Capitolo 33

19.9K 454 12
                                    

Mio marito ha avuto la fantastica idea di tenermi sveglia per quasi tutta la notte, infatti questa mattina ho dovuto esagerare con il caffè per riuscire a stare in piedi.
Abbiamo fatto l'amore un sacco di volte, per cui sono un po' indolenzita, ma abbiamo anche parlato un po' delle nostre famiglie. Elias mi ha raccontato di quanto fosse severo suo padre quando era più piccolo. A soli dieci anni lo aveva obbligato ad assistere ad un omicidio e lui si era messo a piangere dallo shock. È stato subito punito per la debolezza che ha dimostrato. Suo padre lo ha picchiato così forte, che da quella volta non ha più versato una lacrima.
Tutta la sua storia mi ha intristita da morire, io non avrò avuto sicuramente l'infanzia migliore del mondo perché mio padre è sempre stato molto severo, però non mi hanno addestrata per diventare un soldato senza sentimenti. Mi meraviglio che mio marito riesca a dimostrarmi un briciolo di affetto ogni tanto.
Poi ho preferito cambiare argomento per evitare di far tornare a galla brutti ricordi visto che il suo sguardo si stava rattristando molto. Così abbiamo parlato del più e del meno fino a quando non siamo crollati e ci siamo addormentati.

Mentre stiamo sorseggiando il caffè sono riuscita a convincere Elias a farmi lavorare di nuovo nella contabilità del night, cioè in realtà non ho dovuto insistere più di tanto, non l'ha voluto ammettere ma erano disperati senza il mio aiuto. Inoltre, sono sicura che c'è un sacco di lavoro da fare visto che si avvicinano le vacanze di Natale.
Mi piacerebbe molto passare le feste con mia sorella, tutti gli anni facevamo l'albero insieme e andavamo in giro per New York alla ricerca dei regali.
Così una volta arrivata nel mio ufficio, pieno zeppo di documenti buttati a caso in ogni angolo, le faccio una chiamata veloce.
<Ehilà> la saluto spruzzando gioia da tutti i pori.
<Ciao, Ele! Ti sento felice oggi, sono migliorate le cose con Elias?> a Betti non ho raccontato il vero motivo per cui io e lui non ci parlavamo, le ho detto che abbiamo avuto uno screzio per via di come vengono gestite alcune pratiche a lavoro.
<Si, abbiamo chiarito> rispondo mentre mi siedo sulla poltroncina.
< Menomale! Anche se, io sono sempre dell'idea che dovresti trovare un amante per sfogare tutta la rabbia che tuo marito ti provoca.> scoppiamo a ridere entrambe, ma la ammonisco subito < Dai, stavo scherzando...Ho capito che ormai sei innamorata di Elias!> sento un muro intero sgretolarsi appena mi sorella pronuncia queste parole. Un po' di tempo fa avevo realizzato di provare molto affetto per mio marito, ma adesso è come se qualcuno mi avesse aperto completamente gli occhi. Il modo in cui mi fa sentire protetta, le farfalle nello stomaco che mi fa provare appena mi sfiora e la voglia di passare con lui ogni istante della mia giornata, credo possano racchiudere almeno un po' il concetto di amore. Chissà se lui prova lo stesso per me.
<Ehm, ti ho chiamata perché vorrei che venissi a trovarmi per le feste di Natale> cerco di sviare il discorso cambiando argomento <Tanto non dovrai andare a scuola, ed è meglio annoiarti qua con me a San Francisco che tutta sola a New York!>
<Io non mi annoio mai insieme a te! Comunque, sai che devo convincere papà, più tardi appena arriva a casa gli parlerò> dal suo tono di voce sembrava molto felice dell'invito <Ma Elias è d'accordo?> chiede un po' preoccupata.
<Si, tranquilla> non è affatto vero, ancora non gliene ho parlato, ma lo farò sicuramente più tardi.
< Ah che bello! Spero che papà non faccia storie perché non vedo l'ora di riabbracciarti!>
< Anche io Betti, mi manchi tantissimo!> rispondo con un po' di tristezza nella voce, non siamo mai state lontane per così tanto tempo <Ora devo staccare, ho un sacco di lavoro da sbrigare>
Chiudo la chiamata con mia sorella e mi metto subito a lavoro. Archivio le varie fatture, controllo i pagamenti, le entrate e le uscite.
<Come va?> la voce di mio marito mi fa trasalire, non me l'aspettavo.
<Dovresti imparare a bussare!> replico un po' acida <Mi hai spaventata!>
Elias mi sorride e ignora il mio rimprovero <Hai un sacco di lavoro arretrato?>
<Si, purtroppo succede quando litighi con il capo e non ti vuole tra i suoi piedi.> rispondo sarcastica
<Se vuoi una mano puoi chiedere a Philip> ignora il mio commento e si avvicina alla mia scrivania.
<No, me la cavo. C'è solo questa somma di denaro che più o meno tutti i mesi viene trasferita su un un conto che non conosco.> gli indico con il dito sullo schermo del computer <Ne sai qualcosa?>
La faccia di Elias è un po' perplessa <In realtà no, ma proverò a parlarne con i miei fratelli, per ora non dire niente a nessuno.> 
<Non avrei comunque a chi dirlo> rispondo per sottolineare l'ovvio.
Mio marito non risponde, ma esce subito dalla stanza evidentemente molto alterato. Ormai ho capito che non tollera che gli si nasconda la verità.
Mi adopero subito per cercare più informazioni possibili sul beneficiario di questi soldi. Tutti i mesi vengono trasferiti circa quaranta mila dollari, una cifra molto alta si, ma per chi ha un giro di affari di miliardi, sono quasi spiccioli. La società a cui arrivano questo soldi si trova in Svizzera, quindi praticamente impossibile saperne di più dato che le banche svizzere hanno dei sistemi di protezione altissimi. Sembra quasi una società fantasma perché cercando ovunque in Internet non c'è nessuna informazione sulla CARG INDUSTRIES.
Così, mi dirigo nell'ufficio di mio marito per chiedergli se ne avesse mai sentito parlare.
Tutta questa faccenda mi pare molto strana.

Eleonora Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora