-Cosa?-
Chiesi un po' incredulo.
-Beh...io...n-non sono Gaia...-
Sussurrò facendo scendere dal suo viso una lacrima.
Una fitta mi trafisse il corpo, ed un nodo mi si strinse alla gola facendomi mancare per un po' il respiro.
-Andrea, hai sicuramente notato che a scuola sono diversa, beh...io sono la...gemella di Gaia. Io sono Emma... e...la vera Gaia è quella che vedi a scuola, quella scontrosa-
Sussurrò con voce debole.
Io rimasi in silenzio, questo spiegava le doppie personalità.
-Ma...cosa spiega quella volta in cui non ti sei presentata all'appuntamento ma poi ti ho vista sull'autobus che portava dall'altra parte della città?-
Chiesi.
-Beh, io per scriverti i messaggi dal cellulare di mia sorella ho dovuto rubarglielo, per cui lei ha preso l'autobus che portava dall'altra parte della città in cui pensava di aver perso il cellulare-
Rispose abbassando lo sguardo.
Mi ero innamorato di un'altra persona e non lo sapevo, tutto ciò era...incredibile. Lo sguardo di Emma tornò su di me, percepivo il suo amore nella brillantezza dei suoi occhi. Lentamente lei si avvicinò a me, i nostri cuori si attiravano sempre di più come un filo. Le mie labbra erano sempre più vicine alle sue... Delle farfalle invasero il mio stomaco, le mie mani si strinsero con le sue. Improvvisamente le mie labbra toccarono le sue, io non capii più nulla. Il mondo attorno a me non esisteva più. Socchiusi gli occhi, il mio cuore iniziò a battere in modo diverso, avevo scoperto la verità, in quel momento tutto era perfetto per me.
Con fare delicato lei si allontanò e mi sorrise.
-Ti amo...-
Sussurrò con gli occhi lucidi.
Una lacrima scivolò calda sul mio viso, una lacrima di gioia, non più aspra di dolore, ma dolce di amore.
-N-non me lo ha mai detto nessuno...-
Dissi sorridendo.
Emma cadde nelle mie braccia, mi strinse forte a se. Sarei restato così per ore e ore.
-Beh...anche io ho un segreto da rivelarti...-
Dissi assumendo un espressione triste. Emma mi guardò con la preoccupazione nei suoi occhi.
-Emma io...mi devo trasferire per un po' a Londra...-.
Lei mi guardò, il suo cuore si riempì di malinconia, come il mio.
-Non so se può funzionare...-
Dissi guardandola negli occhi.
-Ma...ora che sembrava tutto prefetto...-
Disse lei cercando di trattenere le lacrime.
Le presi la mano e gliela strinsi.
-Ti prometto che tu rimarrai sempre qui...-
Sussurrai indicando il mio cuore.
Ero steso sul letto, steso tra i miei dubbi e le mie incertezze. Dovevo ancora dire ad Asia che mi sarei trasferito. Ma in quel momento la mia mente era fissa su una sola persona, Emma. Tutto ciò che era accaduto era assurdo, ma più pensavo lei e più mi sentivo triste. Per una volta che ero stato accettato da qualcuno c'era qualcosa che mi impediva una relazione.
Presi il cuscino e lo abbracciai a me, non volevo darla vinta ai problemi della mia vita, nulla può fermare l'amore, io ne volevo la prova, volevo avere la dimostrazione che l'amore è quello descritto nelle storie di Wattpad.
Il mio cuore era pieno di spille, ma avrebbe resistito avrebbe pulsato fino all'ultimo. Poi cercai di liberarmi dai brutti pensieri, socchiusi gli occhi e appoggiai il mio viso sulle lenzuola.
Avevo bisogno di sognare, di uscire dalla vita reale, avevo bisogno di...illudermi, anche se mi avrebbe fatto male io ne avevo bisogno.
La notte passò, e senza che me ne accorsi aprii gli occhi al mondo. Guardai fuori dalla finestra, era l'ultima settimana che avrei passato tra la nebbia milanese, sarei poi passato alla nebbia londinese.
Mi diressi in cucina, fui colto da mia madre che iniziava a preparare gli scatoloni, mio padre invece era indaffarato tra carte e cose varie.
-Buongiorno-
Dissi.
-Buongiorno -
Rispose mio padre.
-O quasi-
Bisbigliai tra me e me.
Presi una tazza ed iniziai a bere il mio solito caffè, l'unica pozione Magica che poteva risvegliarmi dal lungo sonno.
Quando finii di fare colazione mi diressi in camera mia, presi le cuffie, le collegai al cellulare e feci partire della musica. Ma non era musica qualunque, era musica che ascoltavo solo quando mi sentivo davvero triste.
Tutti abbiamo quelle canzoni che rimangono nel cuore per sempre. Quel giorno infatti il mio umore non era dei migliori.
Mi abbandonai alle note musicali di una melodia, una melodia che alimentava le pulsazioni del mio cuore. Una musica che penetrava in tutto il mio corpo facendomi percepire dei brividi intensi.
La lancetta dell'orologio girò più in fretta del previsto. Decisi di scrivere un messaggio ad Asia, dovevo parlarle.
ANDREA
Ehi Asia, che ne dici di vederci. Stamattina, alle 10:00.
ASIA
Va bene, ci vediamo davanti al Duomo.
Gettai il cellulare sul letto e portai le mani al viso. Asia l'avrebbe presa malissimo, ero stato con lei nei momenti più brutti. Questa notizia l'avrebbe distrutta.
Le 10:00 arrivarono subito, io ero già nel punto in cui ci eravamo dati appuntamento. Asia arrivò, appena vide il mio volto preoccupato capì che c'era qualcosa che non andava, sapeva che usavo quell'espressione solo quando c'era da preoccuparsi.
-Ciao...devo parlarti-
Dissi abbassando lo sguardo.
Poi lei si spostò i capelli e disse:
-C'è qualche problema vero?-.
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Prima O Poi Sorgerà Il Sole
RomanceAndrea, un ragazzo di 17 anni, si imbatte con il primo amore, che non sembra andare per il meglio. Decide di inseguire il suo sogno, quello di scrivere un romanzo. Con i preziosi aiuti dati dalla sua precedente maestra delle elementari, cerca di aff...