HARRY'S POV
La corsa in ospedale fu probabilmente l'esperienza più brutta della mia vita.
Non ricordo molto.
Solo i suoni dell'ambulanza, le voci dei soccorsi e gli altri studenti che preoccupati uscivano dalle stanze per capire cosa fosse successo.
E il dolore, ricordo il dolore.
Non riuscivo a respirare.Non so come riuscii a convincere un'infermiera a farmi salire sull'ambulanza e da quel momento in poi tutto era sembrato al rallentatore.
Ci mettevano troppo tempo. Sembravano passate ore.
Era come vivere la penultima scena di un film drammatico. Quella che viene prima dello schermo buio e della scena finale in cui il protagonista piange sulla tomba del suo amato perduto.
Da ciò che avevo capito aveva perso troppo sangue, avrebbero dovuto fare una trasfusione.
Forse in quel momento capii cosa provava Louis.
Un perenne vuoto, una corda immaginaria che ti stringe la gola e ti impedisce respirare.
La sensazione che ciò che stai vivendo non sia reale.
Ma quello non poteva essere reale. Non potevo avere perso Louis.
Me lo aveva promesso, mi aveva detto che saremmo andati a vivere insieme, non poteva smettere così di lottare.Non poteva perdere la battaglia con quel mostro che esisteva solo nella sua mente.
Le lacrime non avevano smesso un attimo di bagnare il mio viso. Imprimevano una strada, scavavano solchi da cui usciva tutto il dolore che avevo provato in quei mesi.
Perché io stavo bene, ma il dolore di Louis mi strappava l'anima e rimetteva a posto i pezzi in ordine sbagliato.
Da quando ero arrivato in ospedale i medici mi avevano impedito di stare con Louis, mi avevano confinato in una sala d'attesa che odorava di disinfettante.
Avevo la nausea.
In quel momento avevo il viso premuto nella spalla di mia madre. Piangevo.
Gemma non sapeva cosa fare, quindi le diedi il mio telefono per chiamare l'unica persona di cui Louis si fidava un minimo e che sicuramente sarebbe stata abbastanza forte e vicina a lui per affrontare quella situazione.
Zayn.
"Va tutto bene Harry, stai tranquillo" disse mia mamma cercando di confortarmi.
"Non va bene" sussurrai piangendo.
"No, non va bene. La persona che amo è chiusa in una sala operatoria e non so nemmeno..."
Non volevo dirlo.
Non volevo ammettere a me stesso che sarebbe potuto succedere.Tornai a piangere in silenzio mentre lei mi abbracciava.
Ormai era quasi mezzanotte, erano passate tre ore.
Sentii dei passi in corridoio, erano due persone, ma non mi allontanai da mia mamma fino a quando non sentii la voce arrabbiata di Zayn.
"Cosa è successo" disse scandendendo le parole.
Un brivido corse lungo la mia schiena, ma ricordai a me stesso che Zayn non era arrabbiato con me. Stava mascherando il dolore con la rabbia."Zayn stai calmo" cercò di dire Liam, ottenendo scarsi risultati.
Infatti Zayn si avvicinò a me e mi prese da un braccio facendomi alzare. Ero effettivamente più alto di lui, ma non ero mai stato bravo a difendermi risultando sempre il ragazzino timido e debole.
Puntò il dito sul mio petto e abbassò notevolmente la voce, il gelo che si impadroniva lentamente di essa.
"Tu ora mi dici cosa è successo, perché l'ultima volta che sono stato in un ospedale con Louis il suo fidanzato lo abbiamo denunciato"
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For your eyes only - L.S.
FanfictionLouis sta benissimo: è questo ciò che tutti credono. Louis vive in un college -o forse sopravvive-, ha una casa al mare in cui scappa ogni tanto e si sta allontanando da tutti i suoi amici. Ma i demoni che si nascondono nei ricordi di Louis lo stann...