Capitolo 3 (Parte II) - Emily ♥️

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Emily

Scendo le scale del palazzo un po' agitata, non ci siamo lasciati molto bene l'ultima volta, quattro mesi fa, ricordo di essere uscita dalla sua auto sbattendo di proposito lo sportello per dispetto, accusandolo per l'ennesima volta di non volersi impegnare ed essere confuso su ciò che provava per me, a dirla tutta lo sono forse sempre stata anche io, ad intervalli in questi mesi mi ha sempre cercata, ma non sempre gliene ho dato modo.

Apro il portone, l'aria è fresca, mi stringo nel giubbottino di pelle nero, vedo la sua auto rossa spiccare fra le altre parcheggiata a pochi metri da me, respiro profondamente ed ora che mi separano da lui pochi metri non so se ho fatto bene ad accettare di rivederlo, non ci porta mai a niente di buono o utile tutto questo, ce lo siamo dimostrati più volte.

Salgo in auto, il suo profumo è ovunque, sento il cuore accelerare appena incontro i suoi occhi neri e grandi, mi sorride e posa la sua mano sulla mia, si avvicina per lasciare un bacio sulla mia guancia irritandomi la pelle con la barba ispida, amo gli uomini con la barba, ma ho sempre pensato che lui stesse meglio senza, la sua carnagione olivastra non si intona con una barba scura, senza, ha più luce in viso. D'istinto sorrido, non posso non sentire emozioni, lui è stato importante, mi ha protetta e amata a modo suo, peccato abbia anche sofferto, promesse su promesse, ma la delusione era dietro l'angolo.

Ci conoscemmo grazie a Marco, il fratello di Sara, sono molto amici, così tanto da aprire una palestra insieme dove oltre tutto insegnano boxe e karate, a quel tempo Paolo era impegnato con Marianna, una ragazza molto più piccola di lui, in una storia clandestina per le loro famiglie a causa della differenza di età e del legame fra queste, che secondo lui, non avrebbero mai accettato, poi il fatto che lei partì per Londra per motivi di studio per diverso tempo, non aiutò di certo un rapporto già fragile. In quel periodo ci avvicinammo molto, usciva spesso con noi e c'era sintonia, ma non sono il tipo di donna a cui piace intromettersi in un rapporto o non si fa problemi a farlo, nonostante questo sono un essere umano e faccio anche io errori, dopo qualche mese, ammetto che ci fu un unico bacio fra noi, ma a nessuno dei due andava di ferire una terza persona o iniziare qualcosa di confuso, né a me di essere la seconda scelta, quindi continuammo a mantenere le distanze, anche quando lui un giorno mi disse di aver chiuso con Marianna, perché ritenevo non fosse pronto, ma durò poco.

Paolo venne per caso più di una volta davanti la pasticceria dove lavoravo, sempre per caso a fine turno, o alla mia pausa pranzo, una cosa tira l'altra e ci mettemmo insieme, ma presto mi accorsi, per quanto stessimo bene, che il fantasma della sua ex era fra noi e lui non si impegnò mai davvero ad esorcizzarlo. Lei lo cercava e Paolo si sentiva in dovere di risponderle, a causa dei sensi di colpa, diceva. Percepivo il suo amore nei piccoli gesti che mi riservava, però sentivo che anche lei occupava una parte del suo cuore, la domanda fondamentale era, quanto grande? La sensazione data da questa presenza invisibile, era perenne, forse era tutto nella mia testa, ma notavo il cambiamento nel mio uomo quando lei lo cercava, non potevo sopportare questa insicurezza, dopo due mesi di relazione, cedetti lasciandolo. La nostra separazione durò tre settimane, durante i quali lui mi cercò di continuo, ma soprattutto, la mia vita cambiò radicalmente, Paolo tornò per salvarmi, sostenermi, e, insieme alle ragazze, fu la mia ancora, gli devo molto, da quel momento, mi rendo conto che ho bisogno di lui per sentirmi al sicuro, lo disse anche il mio psicologo. La nostra storia continuò comunque allo stesso modo per i tre anni successivi, lei si faceva viva, lui andava in crisi, io mi sentivo sopraffatta e insicura nonostante le sue continue rassicurazioni e finivo per lasciarlo, un circolo vizioso. Questa volta credevo di aver scritto la parola fine, invece sono ancora qui.

Mi sono chiesta più e più volte, si possono amare contemporaneamente due persone?

Mi sono data spesso l'etichetta di cretina e ingenua, ma io ero lì a vivere certi momenti, so che mi ha amata, il problema è che ha amato anche lei, ed io ero davvero innamorata di quest'uomo per sopportare tutto questo, o solo assuefatta per ciò che ho vissuto?

Di sicuro lui è stato importante, il primo amore da adulta, anche se sono consapevole non sia l'amore con la A maiuscola, quello che ti sconvolge l'anima, quello di cui non puoi fare a meno, l'anima gemella che ti completa e che stavi aspettando, alla quale puoi solo arrenderti, perché basta uno sguardo, un tocco, lui fa parte di te. Paolo, invece, non è questo, ma so che ogni volta che lo penserò, nascerà un piccolo sorriso, noi dobbiamo solo avere la forza di andare avanti, siamo rimasti aggrappati al passato, a ciò che credevamo potessimo rappresentare, rinnegando ciò che in realtà siamo.

"Sono felice che abbia accettato di vedermi finalmente. Come stai?"

Mi ridesta dai miei mille pensieri confusi, dai ricordi lontani.

"Bene, tu?"

Sorrido un po' in imbarazzo.

"Se ti dicessi che ora che sei qui sto meglio, mi crederesti?"

Accenna un sorriso con le sue labbra carnose e posa una mano sulla mia gamba che io sposto prontamente.

"Paolo, non sono qui per ricominciare, te lo ripeto da quattro mesi che è finita, evidentemente è stato uno sbaglio vederci."

E sono sicura di ciò che ho appena detto, ma non riesco ancora ad andare davvero avanti.

"Lo so, ma mi manchi, mi accontento di averti nella mia vita anche solo come una cara amica."

Pronuncia queste parole con tono incerto, facendomi capire di non crederci affatto.

"Non potremmo essere amici fin quando non seppelliremo definitivamente i nostri sentimenti, credo sia presto."

Lo vedo fissarmi con un sorrisetto vittorioso quasi.

"Hai appena ammesso di amarmi ancora."

Corrugo la fronte, non è esattamente andata così, come al solito ha capito ciò che ha voluto intendere lui, mi giro nella sua direzione con tutto il busto, afferro delicatamente le sue mani e lo guardo dritta negli occhi in modo deciso.

"Paolo, sei ancora importante, lo sarai sempre in un certo senso, ma non provo più lo stesso sentimento di una volta, devi accettarlo."

Sto cercando di spiegarglielo davvero, senza dover rinunciare a lui, senza dover ricorrere ancora a litigi, perché sono stanca di rancori, abbiamo sbagliato entrambi, voglio solo finirla e andare avanti, ognuno per la propria strada, perché è un bravo ragazzo ed entrambi ci meritiamo la felicità.

"Non ti credo, non mi arrendo, sappi che ti farò rimangiare ciò che hai appena detto e capirai che sei solo confusa. Dammi una possibilità."

Il mio cuore è stato confuso per tre anni a causa sua, ora è arrivato il momento di pensare a me, anche se non so se ci riuscirò se continua a cercarmi, perché ogni volta che mi guarda come sta facendo ora, io ricordo che gli ho voluto bene, che mi ha salvata, che lui c'è, e appena si avvicina e posa le sue labbra sulle mie, cedo, nonostante il campanello nella mia testa risuoni come un allarme. Sono una stupida, ricambio quel bacio, probabilmente ne avevo bisogno, probabilmente sono confusa e lo sarò sempre se si tratta di lui, la cosa sicura è che sono solo un casino vivente, magari ho bisogno di capire cosa è davvero l'amore per riuscire a lasciarlo andare. Quando si allontana e riapro gli occhi, la magia finisce, queste iridi scure davanti a me mi fanno pensare solo che è tutto sbagliato, la lucidità arriva prepotente ad investirmi, apro lo sportello e scappo letteralmente via urlandogli che non posso, ed è la verità, mi rifugio dietro questo portone chiudendolo alle mie spalle come se potesse farmi da scudo da un passato che non vuole lasciarmi andare, come se potesse proteggermi da lui.

È passata una settimana da quel tardo pomeriggio, ormai mi sono rassegnata, Paolo è ritornato alla carica, letteralmente, continua a cercarmi e me ne danno conferma non solo i diversi messaggi, ma anche ritrovarlo qui questa sera, sto lavorando con Daniele, abbiamo organizzato una festa per un cliente in una discoteca, si tratta di una laurea e stiamo finendo gli ultimi addobbi , fra pochi minuti arriveranno gli ospiti e potremo andare via. Sono più che sicura che la faccia da schiaffi di Paolo e quella di Marco non siano qui per caso, sicuramente quest'ultimo si sarà informato con la sorella per sapere dove trovarmi, sono furiosa, ho mollato tutto nelle mani di Daniele e sono scappata sul retro, non prima di aver fatto una ramanzina al mio ex, ed ora chiamerò un taxi per andar via.

In quel momento il rombo di una moto mi fa girare la testa.

È lui.

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