Capitolo 9- Emily☑️

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Emily

Sono tre giorni che Paolo non si fa sentire, forse il piano architettato da Claudio in fondo ha funzionato.
Questo però mi fa pensare anche che sia bastato così poco per farlo tornare sui suoi passi.

Di certo io questa volta non tornerò sui miei.

Sto sfornando i miei famosi muffin, le ragazze ne vanno matte, c'è un buon profumino che invade tutta la cucina e presto arriverà ad inebriare tutta la casa.

Amo queste dolci fragranze, sanno di buono, sanno di casa. Mi riportano alla mente ricordi dell'adolescenza, restavo incantata nel guardare mia madre fare dolci per me e papà.
Lei è stata la mia insegnante e papà la cavia perfetta per quanto sia goloso.
È da lei che ho ereditato la passione per i fornelli, non me la cavo affatto male.

Sono giorni che mi sveglio di buon umore, positività che oggi ho riversato in cucina con questi dolcetti.
Guardo l'orologio appeso sulla porta della cucina, segna quasi le 18:00, è da stamattina che penso di dover ringraziare il mio nuovo vicino per l'episodio successo con Paolo.

Potrei iniziare prendendolo per la gola con questi golosi muffin al cioccolato.

Tolgo il grembiule da cucina raffigurante il corpo di Wonder Woman e mi dirigo verso la porta dei ragazzi.
Dopo aver suonato il campanello, avverto stranamente un leggero senso di ansia attanagliarmi lo stomaco.

Da quando ho incontrato Alex, ho subito avvertito una sensazione alla quale non sono mai riuscita a dare un senso, ma dopo l' altra sera, non riesco a togliermela di dosso.

"Ciao Emily, vieni entra."
Mi accoglie Claudio.

"No, sono venuta a dirti che ho fatto i muffin, venite da noi a mangiarli tu ed Alex."

Il mio amico letteralmente si sta già leccando i baffi.
Infondo lavoravo in una pasticceria.

"Cinque minuti ed arriviamo, non me li perdo di sicuro."

Rientro in casa e la mia immagine riflessa allo specchio ovale, attaccato alla parete all'ingresso, rivela una Emily diversa.
Aggiusto un po' i capelli sfuggiti alla treccia laterale e sorrido alla nuova me stessa.

Dopo pochissimi minuti ecco suonare il campanello, ma non mi aspettavo di trovare lui.

"Marco, che ci fai qui?"
"Ciao dolcezza, mi fa piacere rivederti."

Sorrido e lo abbraccio.
È il fratello di Sara, lo conosco da una vita, siamo praticamente cresciuti insieme.
Emma da bambina aveva una cotta per lui, è tipico in fondo infatuarsi del fratello maggiore della tua migliore amica. Castano, occhi dolci, sorriso tenero, un filo di muscoli, sempre con la battuta pronta.

Come fa una ragazzina di quindici anni a non perdere la testa?

"Non sapevo della tua visita, dai entra, ti chiamo Sara."

"Vado io tranquilla, in realtà ho fatto una improvvisata, neanche lei sa che sarei passato.
Le farò prendere un colpo."
Sghignazza.
Detto questo si inoltra verso le stanze da letto alla ricerca della sorella.

Le fa sempre scherzi, non che ci voglia poi molto per farla spaventare.

È un bravo ragazzo, l'unica cosa che non mi piace di lui è la sua testardaggine.
Insiste sempre per farmi rimettere insieme a Paolo, infondo è grazie a Marco se l'ho conosciuto.
Ovviamente tifa per il suo amico, i nostri rapporti si sono un po' freddati proprio per questo.

Suonano alla porta, questa volta sono Alex e Claudio, credo di avere stampato un sorriso in faccia a trentadue denti perché Claudio commenta la cosa.

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