capitolo 38

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-Sono la tua madre biologica, Andrea-

Disse la maestra Francesca mentre una lacrima le percorreva il dolce viso.

Le emozioni mi invasero, e non potetti fare a meno di cadere in suo caloroso abbraccio. Ormai ero scoppiato a piangere, ma non di tristezza, ma bensì di felicità. Cosa mi stava succedendo? Ero appena venuto a conoscenza di essere stato adottato ed ero felice?

-Andrea...-

Sussurrò una voce dietro di me, era mia madre.

-Mamma...-

Dissi stringendola forte tra le mie braccia.

-Andrea, io...avrei voluto dirtelo...mi dispiace-

-Mamma, va bene, è tutto ok-

Dissi.

-Insomma...va bene...ho due mamme ora, che mi vogliono entrambe bene. E non c'è nulla di male in questo. Non sono triste, sono solo emozionato-.

Ero davvero sconvolto, ma mi sentivo bene. Percepivo che avrei avuto un nuovo inizio da un momento all'altro. Era avvenuto tutto così in fretta, era stato tutto così strano, ma era finito per il meglio.

3 mesi dopo...

-ANDREA QUANTE VOLTE DEVO DIRTI CHE DEVI DARE DA MAGIARE A LEO!-

Esclamò mio fratello uscendo dalla sua camera.

-Lo farò dopo, ora devo uscire, a Milano non è facile arrivare puntuali-.

Ebbene sì, sono tornato a vivere a Milano, e sono davvero molto felice. Ogni tanto vado a trovare la mia madre adottiva a Londra, ma ho comunque deciso di rimanere a vivere con la mia famiglia adottiva. É davvero strano non chiamarla più "maestra Francesca" ma "mamma". Anzi, non è strano, è bello, mi fa sentire a casa. Ero felice che tutto si era concluso per il meglio, che ero tornato ad avere i miei vecchi amici, che adesso stavo avendo successo per il mio romanzo, che potevo finalmente vivere come prima. Ma c'era ancora una cosa che avevo lasciato in sospeso, una ferita che pensavo di aver guarito...Emma.

Stavo andando proprio da lei. Non vedevo l'ora di abbracciarla e stringerla forte. Non la sentivo e non la vedevo da mesi, e la distanza si faceva sentire.

Ero sull'autobus, con le mie solite cuffie alle orecchie, stava per tramontare il sole, e l'atmosfera era magica.

L'autobus si fermò, ero arrivato, scesi dall'autobus, tolsi le cuffie. Mi guardai intorno, e a qualche metro da me vi era Emma, in tutto il suo splendore. Non persi tempo mi fiondai su di lei. Non dissi niente, mi limitai a darle un dolce bacio sulle labbra. Lei mi sorrise.

-Ti amo-

Disse.

I miei occhi diventarono lucidi.

-Non me l'aveva mai detto nessuno fino ad ora-.

In quel momento mi tornarono in mente le parole che mi disse molto tempo prima la mia madre biologica:

"Ricorda che prima o poi sorgerà il sole".

Aveva ragione, era finalmente sorto il sole, dopo la notte buia era finalmente spuntata la luce. Ero finalmente felice, eppure avevo solo 14 anni, l'avventura era appena iniziata...

Quasi dimenticavo! Ricordate anche voi che Prima o poi sorgerà il sole anche per voi.

FINE

Sono finalmente arrivato alla fine di questa storia. Ci è voluto quasi un anno per scriverla, ma ne è valsa la pena. Qualche anno fa era solo un sogno, eppure ora è diventato realtà.

Ps: grazie a tutti per il supporto♥️

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