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HARRY'S POV

Pensare che quell'esplosione di rabbia e frustrazione che Louis aveva avuto uno dei primi giorni fosse solo dovuta ad una brutta giornata fu probabilmente uno dei maggiori errori che feci nell'intero rapporto con lui.
Andando a letto, quella sera di un mese prima, mi ero detto che ero solo estremamente preoccupato per nulla: capii di essermi sbagliato quando il giorno dopo Louis non mi rivolse la parola.

Era stato difficile accettare il fatto che sarebbe sempre stato in quel modo, che ogni giorno avrebbe trovato un motivo per attaccarmi e poi tornare dolce e simpatico come con tutti gli altri.

La maggior parte delle mattine passava troppo tempo chiuso in bagno e usciva senza parlarmi, quando andavamo in caffetteria invece sembrava molto felice di avermi vicino e di potermi parlare, il pomeriggio infine si arrabbiava per qualsiasi cosa e finivamo per litigare senza un motivo valido.

Tornava dalle lezioni sempre poco dopo che avevo finito di mangiare ed i primi giorni provavo a chiedergli come fosse andata la mattina o se avesse voglia di fare qualcosa, ma tutto ciò che ricevevo in risposta era un "lasciami stare" e la porta della camera sbattuta in faccia.
Dopo qualche ora usciva, si sedeva al tavolo e scoppiava per le minime cose: un giorno era colpa del volume della TV troppo alto, un giorno invece faceva freddo e altri giorni ancora gli stavo troppo vicino.
Io lo lasciavo fare, aspettavo che si sfogasse insultandomi o sbattendo i pugni ovunque potesse, e quando puntualmente scoppiava a piangere mi alzavo senza parlare e andavo ad abbracciarlo.
Lui si fermava improvvisamente, rimaneva immobile per lunghissimi minuti e mi diceva che non era arrabbiato con me e che non capiva perché fossi ancora lì con lui; io scuotevo il capo e dicevo che non importava. Spesso ci sdraiavamo per terra e dopo aver chiuso gli occhi immaginavamo il cielo stellato e la casetta, poi Louis smetteva di piangere e mettevamo un film o mi aiutava a studiare spiegandomi ciò che non avevo capito... Non parlavamo mai di quei crolli improvvisi.

I primi giorni ci ero rimasto talmente male che mia sorella mi aveva addirittura detto di cambiare appartamento, ma giorno dopo giorno avevo capito che non ero io a pesare a Louis.
C'era qualcos'altro dentro di lui, qualcosa che lo riempiva di ansia e lo faceva stare male, che lo portava ad allontanare tutti... Ero arrivato alla conclusione che non fosse abituato ad avere qualcuno che rimaneva con lui in quei momenti, quindi non volendosi mostrare vulnerabile mi allontanava.

Alcuni pomeriggi però era tranquillo, non era sopraffatto da emozioni sconosciute e non mi aggrediva in qualsiasi momento. Erano i momenti migliori: li passavamo ridendo nel parco o mangiando un gelato e alla sera mi ringraziava sempre per la bella giornata.

Io gli dicevo che non doveva ringraziarmi per nulla, ma lui rispondeva sempre "non sono tante le persone con cui posso farlo".

Quel pomeriggio per fortuna poteva essere classificato nelle giornate tranquille: Era domenica e Zayn e Liam ci avevano invitati a passare l'intero pomeriggio con loro; lì ovviamente avevamo trovato anche Niall, il quale aveva portato una sorpresa per tutti.

O meglio quattro sorprese.

Quando io e Louis eravamo arrivati all'appartamento infatti avevo sentito delle voci nuove provenire dall'interno: Appartenevano a quattro ragazzi dall'accento australiano che scherzavano e ridevano con tutti come se avessero sempre fatto parte del gruppo.

Si chiamavano Calum, Luke, Ashton e Micheal; arrivavano da Sidney e conoscevano gli altri ragazzi dall'anno prima.
Erano arrivati così tardi perché avevano deciso di iniziare un po' dopo (cosa permessa dalle borse di studio per gli studenti stranieri) e l'unico a sapere che sarebbero tornati quel giorno era Niall, quindi erano tutti molto felici di vederli.

Anche loro mi avevano trattato subito come uno del gruppo e avevamo passato il pomeriggio sia parlando di qualsiasi cosa che giocando a videogiochi di dubbia qualità.
Mentre Calum e Niall si sfidavano nell'ennesima partita a Mario Kart e gli altri erano nel bel mezzo di un discorso sull'importanza delle zanzare io e Louis eravamo seduti vicini sul divano a ridere e scherzare.

For your eyes only - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora