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AOOO ma raga 5k anche se non scrivo mai screaming crying

Comunque sto una merda MA. Ma annuncino tattico...

Sto scrivendo una nuova FF (OS) da ormai un po' di mesi e me la sto prendendo veramente con calma quindi uscirà quando sarà tutta finita. In quella tratto principalmente i temi per cui sto male ora (solitudine e problemi con i rumori) a differenza di questa in cui parlo di ciò che mi faceva stare male quando la ho iniziata, quindi più di un anno fa.

Non ho la minima idea di che copertina mettere quindi SE VOLETE AIUTARMI PERCHÉ SAPETE USARE APP DI ETIDING PER FAVORE SCRIVETEMI.

niente fine della prefazione.......... Buon penultimo capitolo i guess.

Ps. In questo capitolo ci sarà una specie di scena smut CHE NON VA PRESA COME SCOPATA PER ECCITARSI. (Perché tanto sappiamo tutti cosa succede quando si leggono le smut) sarà a livello psicologico del trauma e della capacità di fidarsi quindi il primo che scrive "volevo la smut intera" giuro che lo ammazzo.

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Harry's pov

Ero seduto sul divano cercando di distrarmi da ormai troppo tempo.

E se succedesse qualcosa?

Continuavo a pensare come un ossesso. Ogni situazione possibile si formava nella mia testa come un vortice di malignità: un attacco di panico, una ricaduta, troppe persone intorno che non avrebbe sopportato.

O forse stavo solo esagerando... Dopo tutto Louis era solo andato a laurearsi.

Il fatto che non mi avesse voluto ancora mi pesava. Non aveva voluto nessuno in realtà, ma tutti i suoi amici frequentavano la stessa università e perciò lo avrebbero visto comunque.
Nelle ore precedenti avevo finito di sistemare gli ultimi scatoloni: erano pieni principalmente di miei vestiti e oggetti della mia vecchia camera che i nonni mi avevano spedito.

Avevamo avuto una lunga conversazione al telefono qualche giorno prima in cui gli avevo detto di essermi innamorato di un ragazzo e che saremmo andati a vivere insieme.
Mio nonno era felicissimo e mia nonna dopo essere quasi scoppiata a piangere aveva iniziato a chiedermi ogni minimo particolare di Louis; inutile dire che ci avevano invitati a cena per conoscerlo.

Tornai con la mente al giorno in cui gli avevo presentato il mio primo ragazzo e spaventato com'ero delle loro reazioni non avevo mangiato nulla per tutta la sera. Loro invece, come ogni volta, erano stati fantastici.
Mi ricordavo ancora il profumo dei biscotti che gli avevano offerto e la sua risata imbarazzata, mi ricordavo le conversazioni allegre che avevamo avuto a tavola e la musica che avevamo ascoltato. Erano passati tanti anni da quel giorno, e da un ragazzo impaurito mi ero trasformato in Harry. Solo in Harry: in Harry che si era accettato, in Harry che amava una persona in un modo talmente profondo che il sé stesso quindicenne non avrebbe mai immaginato, in Harry che aveva imparato a vivere giorno per giorno perché non tutti sono così fortunati da essere felici.

Harry e Louis, Louis e Harry.

A proposito di Louis, mentre pensavo mi ero spostato dal divano della sala al davanzale pieno di cuscini della vetrata.
Louis mi aveva raccontato che quella parete fatta a vetri che dava sul mare era stata il motivo per cui si era innamorato della casa: tantissime volte si era rannicchiato contro le finestre avvolto da una coperta, completamente solo a guardare le tempeste.

Mi faceva ancora male pensare a Louis prima di me. Cercavo di impedirmelo, ma era impossibile; tutte le volte che aveva pianto fino al mattino dopo senza nessuno ad abbracciarlo, tutte le volte che si era svegliato la mattina pensando che sarebbe stato un altro giorno di merda senza qualcuno a dirgli quanto fosse bello vivere.
Tutti gli anni passati a credere di non aver una ragione per andare avanti e nonostante tutto non ricevere mai nulla di bello.
Tutti i minuti passati a credere di non avere un motivo per star male che probabilmente erano stati molto peggio della sua adolescenza.

For your eyes only - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora