Capitolo 13 (doppio) ✔️

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Alex

Non devo pensarci, non devo pensarci, non devo pensare a lei!

Me lo ripeto in continuazione, ormai sembra mi stia fottendo il cervello, ieri pomeriggio averla addosso con solo un asciugamano a coprirla....

Maledizione, non devo pensarci.

Neanche Jessica è riuscita a non farmici pensare, facevo sesso con lei ma in realtà volevo qualcun altro sotto di me.

E chi era adesso questo in macchina?
È venuto addirittura a prenderla, ho visto poi quel bacio sulla guancia.

Sono nervoso, e sono ancora più nervoso dal fatto che sono nervoso.

Basta, devo spegnere il cervello e pensare ad altro.

Mi butto sul lavoro, passo la mattinata concentrato al computer e sono soddisfatto, non credevo di riuscirci.
Arriva la pausa pranzo e vado al mio appuntamento con Claudio al solito bar non molto distante dal mio ufficio.
Me lo ha suggerito il mio collega dicendo che fanno degli ottimi panini, mi inviti a nozze.

Si tratta di un posto carino, con dei comodissimi divanetti blu acceso, infatti mio fratello dovrà accontentarsi della sedia di legno chiaro dall'altra parte del tavolo quadrato. Le pareti sono tappezzate di quadri di arte astratta, ma il pezzo forte è il soffitto, centinaia di bottiglie di vetro verdi.

Arriva la nostra ordinazione e Claudio sorprendentemente ha optato per un grosso panino come me, ultimamente lo vedo pensieroso, dovrò indagare.

<<Sputa il rospo!>>

<<A cosa ti riferisci?>>
Cade dalle nuvole.

<<Sei strano in questi giorni fratellino.>>
Vado dritto al sodo.

<<Ti sbagli.>>
Cerca di negare.

Puttanate, lo conosco fin troppo bene.

<<C'è qualcosa che ti preoccupa.>>

Addenta il panino con foga, mai fatto prima, tipico segno che voglia riempirsi la bocca per evitare di parlare, il mio sguardo ammonitore però lo induce a farlo; sospira ma alla fine trova il coraggio.

<<Va bene, ci sono cose che mi preoccupano.>>
Finalmente si decide ad ammetterlo.
Resto in attesa.

<<Mi ha chiamato nostra cugina e vorrebbe venire a trovarci per un po'.
Non va molto bene con la zia, lo sai che entrambe hanno un carattere particolare.>>

<<Perché io non ne so niente?>>

<<Alex, l'ultima volta diciamo che non l'hai trattata benissimo .>>

<<Io stravedo per nostra cugina, ma tutti vi aspettate che venga trattata sempre con i guanti perché è quello che fate voi, io la tratto da adulta, se sbaglia, sbaglia.>>
Metto le cose in chiaro.

<<Sembri nostro padre ora.>>
Dice ridacchiando.

<<Ed è un male?
Papà è un uomo un po' scontroso, è poco incline a dimostrazioni d'affetto, ma ci ha cresciuti bene; con valori e sacrifici, anche se ci siamo sempre scontrati.>>
Gli dico.

<<Il regime militare non ha funzionato con nessuno dei due. >>
Replica.

<<È solo questo che ti preoccupa?>>
Ho dubbi al riguardo.

Mi butto letteralmente sul mio panino doppio hamburger e triplo bacon, una goduria.
Devo venire a pranzo qui più spesso.

<<C'è una ragazza.>>
Ammette finalmente lui un po' restio.
Quasi mi strozzo.

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