Capitolo 1- Emily ♥️

2.5K 197 333
                                    

Emily.

La prima rampa di scale è andata per fortuna e sono sopravvissuta.

Alzo la testa e guarda cosa mi attende, altre scale, abbasso gli occhi sulle mie mani che stringono tre buste enormi di spesa e non solo, nella mia mente partono parolacce, vorrei capire perché io abbia deciso di svaligiare il supermercato sapendo che l'ascensore fosse guasto.

"Basta Emily, devi deciderti a metterti a dieta. Hai una certa età, un certo peso."

Mi rimprovero fermandomi al primo piano cercando di riprendere fiato, tanto lo so che non lo farò mai, nei miei ventisette anni di vita, non ricordo una dieta che sia durata più di due giorni, giuro di avere ogni volta i buoni propositi, manca tutto il resto.

Mentre cerco qualcuno da incolpare per i miei chili di troppo, mi faccio coraggio e riparto, per fortuna abito al secondo piano, altrimenti non sarei arrivata viva, davanti la porta osservo le mie dita biancastre e penso che non avrei dovuto portare anche la cassa dell'acqua, prendo le chiavi dalla borsa dove ovviamente dentro c'è di tutto e finalmente sono a casa.

Ogni volta che ho bisogno delle ragazze non ci sono, per ripicca darò la colpa a loro per i miei chili, ho deciso, anche se in realtà qui, quella che sperimenta in cucina, soprattutto con la passione per la pasticceria, sono io, in fondo lavoravo in una pasticceria fino a tre anni fa prima di essere costretta ad abbandonare la mia vecchia vita, queste accuse potrebbero quindi ritorcermi contro.

Quando penso all'amicizia penso proprio ad Emma e Sara, siamo praticamente cresciute insieme, ci siamo conosciute al liceo e poi ci siamo trasferite a due ore dal nostro paesino originario per venire nella grande e caotica Roma, nel tempo il nostro rapporto si è consolidato sempre di più. Abbiamo condiviso molto, gioie, sconfitte, perdite, amori, lacrime, cadute, sorrisi, l'importante è esserci. Abbiamo avuto anche belle litigate, soprattutto durante la convivenza, ci vuole pazienza, rispetto e tanto affetto, come in ogni rapporto.

Mi precipito in cucina, precipito è un parolone, diciamo che striscio, portandomi dietro le buste della spesa con la lingua che penzola stile cartone animato visto che fa caldissimo anche se siamo ad Aprile, i miei occhi si posano su un biglietto sul frigo che hanno lasciato le ragazze che mi fasorridere, 'La torta è finita, non sappiamo come mai, ne devi fare un'altra'.

Guardo questa cucina, queste quattro mura grigio perla si trasformano nel mio piccolo regno riportandomi a ciò che ero quando mi metto ai fornelli, era la mia passione, ora cucino torte solo per la gioia del palato dei miei amici.

Insieme alle ragazze ho cambiato tre anni fa ho cambiato casa, quartiere, preferisco cercare di non dare molto all'occhio, sono sempre stata una ragazza semplice e tranquilla, qualche serata in discoteca o al pub con gli amici, la normalità insomma, ora cerco di uscire molto meno, anche se ho ripreso finalmente di nuovo in mano la mia vita.

La vita con i suoi colpi bassi mi ha portata ad essere diffidente, ho imparato che non sai in realtà chi si nasconde dietro un gesto cortese e cosa pretende in cambio, strano come un semplice sorriso possa essere frainteso. Non ho mai amato essere al centro dell'attenzione, ma ora più che mai non sono a mio agio quando capita, cerco di evitarlo per quanto possibile ma è davvero complicato visti i miei capelli rossi e il mio lavoro.

Con le cuffiette alle orecchie, che non mi abbandonano mai, inizio a canticchiare 'Up&Up' dei Coldplay , con un inglese che ovviamente esiste per lo più solo nella mia testa, anche se devo ammettere che di tanto in tanto, qualche parola la azzecco, non sono poi così capra.

Inizio a sistemare la spesa nel frigo e nella credenza, sposto la busta sul tavolo di legno grigio scuro abbinato alla cucina, il ritmo mi prende e mi ritrovo a fare qualche piccolo passo inventando un balletto idiota, piede sinistro a destra in avanti, poi lo porto indietro, ora tocca al destro, due passi di lato e sculetto. Giro su me stessa continuando a muovere i fianchi e cantare ad alta voce e ad occhi chiusi, sono totalmente presa dal ritmo da non rendermi conto di nulla, ad un tratto riapro gli occhi e mi ritrovo pietrificata guardando in direzione della porta di questa stanza.

ARRENDITI ALL'AMORE  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora