ARRENDITI ALL'AMORE

Capitolo 32 - Alex (ParteI)

Alex

Ho ancora il telefono nelle mani,  ho appena inviato un messaggio ad Emily per cercare di salvare il salvabile.

Sono un vero coglione,come sono potuto scappare via così?

Mex in uscita : " Ciao Emily, volevo scusarmi per questa mattina."

Ho un senso di ansia addosso che mi attanaglia lo stomaco se devo essere sincero.
Dopo pochi minuti mi arriva la sua risposta finalmente, ma non mi sorprendo nel leggerla.

Mex da Emily: " Coglione."

Conciso e significativo, di sicuro l'ha presa bene.

Mia cara, mi ci sono già definito io almeno dieci volte.

Mio fratello prova a chiamarmi da stamattina e questa è la terza telefonata che gli stacco.
Un altro messaggio in arrivo, lo apro subito, ma è Claudio.

Mex da Claudio : "Coglione, cos'hai combinato?"

E siamo a tre, considerando anche i miei auto insulti.

Le ho chiesto scusa, queste donne sono troppo difficili.
La realtà dei fatti è che stavo molto bene al mio risveglio ad averla lì, sono stato bene stanotte ad abbracciarla.
Stamattina sono andato nel panico, tutto troppo in fretta di nuovo, non posso legarmi a lei così velocemente.
Stamattina la realtà mi ha sbattuto in faccia che è già successo.

Devo proteggermi, devo rallentare.

Un altro messaggio.
Credendo sia Claudio sbuffo mentre lo apro, invece è lei.

Mex da Emily: "Forse abbiamo sbagliato a provarci, il risveglio lo conferma, quindi lasciamo stare e amici come prima."

D'istinto urlo un " che cosa?".
La signora che mi sta passando accanto si spaventa e affretta il passo per allontanarsi da me.
Questa pausa pranzo non andrà a finire come credevo.

La chiamo, ovviamente non risponde.
Devo contenermi, sono sul marciapiede davanti l'azienda e non posso rischiare di fare la parte dello psicopatico qui.
In risposta manda un altro messaggio.

Mex da Emily:" Sono a lavoro, ho da fare, tranquillo ho capito che ti sei pentito, va bene così, non importa."

Sono davvero un cazzone ma non voglio perderla.

Sbatto la mano sul volante per liberare un po' di frustrazione, sfortunatamente oggi sono venuto a lavoro con la macchina, con la mia piccola avrei fatto prima.
Sfreccio a destra prima che il semaforo diventi rosso, un sorpasso, svolto a sinistra, altri due semafori e sono da lei.
Non so cosa le dirò o come andrà, ma non può credere che mi sia pentito, voglio solo rallentare.

Entro nel piccolo ufficio, vengo accolto da un enorme disegno stampato sulla parete azzurro chiaro, il genio della lampada del cartone di Aladin, assolutamente attinente al nome della piccola attività; la scritta subito sotto : "Esprimi i tuoi desideri."
Un piccolo tavolo rotondo con appunto una riproduzione della lampada del genio e una poltrona imbottita bianca.

Bella trovata.

È tutto minimal ed elegante, un divanetto tre posti a ridosso dell'altra parete, stesso stile e colore della poltrona, un enorme vaso bianco a terra con fiori di carta color avorio e qualche spiga, e un appendi abiti nell'angolo.
Su questa parete invece trovo il disegno di Aladin e Jasmin sul tappeto magico sorridenti.
Si sono proprio inspirati al cartone.

Il campanellino alla porta avvisa della mia presenza, infatti arriva una bella ragazza mora, con una frangia quasi a nascondere gli occhi nocciola.
Chiedo subito di Emily e sul suo viso nasce l'espressione seccata solo a sentire il suo nome.
La chiama a gran voce ed i capelli rossi fanno capolino da dietro l'angolo, due  occhi neri come la pece per la troppa rabbia, mi inceneriscono all'istante.
Si avvicina a passo svelto superandomi e aprendo la porta dell'ufficio, mi fa cenno di uscire senza rivolgermi una parola.
Esco e la seguo per allontanarci di qualche metro per avere un po' di privacy, ad un tratto mi scontro con la sua schiena, visto che si è fermata di colpo.