Capitolo 34

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Mi affaccio nell'ufficio di Elias per informarlo della società fantasma che ho appena scoperto, ma è impegnato al telefono. Mi fa cenno di sedermi sulla sedia davanti alla sua scrivania e aspetto che finisca di parlare. Il suo ufficio è davvero grande, quasi il doppio dell'archivio in cui sono rintanata io, ci sono diversi quadri astratti sul muro dietro la sua sedia e c'è un piccolo mini-bar veramente ben rifornito.
<Ho fatto delle chiamate in giro per sapere di più su quei movimenti> mi dice Elias distraendomi dai miei pensieri appena chiude la chiamata.
<Ero venuta qua per questo> rispondo facendogli vedere le ricerche che ho fatto <Questa Carg Industries ti dice qualcosa?>
<Assolutamente niente> risponde lui confuso
<Ha base in Svizzera, ho provato a scoprire di più ma sai meglio di me che le banche svizzere sono delle fortezze.>
<Lo so>
<Non ti viene in mente nessuno che ha accesso ai vostri conti? > chiedo accavallando le gambe.
<I conti della Famiglia sono gestiti dal nostro contabile, oltre che da me e dai miei fratelli. Per il giusto compenso credo si sia fatto comprare. Marc o Philip non mi tradirebbero mai>
<Sai chi possa essere stato?> chiedo con sguardo interrogativo.
<Ho dei sospetti, ma non posso accusare nessuno senza prove> mi risponde senza dare troppi dettagli.
<Se vuoi posso aiutarti, magari possiamo...>
<Non ci pensare neanche> Elias mi interrompe subito <Non voglio che tu corra nessun pericolo quindi stanne fuori>
<Va bene> rispondo un po' delusa <Hai ancora da fare o possiamo andare a casa?>
<Possiamo andare> dice alzandosi in piedi <Ho prenotato per noi un tavolo da Toni's, uno dei ristoranti più buoni di tutta l'America> afferra il giubbotto di pelle e ci dirigiamo verso l'uscita <Spero tu abbia fame> mi dice abbozzando un sorriso.
<Si, molta a dire la verità> rispondo ricambiando il sorriso.
Questo gesto così premuroso da parte di Elias mi stupisce molto e allo stesso tempo mi riempie di gioia. Magari anche lui a modo suo ricambia i miei sentimenti. Oppure ha solo fame e voglia di mangiare italiano, ed io mi sto facendo i miei soliti film mentali.

Il ristorante nel quale mio marito mi ha portata è vuoto, ci sono solo tre camerieri ad attenderci all'entrata e lo chef che si intravede dalla cucina.
<Non credevo che il ristorante italiano più buono dell'America fosse vuoto di venerdì sera> dico a bassa voce a Elias
<Ho detto ai ragazzi di annullare tutte le prenotazioni prese, volevo il locale solo per noi> risponde mentre lascia il giubbotto di pelle al cameriere che ci ha accompagnato al tavolo.
<Hai riservato tutto il locale per noi?!> chiedo rimanendo a bocca aperta.
<Si, volevo una serata tranquilla per noi due>
afferma <Ti dispiace?>
<No, per niente> gli sorrido
<Allora> dice versando del vino rosso nei nostri calici <Quando avevi intenzione di dirmi della visita di Betti?>
Io divento subito rossa e sento le mie guance andare in fiamme <Mhm, stavo per dirtelo> cerco di arrampicarmi su gli specchi, ma Elias non pare crederci molto <Come fai a saperlo?> chiedo incredula, ne ho parlato soltanto con mia sorella.
<Tuo padre mi ha chiamato, non poteva dare il consenso a Betti prima di avermi interpellato> risponde come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
<Te ne avrei parlato io> stupide regole della mafia, una donna non può muovere un dito che lo vengono a sapere subito tutti.
<A quanto pare qualcuno ti ha anticipato. Tuo padre voleva essere sicuro che tua sorella sarà protetta e non correrà pericoli>
<Allora immagino che Betti non potrà venire, dato tutte le complicazioni con la Triade> ipotizzo con tono triste.
<Ho detto a Toni che potrà stare da noi per qualche giorno e gli ho assicurato che non correrà alcun pericolo.>
<Davvero?> chiedo incredula <Grazie>
<Eleonora, non farmene pentire.> dice con sguardo molto serio <Ovunque vorrete andare vi accompagneranno sempre Michael e Robert. Se dovesse succedere qualcosa a Betti mentre è sotto la mia protezione saranno guai seri.>
<Prometto che non faremo niente di stupido>
Poco dopo compare uno dei camerieri per prenderci l'ordinazione ed Elias chiede un po' di tutto. Antipasti con prosciutto, mozzarella e crostini misti, vari assaggi di pasta e del filetto al pepe verde. Non vedo l'ora di provare tutto.
<Il ristorante è tuo?> chiedo appena il cameriere se ne va.
<Si, è uno dei primi ristoranti che mio padre ha aperto.>
<È molto bello> dico guardandomi intorno
< Un sacco di volte ho pensato di rinnovarlo, ma tutte le volte cambio idea. Sono troppo affezionato a questo posto così com'è.>
<Capisco, potresti però rinnovarlo solo parzialmente.>
<Ci penserò> dice appena il cameriere ci porta gli antipasti in tavola.
Iniziamo a mangiare e tutti e due smettiamo di parlare. Io sono veramente molto affamata e a giudicare da come mio marito afferra i crostini, non sembra da meno.
<È squisito> dico dopo qualche minuto
<Te l'avevo detto> ribatte un po' presuntuoso e continua a mangiare.
<Girano voci che tuo padre cerchi un altro marito per tua sorella> mi rivela appena finiamo la portata.
<Cosa? Come lo sai?> chiedo agitata
<Le voci corrono in fretta all'interno del nostro mondo Eleonora, dovresti saperlo. Inoltre tua sorella è in età giusta per sposarsi, è normale che tuo padre cerchi qualcuno per lei.>
<Mio padre cerca qualcuno che faccia comodo a lui, non gli interessa della vita di Betti> affermo con voce sentenziosa.
<Per questo te ne sto parlando, vorrei evitare di assassinare qualcun altro per colpa tua oppure doverti cercare nell'altro capo dell'America> fa una pausa per schiarirsi la voce <quindi pensavo di proporre mio fratello Marco a tuo padre.>
<Vorresti far sposare Betti con Marco?> lo guardo un po' perplessa.
<Mi sembra una alternativa migliore di qualche quarantenne deforme che non vede l'ora di maltrattarla>
<Vorrei parlarne prima con lei, non posso decidere della sua vita>
<Va bene. Quando sarà qua faremo in modo che passi un po' di tempo con Marco>
<Non voglio che lei stia da sola con tuo fratello> rispondo subito. Ho conosciuto Marco e pare una brava persona, ma non mi fido tanto da lasciarlo solo con mia sorella.
<Non ti preoccupare, staranno sempre con noi>
<Va bene> rispondo un po' titubante.
Per adesso però, decido di non aggiungere altro e mi concentro sui vari assaggi di pasta che ci hanno appena portato in tavola.

Eleonora Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora