Capitolo 15- Emily ✔️

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Emily

Che cavolo ho fatto?

Appoggio la schiena alla porta di casa e con le dita sfioro istintivamente le mie labbra gonfie che fino a pochi secondi fa erano sulle sue.

Come alla festa, di nuovo mi manca il respiro e brividi al solo ricordo di quello che è appena accaduto mi percorrono tutta. Questa volta è stato un bacio cercato, bramato, passionale.

Non posso crederci, il nostro primo bacio.

Quando alla festa mi ha baciata, io ero talmente sorpresa, è successo tutto in fretta, da non rendermi conto di quello che stava accadendo fino a quando le sue labbra sulle mie non hanno sconvolto tutti i miei sensi.

Il mio corpo ha iniziato a tremare indipendentemente dal mio volere, tutto intorno a me è sparito... Paolo lì a pochi metri, la musica della festa, quel gruppetto di invitati vicino la fontana in giardino poco distanti da noi.
L'aria frizzante che fino a pochi minuti prima mi infastidiva era diventata un sollievo perché ogni centimetro del mio corpo andava ad un tratto letteralmente a fuoco.
Le sue mani sul mio viso erano per me carboni ardenti.

Ed ora?
Ora ho le stesse sensazioni, come è possibile?

Stordita vado in camera e mi spoglio per indossare subito il mio pigiama, ma è tutto in modo meccanico, perché in realtà la mia testa è altrove, indosso la maglia al contrario per due volte.

Non mi sarei mai aspettata una mossa del genere da parte sua, mi ha baciata davanti a Paolo, non ci credo ancora.
Quando poco fa lui ha iniziato a farfugliare di non aver resistito , bhe, poi sono stata io quella che non ha resistito.

L'ho baciato!

Dovevo, non so perché ma dovevo sentire ancora le sue labbra sulle mie.
Quando poi è arrivato il bacio vero, io ero totalmente su un altro pianeta, non so spiegare quelle sensazioni, quelle emozioni, quei brividi.
È stato tutto così naturale in realtà, come se fosse da sempre quello che doveva succedere, unirci, perderci l'uno nell'altra.

A questo pensiero la paura si insinua in me.
E se lui non avesse provato ciò che ho provato io?

Passo gran parte della nottata a pensare a questo, alle sue labbra sulle mie, ogni volta è un brivido dritto allo stomaco.

*********
Suona la sveglia, avrò dormito sì e no quattro ore in tutto e continuo ad avere un senso di ansia addosso.
Il primo pensiero é di rivederlo e mi domando come si comporterà.

Beh, non so nemmeno come dovrei comportarmi io.

Sono totalmente nel pallone, come se fossi una quindicenne alla sua prima cotta.
Povera me, sono un disastro, ci mancava solo Alex, ora che finalmente stavo riuscendo ad uscire dalle sabbie mobili dal nome "Paolo".

Sono le 8:10 quando mi ritrovo davanti la porta di casa sua con tre cornetti e tre tazzine di caffè.
Avevo bisogno di vederlo, l'unica scusa che ho trovato è quella di portargli la colazione per ringraziarlo del favore che mi ha fatto la sera prima accompagnandomi al compleanno.

Mi sono preparata stile flash, facendomi mille paranoie su cosa indossare, fino a quando la mia coscienza non mi ha ricordato che lui mi ha già vista struccata, in pigiama appena sveglia e anche quasi nuda, quindi in tutti i modi
Ma dopo ieri sera tutto è cambiato.

Per fortuna a un minuto di distanza da casa c'è un ottimo bar dove sono andata a prendere cornetti e caffè, l'ho preso anche per Claudio per non essere scortese e non destare sospetti.

Ora sono qui, con lo stomaco che si contorce e mi manca un po' il respiro e il coraggio, perché l'ansia mi sta mangiando viva.

Il fatto che voglia di nuovo le sue labbra sulle mie non mi aiuta, il fatto che il cuore scoppi non mi aiuta, il fatto che voglio che mi guardi di nuovo come ieri sera non mi aiuta di certo.
Sarei dovuta scappare, evidentemente non ho un istinto di conservazione che mi suggerisca di difendermi.

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