Sento le sue schifose mani su tutto il corpo, ma qualsiasi mio tentativo di fuggire è vano. Urlo e cerco di schiaffeggiarlo ma la cosa non lo infastidisce affatto, anzi sembra quasi eccitato.
<La prossima volta che vorrai venire a minacciarmi, sii più prude..> ma Marchesi non riesce a finire le parole che un paio di uomini armati entrano nella stanza e me lo levano di dosso.
<Non ci sarà una prossima volta!> sento una voce fin troppo conosciuta.< Come hai osato toccare ciò che è mio?> chiede appena incrocia il mio sguardo e nota la camicetta strappata.
<Io non, io no, giuro che..> Marchesi inizia a balbettare di fronte a mio marito.
<Tu no? Sono entrato nella stanza e tu eri sopra mia moglie!> inizia ad urlare molto forte, non lo avevo mai sentito o visto così incazzato.
<Io giuro, giuro che non sapevo chi fosse!> Marchesi inizia a tremare dalla paura e si inginocchia ai piedi di Elias. <La prego, giuro che non sapevo che lei fosse tua, la supplico, non mi uccida!>
<Se avessi voluto ucciderti, ti avrei sparato subito un colpo in testa.> Marchesi si rilassa un po' e inizia a respirare di nuovo appena sente queste parole. <Ti torturerò in tutti i modi possibili e immaginabili e quando avrò finito mi supplicherai di smettere> Elias si toglie la giacca e la appoggia su una sedia, si arrotola le maniche della camicia e tira fuori un coltello da combattimento.
<Fuori tutti!> dice con voce ferma rivolto ai suoi uomini <Portatela in macchina e tenetela d'occhio> si volta verso di me e poi verso Michael e Robert.
Io mi alzo in piedi, per tutto questo tempo ero rimasta seduta per terra immobile, e le mie due guardie mi scortano fuori dal locale. Saliamo su un Range Rover nero e aspettiamo Elias per un tempo infinito.
<E' molto arrabbiato?> chiedo con un filo di voce a Michael e Robert seduti sui posti di fronte.
<E' da molti anni che non lo vedevo così.> dice Michael
<Mi dispiace, io volevo solo aiutare mia sorella> dico con voce spezzata dal pianto.
<Non deve chiedere scusa a noi signora.>
Cerco di asciugarmi le lacrime e calmarmi, non voglio che Elias mi veda in queste condizioni. Ho veramente molta paura di quello che succederà tra noi, l'unica cosa che mi dà un po' di conforto è sapere che mia sorella non sposerà quel bastardo, anche se, dovrò vivere con la coscienza sporca per il resto della vita. Non ho ucciso io con le mie mani Marchesi, ma mio marito lo ucciderà per colpa mia.
Robert scende dalla macchina ed apre il portapacchi per prendere una camicia pulita. Elias sta arrivando ed è completamente zuppo di sangue.
<Sistemate il casino> sento gli ordini che impartisce ai suoi uomini e poi anche Michael scende dalla macchina. Mi chiude dentro appena lo fa, come se potessi scappare, è veramente ridicolo.
Mio marito sale al posto del conducente e mette subito in moto la macchina. Non mi rivolge neanche una parola fino a quando non arriviamo di fronte ad un grande palazzo, parcheggia la macchina ed entriamo dentro.
<Signori Salvatore> il portiere ci saluta
<Ciao Edwin> Elias ricambia il saluto e poi saliamo nell'ascensore.
<Non sapevo avessi un appartamento a New York> e l'unica cosa che mi passa per la testa.
<Ci sono tante cose che non sai> mi liquida subito.
Entriamo nell'appartamento e noto subito la forte somiglianza con il nostro attico di San Francisco. Molto grande, ed arredato sempre in modo minimal sui toni del grigio, bianco e nero.
Elias va subito in una delle stanze e si chiude dentro, lo sento pochi secondi dopo parlare al telefono, forse con uno dei suoi uomini. Riesco a udire solo poche parole come "tutto apposto?" e " bruciate ogni cosa" .
Io mi dirigo verso la cucina per farmi un tè e provo a chiamare mia cugina Lucia, ma il telefono è staccato. Le scrivo tantissimi messaggi, ma non risponde. Spero solo che Elias accecato dalla rabbia non le abbia fatto niente. Sono quasi sicura che ha scoperto da lei dove sono, mi avrà cercato nella Spa e quando ha capito che ero fuggita con il suo aiuto è venuto a cercarmi. Certo, sono contenta che Elias sia arrivato giusto in tempo e mi abbia salvato, ma, mi dispiace che l'abbia scoperto in questo modo. Se il tutto fosse andato per il verso giusto, magari gliene avrei parlato, o magari no, perché avrei avuto troppa paura della sua reazione. Vorrei chiamare Betti e raccontargli tutto per sfogarmi, ma sono le una di notte e starà sicuramente dormendo. Non voglio farla preoccupare. Così, alla fine arresa, busso alla porta di Elias. Prima o poi dovremo fare i conti.
<Che c'è?> mi risponde con tono freddo.
<Elias, mi dispiace> non riesco a guardarlo e abbasso lo sguardo < Io volevo solo aiutare mia sorella>
<Sei un' irresponsabile!> dice con sguardo glaciale
<Se uno dei tuoi fratelli fossero stati in pericolo, avresti fatto lo stesso!> dico cercando di giustificarmi.
<Ma tua sorella non era in pericolo, doveva solo sposare un uomo scelto dalla sua famiglia. Cose che capitano tutti i giorni! Ma tu no, volevi fare la coraggiosa e salvarle la vita insieme a quell'idiota di tua cugina! Ma cosa vi è passato per la testa?> alza la voce e viene verso di me <Pensavi che per una falsa identità e qualche spicciolo quel demente se ne sarebbe andato?! Ti svelo un segreto> fa una breve pausa e poi ricomincia <Se voleva davvero scappare, trovava il modo anche da solo, non aveva bisogno di due stupide ragazzine ingenue!>
Io rimango spiazzata e non so proprio come rispondere. Purtroppo ha ragione, ma io in quel momento ero troppo accecata dal desiderio di aiutare mia sorella e credevo seriamente che il nostro piano potesse funzionare.
<Mi dispiace, io pensavo che..> ma Elias non mi fa finire di parlare
<Pensavi che cosa? Tu non pensavi affatto! Prima di tutto credi che io sia stupido?! Non ti avrei mai mandato in nessun posto senza protezione, anche se Michael e Robert erano fuori dalla Spa, dentro tutte le ragazze dovevano tenerti d'occhio! Appena sei fuggita sono stato subito avvertito!>
<Cosa?> ribatto incredula
<Il vostro stupido piano faceva acqua da tutte le parti! Sono arrivato più tardi di te a New York solo perché quella stupida di tua cugina ci ha messo troppo tempo a dirmi dove eri! > si avvicina ancora di più a me ed io sono inchiodata al muro.
<Lei sta bene? Non le hai fatto del male vero?> chiedo preoccupata
<No, Eleonora, io non maltratto le donne, l'ho solo minacciata e alla fine ha ceduto. I miei uomini l'hanno già riportata a casa da suo marito sana e salva!> risponde con tono un po' più calmo.
<Io non volevo che le cose andassero così, giuro> dico con sguardo supplicante.
<Non m'importa nulla di ciò che volevi, dovevi pensarci prima! Io e te abbiamo chiuso!> sgrano gli occhi e non capisco le sue parole.
<Cosa vorresti dire?> chiedo con la voce tremolante.
<Tu hai completamente tradito la mia fiducia, mi hai mentito e mi hai ingannato. Da ora in poi non voglio vederti più del necessario, presenzieremo a qualsiasi evento insieme come una normale coppia felice, ma per il resto, il nostro matrimonio finisce qui.> si allontana da me quasi schifato dalla mia presenza.
<Elias, per favore> cerco di prenderlo per mano, ma si scansa <Ho solo voluto aiutare mia sorella, non volevo ferirti!> le lacrime iniziano a bagnarmi il viso.
<Tu non mi hai ferito! Io non sono innamorato di te, se ti è sembrato così, ti sbagli di grosso!> il suo sguardo freddo mi spezza.
<Ma tutte quelle piccole attenzioni, poi sei venuto fino a qua per salvarmi..> cerco di trovare un po' di umanità dentro di lui.
<Le attenzioni erano per portarti a letto, e sono venuto fino a qua perchè sono un bastardo egoista che non ama condividere le sue cose con nessuno!> purtroppo però, fallisco miseramente, non c'è un briciolo di umanità dentro di lui. <Ora vattene, non voglio più vederti!>
Esco dalla stanza completamente in lacrime e mi dirigo verso una delle camere da letto.SCUSATE ma ieri non sono riuscita a pubblicare! Vi ringrazio molto per i commenti, alcuni mi hanno veramente spezzata 🤣🤣🤣
Grazie mille come sempre per il supporto🥰
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Eleonora
عاطفيةA soli diciassette anni Eleonora Rizzo, viene promessa in sposa a Elias Salvatore, figlio del Capo della malavita di tutta la West Coast. Tutto il resto è da scoprire.