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Louis

Ero seduto sul davanzale della finestra di un appartamento di cui nemmeno ricordavo la posizione.
Un ragazzo si stava rivestendo mentre io senza maglia fumavo una sigaretta e senza emozioni lo guardavo.

Perché lo facevo?

Andare a letto ogni giorno con una persona diversa solo per sfogarmi e far finire l'altro impedendogli di toccarmi era la cosa più stupida su questo pianeta, eppure mi dava una parvenza di controllo.

Mi faceva sentire colui che decideva, non colui che veniva sfruttato.

Sentii il fumo arrivare nei polmoni e bruciarmi la gola, adoravo il dolore.

Ed Harry? Cosa pensava di me Harry? Cosa gli avevano detto e a cosa aveva creduto?

Guardai i miei piedi ciondolare a penzoloni dalla lastra di marmo su cui ero seduto: ci trovavamo al quinto piano.

Quel ragazzo lo avevo conosciuto in caffetteria, mi aveva avvicinato con la scusa di offrirmi qualcosa e io avevo capito dallo sguardo cosa volesse veramente.

Facevano tutti così: ragazzi, ragazze... A nessuno importava di me veramente.

Ero il ragazzo bello e popolare, con voti alti senza sforzarsi troppo e tantissimi amici.
Ma nessuno di quegli amici era reale, tranne poche eccezioni che mi ero curato bene di allontanare, e la mia vita era sempre più stretta e soffocante.

Non mi riconoscevo allo specchio, non riconoscevo i luoghi o le persone con cui passavo il tempo.
Le mie braccia erano piene di segni, ma ovviamente nessuno se n'era mai accorto.

Quando scopavo nessuno lo notava: erano troppo impegnati a compiacersi piuttosto che vivere il momento.

Guardai in basso, oltre i piedi fino ad arrivare al suolo. Era molto lontano.

Se fossi saltato sarei sicuramente morto.

"Ti devo anche pagare?" Chiese il ragazzo cercando di fare una battuta e distraendomi da qualsiasi cosa fosse quel ragionamento.

"Perché?" Chiesi confuso.

"Per carità è stato fantastico il sesso, ma sembra che tu lo faccia solo perché lo devi fare... Non hai proprio emozioni" disse senza preoccuparsi e indicando il tavolino.

"C'è un regalo per te lì... Fatti una striscia, almeno diventi più allegro Louis" Continuò per poi lasciarmi solo nel suo appartamento.

Cocaina.

Quasi mi venne da vomitare.

Ricchi figli di ricchi che si comportavano da santi ed erano demoni.

Chissà cosa avrebbe pensato Harry sapendomi in quella situazione.
Non era nemmeno troppo raro: succedeva praticamente ogni giorno.

Nonostante una parte del mio cervello mi dicesse di farmi e basta per non pensare più a nulla la voglia di andare da Harry e stare con lui mi fece prendere e buttare tutto nel water.

Troppo spesso ero stato tentato di drogarmi per far passare quell'orribile sensazione di essere sempre isolato in qualsiasi situazione, ma conoscevo il mio cervello e sapevo che poi avrei cercato ancora e ancora e ancora quell'attimo di euforia, ed ero già dipendente da un'abitudine autodistruttiva.

Sicuramente ci avrei pensato dopo a farmi male, ma in quel modo sarebbe stato possibile nasconderlo.

For your eyes only - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora