Capitolo 26

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Il tragitto fino al night lo abbiamo passato in totale silenzio. Io avevo bisogno di riflettere su tutto ciò che provo, soprattutto dopo ieri sera. Ammetto che mi è piaciuto molto come Elias è riuscito a farmi sentire, ma allo stesso tempo non sono per niente propensa a fidarmi ciecamente di lui. La storia con Evelyn è ancora fresca e ho sempre un po' di paura che lui possa ritornare con lei.
<Stai bene?>chiede appena mi apre la portiera, probabilmente ha notato la mia espressione un po' triste.
<Si sto bene> rispondo in maniera poco dettagliata
<Ti sei pentita?> capisco che allude a ieri sera
<No> dico sincera
Elias non insiste ulteriormente ed entriamo nel locale. Ci sono diversi uomini nel suo ufficio ad attenderlo, alcune sono facce familiari come i suoi fratelli e suo zio Michele, altri invece non li avevo mai visti. Saluto tutti e mi dirigo verso l'archivio, che ormai è diventato il mio ufficio.

Passo diverse ore immersa tra pile di documenti per suddividerli in base ai miei criteri di ricerca. Le fatture dei vari fornitori divisi per ditta e anno; incassi divisi in base al giorno e tutte le spese in uscita separate e monitorate.
Elias non è mai passato a trovarmi, cosa che solitamente fa, e così decido di andare io da lui. Spero che la sua riunione sia già finita e che possiamo andare a pranzo insieme.  Imbocco il corridoio che va verso il suo ufficio e noto la porta ancora chiusa.
<Elias figliolo> sento una voce conosciuta < goditi i primi mesi del tuo matrimonio e rilassati. Penserò io a tutti gli affari> riconosco suo zio Michele.
<Tranquillo zio> risponde Elias con tono pacato <gestirò tutto io>
<Domani ci sarà il giuramento> aggiunge suo zio     <molti dei nostri affiliati sono ancora fedeli ai Toniello e non ritengono giusto quello che hai fatto>
<Non me ne frega un cazzo, nè dei Toniello né dei loro seguaci> sento dal tono di voce che si sta alterando.
<Sai che in molti non sono d'accordo con il tuo matrimonio e soprattutto non vogliono tua moglie nella Famiglia> si schiarisce la voce e continua <Sarebbe meglio se ti fai da parte per un po' , giusto il tempo di far calmare le acque>
<Se qualcuno avrà da dire qualsiasi cosa riguardo a mia moglie che lo faccia pure, ma che si sappia:  taglierò la lingua a ognuno di loro> Elias non si fa intimorire.
<Va bene> suo zio alla fine si arrende e sento i suoi passi dirigersi verso la porta.
Io per fortuna vedo un piccolo sgabuzzino aperto e mi ci fiondo dentro, non voglio che mio marito pensi che stavo origliando le sue conversazioni.
Zio Michele esce dal suo ufficio ed io aspetto ancora qualche minuto prima di andare da lui, fortunatamente gli altri uomini presenti prima se ne sono già andati.
Dopo pochi secondi sento un rumore di tacchi ed una voce troppo conosciuta avvicinarsi.
<Tesoro > Evelyn ancora non si dà pace <posso farti compagnia?>
<Sparisci Evelyn> dice con tono seccato e fortunatamente lei ha un briciolo d'integrità e se ne va, sbuffando e in maniera molto teatrale, ma se ne va.
Il mio cuore si riempie di gioia, il fatto che Elias l'ha mandata subito via senza neanche salutarla mi rende la donna più felice del mondo. Forse anche lui vuole far funzionare davvero questo matrimonio.
<Ti va di andare a pranzo?> gli chiedo affacciandomi nel suo ufficio, appena Evelyn scompare dalla mia vista.
<Ho un sacco di lavoro, se vuoi chiedo ai ragazzi di farci portare qualcosa qua. >
Annuisco un po' delusa < posso aiutarti in qualche modo?>
<No, tranquilla> risponde con voce pacata
<Come'e andata la riunione?> chiedo curiosa mentre mi siedo sulla poltrona davanti alla sua scrivania.
<Domani farò il giuramento per diventare Capo. Qualcuno è un po' ostile e qualcuno vorrebbe prendere il mio posto> risponde un po' scocciato <Niente a cui io non sia abituato>
Ricordo ancora il giorno in cui mio padre fece il giuramento, qualsiasi membro della mafia doveva essere presente alla cerimonia. Veniva chiesto ad alta voce se qualcuno non riconosceva la figura del Capo e poteva sfidarlo in un duello fino alla morte, se l'avversario vinceva poteva proporsi come nuovo Capo, se invece perdeva, veniva ucciso e la sua famiglia allontanata. Fortunatamente quando mio padre giurò fedeltà e devozione alla mafia e ai suoi componenti, nessuno si oppose.
<Credi che qualcuno si vorrà opporre?> chiedo timorosa di quello che potrebbe succedere
<Se anche qualcuno osasse, morirebbe> dice molto sicuro di sè
<Ma non ci sarà anche il funerale dei tuoi genitori?>
<La mattina andremo al funerale, la sera farò il giuramento> poi prende diversi menù da un cassetto della sua scrivania e me li porge <Cosa vuoi mangiare?>
<Ti va la pizza?> chiedo sperando mi dica di sì perchè ne ho veramente tanta voglia.
Annuisce, chiama qualcuno per farsela portare e nel giro di una mezz'oretta qualcuno bussa alla sua porta con in mano le nostre pizze. Allora c'è anche qualcosa di positivo nell'essere uno dei boss mafiosi più temuti degli Stati Uniti.
<Mio padre verrà alla cerimonia del giuramento?>
<Si ci sarà> finiamo il pranzo in silenzio e dato che Elias non è molto in vena di fare conversazioni torno nell'archivio per finire il mio lavoro.
Appena chiudo la porta e mi siedo alla mia scrivania sento il telefono squillare.
<Betti! Ciao, come stai?> rispondo felice di sentirla, ma dall' altro capo sento solo una voce spezzata dal pianto <Cosa sta succedendo? Mi fai preoccupare!> cerco di farla parlare, ma non fa altro che piangere.
<Ele> dice dopo svariati secondi <Papà ha deciso di farmi sposare il figlio maggiore dei Marchesi>
<Ma avrà più di quaranta anni! Cosa stai dicendo?>
<Marchesi è rimasto vedovo di recente e non ha figli, ha bisogni di una moglie giovane che gli dia degli eredi, sono queste le parole di papà> Betti continua a piangere ininterrottamente ed il mio cuore si spezza. Non credevo mio padre potesse scendere tanto in basso.
<Non capisco perchè farti sposare un uomo così grande come lui!> dico arrabbiata.
<Perchè è grazie a Marchesi, che ha degli agganci al confine con il Messico, se riescono a importare la cocaina qua a New York, se non fosse per lui perderebbero miliardi di dollari o perlomeno è quello che mi ha raccontato Lucia.>
<Betti per favore cerca di calmarti> dico più impanicata di lei <troveremo una soluzione, promette che non sposerai quel vecchio viscido!> a costo della mia vita, non lascerò mai che mia sorella faccia quella fine.
Appena riesco a far calmare un po' Betti riattacco il telefono e vado subito da Elias, non busso neanche alla porta entro e lo guardo dritto negli occhi.
<Per favore, prendi Betti sotto la tua protezione> dico praticamente supplicando.
<Hai saputo del matrimonio?> chiede per niente sorpreso.
<Tu lo sapevi?> ribatto scioccata.
<Certe voci girano veloci> replica senza scendere nei dettagli, ma francamente non mi interessano neanche, l'unica cosa che voglio è la libertà di mia sorella.
<Allora puoi fare qualcosa?>
<Eleonora, mi dispiace, Betti appartiene alla famiglia di tuo padre, lui può decidere la sua sorte. Non c'è niente che io possa fare.> risponde con tono veramente dispiaciuto ed io scoppio in lacrime.
<Ti prego> dico mentre le lacrime mi bagnano le guance <Fai qualcosa, qualsiasi cosa, uccidi Marchesi se necessario> non m' importa se le mie parole suonano troppo egoiste, farei di tutto per impedire questo matrimonio.
Lui mi abbraccia stretto e cerca di farmi calmare senza aggiungere altro. Io capisco che Elias ha le mani legate a cause degli accordi presi con mio padre e a causa delle stupide regole della mafia. Devo trovare una soluzione da sola.

Eleonora Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora