Capitolo 28

19.4K 432 15
                                    

<Pronto?> rispondo con voce un po' turbata al numero sconosciuto che mi sta chiamando.
< ciao Ele! Sono Lucia> la voce di mia cugina risuona dalla piccola cassa del telefono.
<Lucia? Perché mi stai chiamando con lo sconosciuto?> chiedo sperando di non sembrare troppo indiscreta.
<Ho comprato un nuovo telefono ed una nuova sim, non voglio che mio marito veda troppe chiamate con te e si insospettisca> risponde, mentre io mi alzo dal tavolo dove ero seduta a fare colazione, prendo la mia tazza di caffè ancora caldo e mi dirigo verso la camera da letto. Meglio se mi allontano dalle orecchie vigili di Michael e Robert seduti sul divano. <Il ragazzo ci ha fatto avere la falsa identità, dobbiamo solo capire come parlare con Marchesi, non deve sapere che dietro ci siamo noi, sennò rifiuterà>
<Allora chi si incontrerà con lui per l'accordo?>
<Tu>
<Io? Stai scherzando?! Come faccio a lasciare San Francisco di punto in bianco?>
<Ele, sei quella più adatta, non possiamo fidarci di nessuno estraneo e Marchesi non ti vede da quando eri una bambina, una parrucca ed è fatta.>
<Si, ma il problema è come lasciare la città! Sono sempre sorvegliata ed Elias non vuole che mi metta in viaggio perché ha troppi problemi con la Triade.>
<Io verrò a trovarti a San Francisco e fingeremo di passare la giornata insieme, ma in realtà tu prenderai il primo volo disponibile e andrai a New York.>
< E come faccio a trovare Marchesi?> chiedo titubante del piano di Lucia.
<Tra pochi giorni ci sarà l'inaugurazione di un nuovo locale di tuo padre, lui sarà sicuramente là, troverai un modo per incontrarlo e sarà fatta.> mia cugina risponde come se fosse la cosa più semplice del mondo.<Ora devo andare, avverti Elias che fra due giorni ti verrò a trovare>
<Va bene> dico e riattacco la chiamata.
 
Sono già all'aeroporto ad aspettare mia cugina Lucia insieme a Michael e Robert. Quando ho parlato a mio marito del suo arrivo lui non era per niente contento. Non ha particolarmente a cuore Lucia, ed ha anche timore che qualcuno della Triade possa rapirci mentre giriamo per San Francisco  e tutta la colpa ricadrebbe su di lui perché non ha saputo proteggerci. Soprattutto agli occhi di mio padre, Elias apparirebbe debole e incapace.
<Ele!> mia cugina mi viene incontro abbracciandomi <Quanto mi sei mancata>
Io ricambio subito l'abbraccio <Anche tu!>
<Allora hai già prenotato la Spa?> la nostra copertura è una Spa, staremo lì dentro fino a domani pomeriggio,  così Michael e Robert non potranno entrare per controllare ed io potrò fuggire il prima possibile per prendere il volo per New York.
<Si certo, Michael e Robert ci accompagneranno> rispondo ancora abbracciata a lei
Dall'aeroporto alla Spa ci vogliono poco meno di dieci minuti, l'ho scelta apposta per evitare di fare troppa strada. Appena entriamo due gentili signore ci illustrano i vari percorsi relax disponibili, ci danno l'occorrente per cambiarci e ci illustrano gli spogliatoi, fortunatamente poco affollati.
<C'è un'uscita secondaria?> chiede Lucia <A volte la sauna mi fa scendere molto la pressione ed ho bisogno di un po' di aria fresca per riprendermi.>
<Capisco> dice lei sorridendo <Quella porta in fondo al corridoio non è allarmata, se ne avesse bisogno può utilizzarla>
Appena le due signore se ne vanno abbraccio Lucia e me ne vado dalla porta che ci hanno precedentemente indicato.
<Mi raccomando, stai attenta! Per qualsiasi cosa chiamami> dice lei mentre ricambia l'abbraccio.
<Certo! Ci sentiamo appena atterro.>
La porta secondaria delle Spa per fortuna dà su una strada non molto trafficata e di Michael e Robert non c'è traccia. Secondo gli ordini impartiti da mio marito dovevano stare parcheggiati proprio davanti al centro benessere così da poter intervenire subito se ci fosse qualche emergenza. Ho già avvertito Elias che non potrà chiamarmi fino a stasera all'ora di cena perché non possiamo portare il cellulare alle varie sedute di massaggio oppure dentro le piscine, grazie a questa perfetta scusa potrò fare tutto il necessario a New York senza essere disturbata. A pochi passi intravedo un taxi libero e mi ci fiondo dentro chiedendogli di portarmi all'aeroporto.
Sono un po' terrorizzata da quello che sto per fare, se qualcuno dovesse riconoscermi sarò nei guai seri, non tanto con mio padre, lui ormai ha perso ogni diritto su di me, ma con mio marito. Lui sicuramente si infurierà da morire. Sono consapevole che la sua occasione di aiutarmi l'ha avuta e si è rifiutato, ed è per questo motivo che ho deciso di agire da sola alle sue spalle, ma lui non credo sarà molto comprensivo su tutta questa storia. Quindi non mi resta che pregare di non essere scoperta anche perché , per niente al mondo lascerò che mia sorella sposi quel vecchio bastardo.
Scendo dal taxi ed entro dentro l'aeroporto, il mio volo parte tra quaranta minuti. Ieri mattina sono riuscita a comprarmi il biglietto di nascosto e poi sono andata in un negozio di parrucche, accompagnata per forza da Michael e Robert. Per fortuna loro due sono stati molto discreti non chiedendo a cosa mi servisse, ma conoscendo gli uomini, molto probabilmente immaginavano qualche gioco erotico di ruolo con mio marito.
Mi prendo una tazza di caffè-latte dal primo bar che trovo appena passo i controlli dei documenti e mi dirigo al mio gate, tra pochi minuti inizieranno ad imbarcare. Il volo dura poco meno di sei ore ed ho tutto il tempo per studiarmi le giuste parole da dire a Marchesi quando lo incontrerò stasera. Non voglio farmi trovare impreparata, anche perché so che non avrò un'altra occasione per distruggere il futuro matrimonio di mia sorella.

So che è corto, per favore non mi odiate 😅🙏
Il prossimo sarà più lungo Prometttooo🤞🏻🥰

Eleonora Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora