GAIA
Ehi...ciao. Sai, l'altra sera è stato bello. Ti andrebbe di uscire domani?
Un'esplosione di gioia si rivoltò dentro di me come l'Etna che erutta.
ANDREA
Sii, certo. Ci vediamo domani alle sette, davanti al Duomo.
Pranzai in fretta e furia e poi mi diressi gambe levate in camera mia. Guardai il calendario sulla mia scrivania. Febbraio stava per finire, era incredibile, il tempo era passato così in fretta. Improvvisamente nella mia mente si materializzarono due amici che avevo perso, Matteo e Cris. Non li sentivo da tantissimo tempo, e un po' mi mancavano.
Ma si erano entrambe comportati male con me, soprattutto Matteo che aveva trattato male Gaia.
Volevo trovare nuove amicizie, e creare nuovi rapporti fedeli. All'improvviso una lampadina si accese nel mio cervello. Presi il mio computer e creai una tabella del mese di marzo, sotto ogni giorno c'erano tre emoji: una felice, una meno felice ed una triste. Ogni giorno avrei colorato l'emoji che mi rappresentava di più nelle ultime 24 ore.
-Andrea!-
Urlò una voce proveniente dalla cucina.
Mi alzai dal letto su cui ero seduto, e mi diressi in cucina. Le facce dei miei genitori e dei miei fratelli erano serie. Questa cosa mi preoccupava molto, avevo il timore in me stesso che fosse successo qualcosa.
Mi sedetti su una sedia e guardai in viso mia madre.
-Andrea...io e tuo padre abbiamo trovato un buon lavoro a Londra...-
Disse la mamma.
La mia espressione calò nella tristezza.
Poi la mamma continuò:
-Dobbiamo trasferirci a Londra per un po'-.
Per un nano secondo il mio cuore smise di battere.
-Andare a vivere a Londra è sempre stato il mio sogno, ma...gli amici...e tutto il resto...-
Dissi.
-Lo so, Andrea, ma ve la caverete-
Disse mio padre sorridendo.
Mi alzai e tornai in camera, mi buttai a faccia in giù sul letto. Avrei dovuto staccare la spina dalla mia vita a Milano per un po'. Non sapevo se mi sarei trovato bene o male lì. Infondo Londra è la mia città preferita, ma comunque il fatto di traferirmi buttava a terra il mio morale. Avrei dovuto dirlo ad Asia, solo lei mia aiuta nei momenti più difficili, come farò senza di lei? Avrei dovuto smettere di frequentarmi con Gaia.
Non avevo molti amici, forse me ne sarei fatto di nuovi.
Non sapevo il perché ma avevo il presentimento che trasferirmi a Londra mi avrebbe aperto molte porte. Erro comunque sotto shock, dovevo metabolizzare ciò che stava accadendo. Spesso nella mia vita c'erano svolte che mi cambiavano radicalmente. Mi voltai a faccia in su ed iniziai a fissare il soffitto, poi il mio sguardo cadde sul computer. Mi alzai lentamente e con una mano lo presi. Lo aprii come un diario, quel computer era la fonte dei miei pensieri, dei miei dubbi, ma soprattutto delle mie emozioni. Aprii le note ed iniziai a scrivere:
"Mi trasferirò, si...Dovrò abbandonare qui tutti i miei ricordi, tutti i miei amici... anzi, non ne ho amici. L'unica amica che mi è rimasta è Asia. Ma soprattutto sarò costretto ad abbandonare Gaia. Non so se sarà facile sentirmi con lei a distanza. Ma non credo sia la stessa cosa. Beh...ho comunque tanti pensieri per la testa. Come sarà la nuova casa? Come sarà la vita lì? La mia più grande paura di questo trasferimento è che io possa essere infelice in quel posto. Infondo Londra è la mia città preferita".
Improvvisamente percepii l'acqua alla gola, volevo piangere ma non riuscivo. Volevo esplodere in un mare di lacrime. Sono sicuro che avete provato quella sensazione di voler esser tristi per un po'.
Non avevo voglia di studiare, non mi importava più di nulla, volevo solo passare del tempo a pensare. Mi rigettai con le spalle sul letto e mi rannicchiai, socchiusi gli occhi e mi abbandonai a me stesso. Brividi di freddo mi trapassavano la schiena, la tristezza e la paura facevano a lotta l'una con l'altra, e a momenti andavano d'accordo. Percepivo le pulsazioni del mio cuore sempre più intensamente, e all'improvviso caddi in un sonno profondo.
Quando mi risveglia il sole baciava la pianura padana, il cielo era colorato di rosso e avvolto dalla nebbia. Mi stiracchiai e guardai l'orologio sul mio polso, erano le 5:30.
Mi alzai dal letto e mi diressi in bagno, mi spruzzai dell'acqua fresca sul viso per svegliarmi un po'. Era il momento di porre fine alla mia tristezza.
Iniziai a studiare senza sosta, il tempo passò poco a poco e le lancette dell'orologio sembravano sempre più lente.
Tra appunti, penne, quaderni e libri le 7:00 arrivarono in fretta. Il sole era ormai andato via, ma le luci dei grattacieli accendevano Milano come stelle.
Volevo passare del tempo felice, qual era la cosa che mi rendeva felice? La risposta nella mia mente fu instantanea...scrivere.
Così presi il mio amato computer e continuai a stendere la mia stria sul sito online. Le visualizzazioni erano ancora poche e i commenti negativi. Ma ciò non mi fermava nel voler realizzare il mio sogno. Mi abbandonai alla mia fantasia e feci ticchettare le mie dita sulla tastiera come al solito. Non c'era cosa più rilassante per me.
Anche in questo modo i minuti passarono fino a quando mia madre entrò bruscamente nella mia camera.
-C'è una certa Gaia che vuole parlarti-
Disse.
Io mi drizzai sulla schiena, chiusi il computer e corsi via. Scesi le scale del mio palazzo in fretta e furia. Trovai Gaia davanti il portone che mi guardava con i suoi splendidi occhi color smeraldo.
-Ciao, Andrea, l'altra volta che siamo usciti ti è caduto questo e non te ne sei accorto-
Disse porgendomi il bracciale che mi aveva regalato la mostra Francesca, sopra vi era incisa la scritta "chi pensa in grande crea in grande".
-G-grazie-
Sussurrai timido.
Poi con le mie mani intimidite girai il bracciale e notai una F sule retro del bracciale, la stessa F che si era tatuata la maestra Francesca...
STAI LEGGENDO
Prima O Poi Sorgerà Il Sole
RomanceAndrea, un ragazzo di 17 anni, si imbatte con il primo amore, che non sembra andare per il meglio. Decide di inseguire il suo sogno, quello di scrivere un romanzo. Con i preziosi aiuti dati dalla sua precedente maestra delle elementari, cerca di aff...