendo? Perché la casa editrice continuava a stampare le mie copie nonostante nessuno le leggesse. Dovevo andare a fondo a questa storia.

Ero a pranzo con la mia famiglia quando accesi la televisione e la giornalista disse: -Ultime notizie, il libro pubblicato dalla casa editrice di Londra che continua ad essere stampato nonostante il suo fallimento è improvvisamente andato a ruba. La gente incuriosita dal fatto ha deciso di comprare il libro e leggerlo per capire cosa abbia di così importante da dover essere stampato senza sosta-.

Io lasciai la forchetta cadere a terra. In quel preciso istante mi arrivò una mail.

DA: London publishing house
É molto strano che non si sia presentato nessuno alla presentazione, dato che il libro sta andando a ruba.

Improvvisamente realizzai. La casa editrice aveva continuato a stampare copie facendo in modo che il fatto sembrasse talmente strano da poter finire sul giornale. In quel modo come spiegato dal giornale la gente si è incuriosita al romanzo decidendo di comprarlo. Era tutta un strategia!

Discussi per un po' di tempo con la mia famiglia.

E infine mio padre concluse.

-Con questo piano possiamo andare a fondo a questa storia-.

Prima O Poi Sorgerà Il SoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora