Capitolo 29

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In men che non si dica le 5:00 arrivarono, alle 5:30 avevo l'appuntamento alla casa editrice.

-Andrea, preparati!-

Esclamò mia madre entrando in camera.

Era molto nervosa, i suoi occhi emanavano un'energia che riuscivo a percepire.

Andai in bagno, feci una doccia, mi vestii, mi spruzzai del profumo e mi diressi nel salotto dove mi aspettava mia madre. Uscimmo di casa e ci dirigemmo a passo svelto in macchina.

-Mamma, hai notizie del nostro cane Leo? Sta bene?-

Chiesi di punto in bianco.

-Andrea, l'abbiamo affidato ai vicini, sono brave persone e si prenderanno sicuramente cura di lui-.

Io annuii.

Lei mise la macchina in moto e partimmo.

Aprii il finestrino e sporsi la mano fuori, il vento trapassava le mie dita e lasciava su di esse una lieve adrenalina.

Diedi un'occhiata alla città, era attiva, come sempre, il motore delle macchine portava avanti il ritmo della città.

Il vento si faceva spazio tra i miei capelli e li faceva fluttuare, come se non ci fosse forza di gravità. Avrei voluto provare quella sensazione per sempre.

Era così...bello.

Una sensazione che tutti abbiamo provato, e che nessuno saprebbe descrivere con delle parole.

La macchina improvvisamente rallentò.

-Siamo arrivati!-

Esclamò mia madre Sorridente.

Una volta sceso dalla macchina trovai davanti a me un edificio enorme, mozzafiato. E su di esso vi era un logo luminoso che faceva irruzione in quell'atmosfera.

Ad occhio e croce quel logo non aveva molto senso.

Ma non ci diedi peso, ero TROPPO felice di essere lì. Ci avvicinammo all'entrata, misi la mia mano sulla maniglia della porta d'ingresso e spinsi per aprirla.

-Buongiorno-

Disse una signora alle mie spalle.

Io mi voltai, riconobbi quegli occhi color nocciola e così penetranti.

Era una signora che avevo visto tempo prima vicino casa mia, e che, come la scorsa volta, avevo l'impressione di conoscerla da una vita. Ma non diedi peso nemmeno a lei, forse era un caso.

-Buongiorno-

Rispondemmo io e mia madre sorridenti.

Lo sguardo di mia madre era diverso, guardava quella donna con occhi felici e familiari.

-Voi avevate l'appuntamento alle 5:30, seguitemi...-

Disse dolcemente.

Poi a paso svelto ci condusse in un ufficio, dove vi era posizionata una scrivania e assieme ad essa tre sedie.

Io e mia madre ci sedemmo,

Poi anche la donna dagli occhi color nocciola si accomodò.

-Bene-

Sorrise.

-Andrea, tu hai scritto un romanzo su un sito online, giusto?-

-Si, ma non ha avuto molto successo...-

Risposi abbassando lo sguardo.

-Ma a noi che lavoriamo qui non interessa, noi guardiamo il talento, sai, non sempre le persone apprezzano ciò che sarebbe giusto apprezzare. Tuttavia, ho letto il tuo romanzo, e mi ha colpito DAVVERO tanto. Abbiamo intenzione di pubblicare il tuo libro perché sappiamo che ha qualcosa di speciale. Dovrai lavorare sodo per ciò. Dovremmo avviare una fase di correzione, dovrà essere scelta la copertina e molto altro. Non hai idea di quanto lavoro ci sia dietro-

-Costi quel che costi, voglio realizzare il mio sogno-

Dissi sicuro.

La donna sorrise, e poi improvvisamente disse:

-Oh, cavolo, non mi sono ancora presentata! Io sono Betty!-

-Piacere-

Dissi.

-Bene, dovrete solo firmare un contratto in cui dichiarate di voler pubblicare il libro, dovete firmare entrambi dato che Andrea è minorenne-.

Poi aprì un cassetto e da lì tirò fuori dei fogli e li sistemò sulla scrivania. Poi con un dito indicò il punto in cui dovevamo firmare.

Mia madre dopo aver letto con attenzione il contratto, prese una penna e firmò. Poi presi la penna e firmai anche io.

Il mio cuore iniziò a volare per la gioia, se non fosse stato per il fatto che era dentro il mio petto, sono sicuro che avrebbe spiccato il volo.

Ero al settimo cielo.

-Bene, la ringrazio davvero tanto-

Disse mia madre.

-GRAZIE A LEI-

Disse Betty.

Poi mi sorrise e mi fece un occhiolino, io felice ricambiai il sorriso, Betty sembrava davvero fantastica.

Dopo qualche minuto eravamo già in macchina, ero sollevato, non riuscivo a credere al fatto che il mio sogno più grande stava per diventare realtà.

Improvvisamente mi venne in mente Asia, dovevo dirglielo.

Presi il mio cellulare e la chiamami. Finalmente sentii la sua voce rispondere:

-Hey Andrea!-

-Asia non potrai credere a ciò che è appena successo!-

-Aspetta, così mi metti ansia!-

-Ok, facciamo le cose con calma...-

-Non tenermi in questo modo sulle spine!-

Esclamò.

-Asia... pubblicherò la storia che ho scritto su un sito online!-

Dissi quella frase tutta d'un fiato, fu un colpo secco che colpi il cuore di entrambe.

Ci fu un silenzio che dimostrava lo shock della mia amica.

-Andrea...io...tu...cosa!!?-.

Non riusciva ancora a credere a ciò che le avevo appena detto, probabilmente le sembrava tutto così assurdo.

-Asia... hai sentito bene-

-Ti prego Andrea, raccontami tutto!-

-Beh...è iniziato tutto da un'e-mail che mi era stata inviata da una casa editrice di Londra. All'inizio ero incredulo anche io. Oggi mi hanno dato un'appuntamento in cui mia madre ha firmato il contratto per pubblicare il libro. Ovviamente serviranno mesi di lavoro...-

-Andrea, non sono mai stata così fiera di te-

Disse in fine lei con voce dolce.

-Beh... devo andare, ci sentiamo domani-

-Va bene...ciao-

Dissi sorridendo.

Appoggiai la testa sul finestrino, socchiusi gli occhi, e mi lasciai trasportare dalle vibrazioni della città. Quella situazione mi tranquillizzava, ma avevo la sensazione che le sorprese non sarebbero finite lì.

La vera avventura stava per iniziare. 

Prima O Poi Sorgerà Il SoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora