Capitolo 14

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La mattina dopo mi svegliai ed Elias se ne era già andato, appena arrivata in soggiorno c'erano Michael e Robert seduti sul divano a guardare il replay di una partita di football.
<Elias è già andato via?> chiesi loro preoccupata.
<Si, aveva diverse cose da sbrigare, se ha bisogno di qualsiasi cosa siamo a sua disposizione> mi risponde uno dei due.
<Cosa è successo ieri notte?> so già che non avrò mai le risposte che voglio
<Niente di cui preoccuparsi, al night un ragazzo aveva bevuto troppo ed era in cerca di rogna> la loro versione combacia perfettamente con quella di Elias, di sicuro questa mattina li ha istruiti.
<Un ragazzo ubriaco, che per l'appunto aveva un coltello, è riuscito a fare un taglio come quello a mio marito?! Evidentemente non è stato addestrato così bene!> dico con tono molto scettico, ma nessuno dei due osa rispondere, anzi appena mi giro vedo Michael prendere il telefono e scrivere un messaggio. Starà avvertendo Elias che non credo alla sua messa in scena?!
Una volta finito di fare colazione e aver sistemato tutta la cucina decido di chiamare mia sorella Betti e raccontarle tutto quello che è successo ieri, compresa la strana telefonata di quella ragazza.
<Dai Ele, è ovvio che ha un'amante! Quale uomo del nostro mondo non c'è l'ha?!> Betti è sempre molto schietta.
<Lo so, ma speravo che volesse dare un piccola possibilità a questo matrimonio, non dico di innamorarsi di me o tutte quelle cose, ma almeno conoscerci un po' meglio!> dico con voce molto triste.
<Non essere sciocca! A Elias non frega nulla di te, eri solo un mezzo per raggiungere uno scopo. Dovresti trovarti un amante anche tu!> Betti a volte è fin troppo schietta.
<Se mi trovassi un amante, firmerei la condanna a morte di una persona, sai bene che i Salvatore sarebbero capaci di ucciderlo, non voglio avere la coscienza sporca>
<Scusa Ele devo andare, mamma mi sta cercando! A presto, un abbraccio e non fare cose stupide, fregatene!> riattacca il telefono prima che nostra madre possa sentirla
<A presto!> dico quando ormai la chiamata si era già interrotta
Vorrei veramente riuscire a fregarmene ma non ci riesco, non so perchè, non provo nulla per Elias, ma allo stesso tempo c'è un pizzico di gelosia in me per quella ragazza. Mi piacerebbe scoprire di più su tutta questa storia e soprattutto capire chi è, ma non so proprio come fare, qua a San Francisco sono tutti fedeli ai Salvatore. Mi è anche balenata in testa l'idea di assumere un investigatore privato, ma ho paura che possa andare a spifferare tutto a mio marito. Ho le mani completamente legate. Potrei chiedere aiuto a mio padre, ma dubito farebbe qualcosa, lui è il primo ad avere più amanti che mutande, oppure a mia madre, ma probabilmente mi direbbe di lasciar stare come fa lei con papà.
Alla fine vado nello studio di mio marito per cercare qualche buon libro da leggere nella speranza di distrarmi. Purtroppo niente della sua collezione mi attira e vado a prendere il mio portatile per acquistare dei libri online. Mentre cerco sui vari siti apro la mia casella postale e trovo una strana mail da un mittente che non conosco.
"Dovresti tenere d'occhio tuo marito un po' di più!"

Oltre a questa frase ci sono una dozzina di foto che ritraggono Elias insieme ad una donna, su tutte le foto ci sono le date ed alcune sono state scattate proprio ieri sera. La ragazza è molto giovane, credo abbia la mia età, è molto bella, ma anche molto rifatta, capelli castani lunghi, occhi azzurri ed un seno veramente prosperoso. Continuo a scorrere le foto e ne trovo diverse in cui stanno scopando, una è addirittura di pochi giorni prima del nostro matrimonio, un'altra invece è di ieri sera. Sono nella sua macchina dentro quello che sembra un parcheggio, anche se dall' angolatura dalla quale è stata scatatta la foto non si capsice benissimo. L'unica cosa che si vede molto bene è la testa di mio marito infilata nelle tette di questa.
Lo so che dovrei lasciar perdere e fregarmene come dice Betti, ma io non ci riesco, anzi vado su tutte le furie e non vedo l'ora di fargliela pagare. Stampo tutte le foto allegate nella mail e le attacco sui muri di tutta la nostra camera, poi vado da Michael e Robert e gli chiedo di portarmi in un qualsiasi centro commerciale.
< Potete aspettarmi in macchina> dico a loro una volta parcheggiata l'auto <Farò veloce, devo andare solo in un negozio>
<Verrò con lei, non si sa mai> così Michael scende e mi accompagna dentro, mentre Robert rimane nell'auto.
<Devo andare al bagno> dico appena entriamo nel centro commerciale
<Sarò qui ad aspettarla> Michael rimane immobile davanti alla porta del bagno mentre io mi avvio dentro. Spero con tutta me stessa che ci sia una seconda uscita oppure anche una finestra dalla quale poter scappare, non ho per niente voglia di tornare in quella casa.
<Mi scusi> fermo una signora sudamericana che lavorava lì dentro <Ci sarebbe un'altra uscita?> lei mi guarda con aria scocciata e diffidente.
<No> risponde con tono secco.
<La prego, vede quel signore lì fuori che ci sta guardando, > indico Michael che dalla vetrata trasparente ci stava fissando < è tutto il giorno che mi segue e non so come scappare, ho paura mi voglia far del male> così la signora mi prende per il braccio, confabulando qualcosa in spagnolo e mi apre una porta sul retro dalla quale riesco a scappare.
Inizio a correre per allontanarmi e appena trovo un sottopassaggio per la metro mi ci fiondo, menomale che Betti qualche settimana fa mi ha convinta a fare la tessera, poi prendo il primo treno che arriva e mi dirigo dall'altro capo della città, anche se, non ho la minima idea di dove andare.

Eleonora Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora