Capitolo 9

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Il grande giorno è arrivato. Mia madre ci ha svegliati tutti all'alba per andare nella villa dove si terrà il matrimonio, precisamente negli Southampton, a poche ore da New York. La villa apparteneva ai miei nonni, da piccola ci passavo molte estati lì con loro, poi si sono gravemente ammalati entrambi e dopo qualche anno sono morti, a distanza veramente breve l'una dall'altro.
La villa ha quattordici stanze, altrettanti bagni ed un giardino enorme dove verrà affettuata la cerimonia. Il servizio catering è già qui per finire di sistemare tutti i tavoli, tutto il resto del lavoro presumo sia già stato fatto nei giorni scorsi. I fiori sui toni del lilla e bianco sono sparsi per tutto il giardino e l'altare cosparso solo di fiori bianchi in fase di rifinitura.
<Ele, sia l'estetista che la parrucchiera sono
arrivate!> quasi dimenticavo che mia madre avesse assunto una squadra di professioniste per sistemarmi al meglio possibile oggi, ceretta, manicure e pedicure, trucco e capelli dovranno essere perfetti.
<Vorrei che tu fossi felice oggi, che il tuo matrimonio non sia solo un'alleanza proficua e tuo marito non fosse uno dei più spietati uomini che conosco.> Betti mi sussurra queste parole prima di entrare nella stanza dove ci stanno aspettando per sistemarci al meglio.
<Lo vorrei più di te Betti, credimi.> vorrei davvero che oggi sia un vero giorno di festa per me, che mio marito sia una persona comune con cui ci siamo incontrati ed innamorati nel modo più innocente possibile.

Dopo infinite ore passate con Margery l'estetista, che non smetteva di parlarci dei suoi problemi sessuali con il marito e Sandy la parrucchiera, che gli dava continuamente consigli molto espliciti, io e Betti siamo pronte. Io ho preferito optare per un trucco molto semplice, un po' di ombretto per illuminare lo sguardo e poi eye-liner e mascara per risaltare i miei occhi, mia sorella invece ha preferito un trucco molto più appariscente sui toni del verde e oro per abbinarlo al suo vestito. Solitamente le damigelle in tutti i matrimoni indossano vestiti rosa, lilla o comunque colori abbastanza chiari. Betti voleva indossare un abito nero, per esprimere il suo disappunto su questo matrimonio, ma alla fine dopo giorni di litigate con mia madre sono scese a compromessi per questo abito verde dalle rifiniture dorate.
Mia sorella prende l'abito da sposa e mi aiuta ad indossarlo perché molto voluminoso, il corpetto tutto di pizzo è stretto e aderisce molto bene alla mia piccola vita, la gonna invece è composta da tantissimi strati di tule.
<Ele, possiamo entrare?> le mie due cugine Lucia e Sofia bussano alla porta e si affacciano nella stanza.
<Certo, entrate pure> noto subito che Sofia indossa un abito celeste fino ai piedi con maniche lunghe, nonostante sia già estate e faccia molto caldo. Sicuramente suo marito l'avrà costretta a coprire tutto il suo corpo. Sono davvero molto in pena per lei.
<Sei bellissima!> entrambe si complimentano con me.
<Grazie ragazze.>
<Ele, credi che Elias vorrà, insomma, fare quelle cose con te?> rimango spiazzata quando mia sorelle se ne esce con queste parole. Io fino a questo momento non ci avevo pensato, cioè si, mi era passato per la testa, ma non mi ci sono mai soffermata, forse perché ancora non riesco a realizzare il tutto.
<Tutte sappiamo bene cosa succede nella prima notte di nozze tra un uomo e una donna, Elias sicuramente ti vorrà Ele, anche per provare la tua 'innocenza' alla famiglia Salvatore. > per fortuna Lucia prende la parola < Pensa che in alcune famiglie esiste addirittura la tradizione delle lenzuola insanguinate, cioè dopo la notte di nozze, le lenzuola sulle quali hanno dormito gli sposi vanno esibite a tutta la famiglia, per provare l'integrità della sposa.>  spero con tutto il mio cuore che la famiglia di Elias non abbia queste tradizioni, ora non sono terrorizzata solo dal dover andare a letto con mio marito ma anche dal dover esporre la mia verginità.
<Quindi voi due avete dovuto partecipare a questa 'tradizione'?> mia sorella guarda schifata Lucia e Sofia.
< Per fortuna nella famiglia dei nostri mariti non si usa più esporre le lenzuola, non so però che tradizioni abbiano i Salvatore.>
<Eleonora! Sei pronta?> mio padre entra nella stanza senza nemmeno bussare <Ti stanno aspettando tutti, andiamo?!>
Dopo che Lucia mi ha aiutata a sistemare il velo prendo a braccetto mio padre e ci dirigiamo verso l'altare in giardino.
<Sorridi figliola, è il tuo matrimonio, non puoi essere imbronciata! > mio padre mi sussurra queste parole all'orecchio, sicuramente avrà notato quanto mi sento a disagio < Rendi fiera la Famiglia e sii una brava moglie> dopo queste affermazioni mi lascia il braccio e mi 'consegna' ad Elias.
Devo ammettere che mio marito è veramente bello, alto, imponente e poi questo completo blu scuro gli dona da morire, se non fosse uno dei criminali più feroci che conosco potrei anche innamorarmene.
Il funzionario civile inizia la cerimonia e tutti gli ospiti ascoltano in silenzio. Noto Elias che ogni tanto mi lancia sguardi, ma io non riesco a ricambiare, sono troppo intimorita da tutta questa situazione. Dopo esserci scambiati le fedi, ovviamente tutti iniziano a fischiare e applaudire per il bacio.
Io però sono completamente immobile, i miei piedi sono incollati al terreno ed il mio sguardo terrorizzato inchioda Elias. Lui però in tutta tranquillità si avvicina, mi alza il velo e mi stampa un bacio molto casto sulle labbra.
Finita la cerimonia del funzionario tutti gli invitati alla festa vengono a congratularsi con noi, si susseguono complimenti per la mia bellezza e tanti auguri per un matrimonio felice e duraturo. Persino Damiano, il padre di Vincenzo viene a congratularsi con noi, e per fortuna del figlio non c'è ombra.
< Elias, le mie più sentite scuse per l'incidente della scorsa settimana.> poi continua volgendo lo sguardo su di me <Eleonora, sei bellissima, complimenti. Vi auguro un felice matrimonio!> poi senza neanche aspettare una risposta se ne va.
<È incredibile come quella che è stata molestata sono io, ma le scuse le ricevi te.> senza rendermene conto esprimo i miei pensieri a voce alta.
< Sai bene come funziona nel nostro mondo, ma se vuoi ricevere delle scuse,  posso obbligare tutta la sua famiglia a inginocchiarsi davanti a te.> non mi aspettavo questa risposta da Elias.
< Non importa, voglio solo dimenticare quell'accaduto.> ed è così, non voglio più rivedere Vincenzo e non m'importa delle sue stupide scuse.

Eleonora Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora