Capitolo 12- Emily ✔️

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Emily

Non ho dormito molto questa notte, ero in realtà ancora scossa dal piccolo ed imbarazzantissimo incidente successo ieri con Alex.
Ho passato una nottataccia a girarmi e rigirarmi nel letto, la mia mente era fissa sempre lì, all'immagine di lui mezzo nudo.
Mi sento tutt'ora agitata se solo focalizzo quel momento.

Che figuraccia, non avrò il coraggio di guardarlo in faccia per un bel po', spero di non incontrarlo.

In quel momento volevo solo toccare la sua pelle e perdermi su quelle labbra carnose, quegli occhi mi tenevano inchiodata lì. Li sento ancora su di me che accarezzano ogni centimetro di pelle.

Cazzo Emily, contieniti.

Mi arriva il messaggio di Daniele, sono le 8:40 ed è in ritardo come al solito.
Io, essendo senza macchina, ho dovuto chiedere un passaggio a lui per andare a lavoro.

Stiamo organizzando il compleanno di sua cugina Elvira che è fidanzata con un collega di Paolo, ed è proprio quando io e lui stavamo insieme che si sono conosciuti grazie a noi, quindi, ci sarà anche lui alla festa.

Che bello.
Penso sarcasticamente.

Una parte di me vuole vederlo, è stato un pilastro nella mia vita in questi ultimi anni.
L'affetto è forte, non vorrei comunque mai perderlo, ma la parte razionale sa che deve stargli lontano.

Esco di casa e mi affretto a scendere le scale del palazzo, appena uscita dal portone, noto Alex salire in sella alla sua moto. Scatto verso sinistra così, anche se dovesse vedermi, i nostri occhi non si scontreranno e sarò salva.
Per fortuna il mio amico sta arrivando proprio in quella direzione, mi infilo nella macchina di Daniele con la testa bassa.

<<Ciao Dani, andiamo.>>

Spero non percepisca la mia fretta e la mia ansia.

<<Buongiorno bignè.>>

Mi dà un bacio sulla guancia.
Ci rinuncio, gli dico sempre di non chiamarmi così, ma da un orecchio gli entra e dall'altro gli esce.

<< Scusa perché non andiamo? Cosa stiamo facendo?>>

Noto che il suo sguardo è fisso in un punto, mi giro per curiosità e vedo Alex fissarci.

Cazzo, volevo evitarlo, invece...

Lo saluto con un cenno di mano e lui ricambia.

<<Emily cara, perché io non sapevo che tu conosci un bonazzo simile?>>

<<Dani ti prego, sta diventando tutto molto imbarazzante, puoi partire e finirla di fissarlo?>>

<<È etero?>>
Insiste lui.

<<Daniele parti!>>
Gli ringhio addosso.

<<Ok calmati, bignè al limone.>>

Finalmente si decide a partire e inizia il quarto grado come c'era da aspettarselo.

<<Quindi? È etero?>>

<<Si.>>

<<Sicura?>>
Chiede nuovamente.

<<Certo, si sbatte una tettona, direi che è molto etero.>>
Tettona rifatta, ma evito di specificarlo.

Il mio amico ridacchia.

<<Scusa perché fai così?>>
Sono confusa.

<<Ti piace!>>

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