Capitolo 24 - Alex ✔️

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Alex

Esco di corsa dalla sua stanza incazzato nero, pronto ad andare da mio fratello e questa volta un pugno in faccia non glielo leva nessuno.

Mi ha fatto fare la figura del cretino con Emily, come se io disperatamente stessi cercando una scusa per avere di nuovo qualche contatto con lei.
Eppure gli ho accennato la situazione.

<<Alex, fermo, mi spieghi per favore?>>
Mi chiede lei correndomi dietro.

<<Oggi è il compleanno del mio capo ed avendo manie di grandezza, darà una festa dove sarà presente tutta l'azienda.>>

Io ne avrei benissimo fatto a meno a questa serata, ma evito di dirlo.

<<Qualche giorno fa lo abbiamo incontrato in palestra, ero con Claudio, ha invitato anche lui, evidentemente gli è stato simpatico.
Durante la conversazione ha detto :" tutti dovrebbero essere accompagnati ",
quindi Claudio si è messo in testa di chiederlo a Sara e a te. >>

Sto cercando di trattenere la rabbia, ma più ne parlo e più strozzerei quel deficiente spilungone che ha il mio stesso sangue.

Ma cosa pensavano i nostri genitori quando l'hanno generato?

< Ovviamente fa finta di niente,
non sei assolutamente costretta ad accompagnarmi.
Soprattutto considerato che fino a due minuti fa ne eri allo scuro.>>
Le dico non sapendo come rimediare a tutto questo.

Lei tenta di dirmi qualcosa ma la blocco subito, non voglio metterla in difficoltà.

<<Ora se vuoi scusarmi, ho un omicidio a due metri da qui che mi aspetta.>>

Ora mi spiego il comportamento di mio fratello, ha insistito affinché io venissi qui a ringraziarla di persona.
Quando non volevo assolutamente coinvolgerla, lui ha detto di averglielo già chiesto.

A quel punto se avessi disdetto l'invito, cosa avrebbe potuto pensare?
Che non volessi avere a che fare con lei.
Ormai ero in trappola.

<<Emily, sono mortificato e inoltre ti ho messo in imbarazzo, scusami.
Soprattutto dopo quello che è successo tra noi.>>

Sto per andarmene, ma ciò che dice mi spiazza.
Lei ci riesce sempre

<<Sarei felice di accompagnarti, potevi chiedermelo anche tu.>>

Istintivamente sorrido ricambiando il suo, che ogni volta mi fa perdere un battito.

<<Ci vediamo fra due ore, ti ringrazio in anticipo per la serata.>>

Rientro a casa e trovo mio fratello in procinto di uscire.

<<Scusa ma dove credi di andare?>>
Glì ringhio addosso.

Non mi sfuggi stronzo.

<<Beccato. In mia difesa, volevo solo aiutare.>>
Cerca di giustificarsi.

<<E come?
Facendomi fare la parte del cretino?>>

<<Senti Alex, ti conosco, sei pazzo di quella ragazza, ma hai paura dei tuoi sentimenti, soprattutto dopo quanto successo con Chiara.
Se vuoi saperlo, conosco anche Emily, credo provi qualcosa per te, è palese.
Però dopo Paolo è confusa e terrorizzata.>>

Non rispondo, mi limito a fissare il pavimento mentre resto appoggiato al tavolo della cucina.
Cosa potrei ribattere? Ha ragione!

<<Vi state comportando come degli idioti, sono più che sicuro che il lavoro più grande sia tu a farlo. >>

Anche su questo non ha torto.

<<Non posso darle ciò di cui ha bisogno ora.>>
Dico con tono rassegnato.

<< E di cosa ha bisogno?>>
Chiede.

<<Di qualcuno che resti.>>
Metto le carte in tavola.

<<Te lo ha detto lei?>>

<< Si!>>

Claudio sgrana gli occhi, non se lo aspettava evidentemente.

<<Alex, ascoltami, non te lo ripeterò all'infinito.
Sei un bravo ragazzo, avevi il cuore a pezzi, lo hai rimesso insieme incerottandolo come meglio hai potuto.
Lei anche, credimi.
È difficile e fa paura rimettersi in gioco, rischiare ancora, però se te la lasci scappare solo per paura, posso assicurarti che te ne pentirai.
Ritornerà da Paolo probabilmente.
Sfrutta questa serata. >>

Mi dà una pacca sulla spalla e se ne va in camera .
Non so cosa fare, non so cosa pensare.
Sinceramente non mi aspettavo di vivere questi giorni con un senso di angoscia.

Dopo quella mattina ci siamo scontrati per caso, ma un cenno breve e freddo non mi è bastato.
Penso alle parole di mio fratello e ha ragione, ho paura.
Emily mi terrorizza perché cazzo, non è possibile che una persona appena conosciuta possa sconvolgerti tanto.

Ma ha ragione anche sul secondo punto.
Lei tornerà da Paolo prima o poi, pensare che lui possa averla, stringerla, baciarla, godersi i suoi sorrisi e farci l'amore, mi fa uscire pazzo.

Ho bisogno di una birra e una sigaretta per scaricare la tensione.

Mentre inspiro il fumo dalla sigaretta che stringo fra le dita sul balcone, arrivano alle mie orecchie le prime note di una canzone.
"Fai rumore di Diodato".

Probabilmente mio fratello ha acceso la radio.
Le sue parole mi colpiscono e mi fanno pensare proprio alla fonte dei miei guai.

"Per quanto io fugga torno sempre a te."

Cerco di starti lontano, cerco di non pensarti. Ma è tutto inutile.

"E fai rumore qui, e non lo so se mi fa bene, se il tuo rumore mi conviene."

Si, il cuore batte forte facendo un rumore assordante quando si tratta di te.
E non so se posso sopportarlo.

"Che non lo posso sopportare questo silenzio innaturale tra me e te."

Non riesco a sopportare di non parlarle, non vederla, non ridere del suo modo buffo di parlare quando è in ansia o le è capitato qualcosa.
Non restare imbambolato quando sorride, non sopporto quando mi scappa.

" Mi ritrovo negli stessi posti, proprio quei posti che dovevo evitare."

Mi dico di starle lontano, invece sono sempre qui.

"Per quanto io fugga, torno sempre a te.
Che fai rumore qui....... E non ne voglio fare a meno oramai."

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Ciao, ho deciso di dividere il capitolo, sarebbe stato troppo lungo

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Ciao, ho deciso di dividere il capitolo, sarebbe stato troppo lungo.
Alla fine di questo, che dite, Alex ha finalmente ammesso a sé stesso cosa prova?
Cosa succederà quindi adesso?

Se la storia vi piace votate con una stellina.
Grazie. 💖

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