Capitolo 17

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Arrivati a Baker beach Elias parcheggia la macchina e mi guida verso la spiaggia. Aveva proprio ragione, la vista sul Golden Gate è mozzafiato, scatto una foto del panorama così più tardi la manderò a Betti.
<Come l'hai presa quando tuo padre ti ha detto che mi dovrai sposare?> chiede Elias interrompendo i miei pensieri <Penso sia il mio turno di farti l'interrogatorio.> accenna alle varie domande che gli ho fatto prima in macchina.
<Non bene. Non credevo mio padre volesse usarmi per scopi politici, in fondo sono la figlia del Capo, pensavo di essere immune a certe cose> dico ricordando quanto fossi triste quel giorno < e poi non avevo la più pallida idea di chi tu fossi, quindi la cosa mi terrorizzava ancora di più.> iniziamo a camminare lungo la spiaggia <Tu invece, come hai reagito?> mi giro per guardarlo negli occhi.
<Io ero consapevole che prima o poi avrei dovuto sposarmi per motivi strategici. Sicuramente non eri prevista tu> gira lo sguardo verso di me < ma quando ho visto delle tue foto in cui sembravi un angelo con questi bellissimi capelli biondi e gli occhi celesti, e quel bastardo di Mathias si vantava del fatto che presto saresti stata sua e avrebbe potuto farti tutto quello che voleva, come se fossi un trofeo, ho deciso di cambiare le carte in tavola.>
<Solo per una mia foto?> chiedo un po ' scettica
<Mathias era famoso per essere violento con le donne, spesso veniva al night per provarci con qualche ragazza e finiva per picchiarle o obbligarle a fare cose che non volevano. Gli ho detto di smetterla diverse volte, ma non voleva ascoltarmi. Quando ha iniziato a vantarsi di quello  che avrebbe voluto farti, e fidati, è meglio se non lo sai, ho deciso di convincere mio padre che l'alleanza sarebbe stata più credibile e forte se tu avessi sposato il figlio del Capo, non un semplice soldato la cui ex fidanzata ha preferito la morte a lui. I Salvatore non devono nulla a quella famiglia.> mentre parla dei Toniello riesco a percepire l'odio che prova verso di loro.
<Quindi mi hai salvato la vita?> dico con un mezzo sorriso.
< Ho solo fatto ciò che mi sembrava giusto, non sono un eroe Eleonora.>  poi mi indica un ristorante a pochi metri <Ho prenotato lì, sulla terrazza, spero ti piaccia il pesce, è veramente ottimo.>
Annuisco e proseguiamo fino all'entrata del locale, all'ingresso un cameriere ci accoglie e ci fa accomodare al nostro tavolo.
<Capo,> si rivolge a mio marito <Le ho portato la sua bottiglia di vino preferita e tra qualche minuto il pranzo sarà servito.>
<Grazie Martin>
<E' tuo il ristorante?> chiedo dopo che il cameriere ha lasciato il nostro tavolo
<E' della Famiglia. I miei da piccoli ci portavano spesso qua a pranzo la domenica.>
Dopo qualche minuto il cameriere ci porta in tavola diversi piatti di pesce, Elias mi spiega ognuno di loro ed io inizio ad assaggiare. Il tutto è veramente squisito, soprattutto il polpo, fino ad oggi pensavo che quello di Carlina fosse eccezionale, ma questo lo supera di gran lunga. Mentre mangiamo il telefono di Elias inizia a squillare, non riesco a sentire molto bene, ma dall'altro capo mi pare la voce di un uomo.
<Sarò lì tra poco> e senza aggiungere altro mio marito riattacca.
<Tutto apposto?> chiedo preoccupata
<Si, niente di grave, devo solo passare al night dopo il pranzo.>
<Ti posso accompagnare se vuoi.>
Elias annuisce e dopo circa trenta minuti siamo già in viaggio verso il centro della città dove si trova il locale. Lui sembra abbastanza tranquillo ma guida più veloce del normale, quindi sotto sotto forse è un po' teso, vorrei chiedere di più sulla telefonata ma sicuramente risulterei un po' troppo invasiva per un solo giorno, allora evito. Dopo circa venti minuti di viaggio arriviamo, ovviamente il night è ancora chiuso, ma dentro ci sono parecchie persone, diversi camerieri stanno pulendo e mettendo in ordine i tavoli e sulla pista centrale le ballerine stanno provando. Mio marito mi porta verso una porta con la scritta "SOLO PERSONALE AUTORIZZATO" e dopo un lungo corridoio e diverse scale arriviamo nel suo ufficio.
<Finalmente sei arrivato!> esclama Marco uno dei fratelli di Elias, se non sbaglio quello più piccolo. <Dove ti eri cacciato? Eri con Evelyn o ti divertivi con la tua bella mogliettina? Ti ha perdonato alla fine eh?!>  tutti gli uomini nella stanza iniziano a ridere, presumo che nessuno di loro abbia notato la mia presenza.
<Smettetela subito!> esclama Elias spostandosi da un lato e dandomi la possibilità di entrare nella stanza.
<Ciao!> esclamo molto imbarazzata e tutte le voci cessano di parlare e di ridere. Elias lancia uno sguardo torvo a suo fratello e fa cenno a tutti di lasciare la stanza.
<Mi dispiace Eleonora, era uno stupida battuta!> mi dice Marco prima di uscire anche lui dalla stanza.
<Ignorali> dice Elias cingendomi la vita con il suo braccio, poi si avvicina e mi stampa un lungo bacio. Io alzo le mani e le appoggio vicino al suo collo ricambiando il bacio che sta diventando sempre più intenso. Lui mi trascina piano piano verso la sua scrivania e mi fa adagiare sopra, mi accarezza le cosce nude e inizia a baciarmi il collo. Una strana voglia dentro di me si accende e cerco di togliergli la maglietta.
<Non qua Eleonora, non ti scoperò su una scrivania.> Elias mi ferma la mano e non appena smette di baciarmi sento la sua mancanza < Puoi aspettare fino a stasera? Preferisco di gran lunga il nostro letto.>
Non ci posso credere, cerca di farmi passare per una ninfomane < Chi ha detto che mi lascerò scopare?> dico con tono divertito
<Adoro come arrossisci quando pronunci la parola scopare> mi accarezza il viso e mi lascia una scia di baci sul collo che risvegliano la mia strana voglia <Ora ho delle cose da sbrigare, tornerò presto e andremo a casa. Aspettami qui> dice con voce ferma.
Annuisco e appena Elias si gira per uscire dalla porta, una ragazza con un viso familiare entra e si lancia tra le braccia di mio marito. Metto a fuoco un po' meglio quei capelli castani lunghi e quel seno prosperoso e mi rendo conto che si tratta di Evelyn.

Eleonora Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora