Capitolo 25

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Elias mi fa sdraiare sulla schiena nel nostro letto e si avventa subito con la bocca sulla mia intimità, mi lecca con molta foga fino a quando non capisce che sto per venire e si stacca di nuovo, come ha fatto nella vasca da bagno.
<Elias!> mugolo delusa
Lui ignora le mie lamentele e mi bacia le cosce, poi lentamente infila un dito dentro la mia fessura completamente bagnata e inizia di nuovo a stuzzicarmi. Incrocio il suo sguardo ed è puro desiderio <Elias> sussurro il suo nome e noto la scintilla di superbia nei suoi occhi. Adora sottomettermi in questo modo, e a me francamente non dispiace affatto.
<Devo allargarti un po' piccola, sei veramente stretta> ed infila un secondo dito dentro di me. All'inizio è un po' fastidioso, ma piano piano ci sto facendo l'abitudine. La mia mente si sofferma sul nomignolo che mi ha appena dato, "piccola", fino ad ora non lo aveva mai fatto, ha sempre pronunciato il mio nome, neanche Ele come tutti solitamente abbreviano, mi ha chiamata sempre Eleonora. Il mio cuore ha quasi mancato un battito per la gioia.
Appena Elias nota che sto per venire grazie alle sue dita esperte, si ferma di colpo <Non ancora.> mi ammonisce con lo sguardo
<Per favore> inizio a supplicarlo
<Che cosa vuoi Eleonora?> continua a uscire ed entrare piano con le dita e a darmi dei baci poco sopra il clitoride.
Io non rispondo alle sue parole e continuo a mugolare di piacere.
<Se non mi dici quello che vuoi mi fermo> mi avverte mentre continua a farmi godere.
<Voglio te> dico guardandolo negli occhi.
A questo punto Elias si appoggia sopra di me e inizia a baciarmi il collo, la sua erezione invece pulsa con forza in mezzo alle mie gambe <Posso?> mi chiede con sguardo sognante e non appena annuisco inizia a penetrarmi lentamente.
Io mi irrigidisco molto a cause del dolore e lui lo nota subito smettendo di muoversi   < Fa tanto male?>
<Si, mi dispiace> dico sentendomi un po' in colpa
<Non devi dispiacerti> sposta lo sguardo verso di me e mi fissa negli occhi <Sei perfetta. Dispiace a me farti soffrire> cerca di muoversi di nuovo un po' più velocemente ma non appena nota un'altra smorfia di dolore sul mio viso si ferma <Vorrei fosse più piacevole anche per te>
<Non ti preoccupare, posso resistere. Muoviti pure, così ci togliamo il pensiero>
<Non voglio togliermi il pensiero piccola, voglio assaporarti il più a lungo possibile> e inizia a baciarmi di nuovo sul collo e a spingere piano per riuscire ad allargarmi.
Elias senza rendersi conto aumenta sempre di più il ritmo ed il dolore che provo è veramente intenso, però cerco di resistere. Affondo la testa nell'incavo del suo collo e cerco di non pensarci più di tanto, anche se è praticamente impossibile. Lui dopo qualche minuto rallenta, esce da dentro la mia fessura e si lascia andare sulla schiena accanto a me. Capisco che è venuto.
<Mi dispiace averti fatto male> dice con sguardo sincero girandosi verso di me.
<Purtroppo era inevitabile> lo rassicuro e cerco di alzarmi per andare in bagno, ma non appena guardo le lenzuola sotto di noi, noto una grossa macchia di sangue.
<Elias> gli indico con lo sguardo la macchia e anche il suo uccello tinto di rosso.
<Non te lo aspettavi?> dice mentre mi accompagna in bagno per pulirci.
<Non così tanto> ribatto sbalordita
<Te l'ho detto che eri veramente stretta>
<Sei mai stato con una ragazza vergine?> chiedo curiosa
<No. Di solito le preferisco esperte, che sappiano come succhiare e prendere un uccello senza bisogno di istruzioni> risponde senza peli sulla lingua
<Allora non dovevi prendermi come moglie, io sono il totale opposto>
<Non era ciò che intendevo. Per le scopate occasionali preferivo ragazze che ci sanno fare, ma tu sei mia  moglie, è completamente diverso>
<E' veramente ingiusto il fatto che voi uomini possiate scopare chiunque, mentre noi donne dobbiamo arrivare vergini ed integre al matrimonio.> dico con tono sentenzioso.
<Non ho fatto io le regole> mi risponde secco < Ma scordati qualsiasi possibilità di avere altri uomini, se solo qualcuno osasse solo sfiorarti gli taglierei la testa> dice mentre mi accarezza il viso.
<Lo so> me lo avrà ripetuto centinaia di volte            <Dormiamo? sono veramente stanca>
<Certo, andiamo in una delle stanze degli ospiti, domani penseremo alle lenzuola del nostro letto.>
Appena ci infiliamo sotto le coperte Elias mi abbraccia e ci addormentiamo immediatamente esausti a causa di tutti gli avvenimenti terribili degli ultimi giorni.

La mattina seguente mi sveglio ed Elias sta ancora dormendo, continua a cingermi la vita con il suo braccio e le nostre gambe sono incrociate sotto le lenzuola. Io gli accarezzo i cappelli e cerco di svegliarlo, sono le nove passate e di solito non dorme mai fino a quest'ora.
<Come mai sei già sveglia?> mi chiede con voce ancora impastata dal sonno mentre cerca di aprire gli occhi
<Sono le nove passate, vorrei andare a lavoro sennò il mio capo mi licenzia> rispondo ironica
<Cazzo sei davvero nei guai ora> sale sopra di me e mi bacia con irruenza, io ovviamente ricambio e gli accarezzo la schiena nuda.
<Io devo veramente andare, ho un sacco di lavoro arretrato e diverse riunioni con alcuni affiliati> dice staccandosi piano dalle mie labbra.
<Vengo con te,  non ho finito di sistemare tutti i pasticci che avete combinato>
Elias abbozza un sorriso alle mie parole e poi mi tende la mano <Andiamo a farci una doccia veloce piccola>
<Arrivo> replico spruzzando gioia da tutti i pori perché mi ha di nuovo chiamata piccola.
Dopo neanche mezz'ora siamo entrambi pronti, mio marito indossa un jeans nero e una camicia bianca alla quale arrotola le maniche ed io metto una minigonna ed un top della stessa fantasia.
<Vuoi venire vestita così?> chiede mentre mi squadra le gambe nude < Dovrò tagliare la testa a tutti i miei uomini>
< Non li sto invitando a guardarmi solo perché porto una minigonna, non è colpa mia se ragionano con l'uccello> 
Elias scuote la testa ma non replica alle mie parole, forse perché in fondo sa che ho ragione, o forse perché non ha voglia di discutere, ma più probabile la mia prima teoria.

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