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HARRY'S POV

La mattina mi svegliai di soprassalto sentendo il rumore della mia sveglia che avevo appoggiato sul comodino; inspirai profondamente per per poi sbuffare non volendo lasciare indietro il calore che il piumone mi infondeva.
Rimasi con gli occhi chiusi per qualche secondo, rigirandomi su me stesso e ascoltando i respiri brevi di Louis nell'altro letto.
A quell'ora di una mattina di settembre il sole era già sorto, permettendo alla luce di entrare attraverso il vetro e scaldare la stanza con un leggero tepore: quell'invitante zona della stanza riscaldata dal sole mi convinse ad alzarmi.
Ci misi un po' ad aprire gli occhi e mi stiracchiai prima di mettermi a sedere sul letto con ancora il piumone attorno al corpo, presi poi il telefono dal comodino e mettendomi le cuffiette mi feci leggere dall'assistente vocale tutti i trentasette messaggi che mi aveva mandato mia sorella e sorrisi nel risponderle.
Mi chiedeva cose come "sei arrivato?" O "se non mi rispondi pubblico le foto di quando ti ho fatto i capelli lisci" e ancora "il tizio con cui vivi è veramente uno snob insopportabile?" E "dovresti trovarti uno scopamico!"
Risi a quel flusso di preoccupazione e apprensione trasformatosi in battute sfacciate.

Beep beep beep.

Il suono acuto e incessante della sveglia ancora rimbombava nei miei timpani e mentre mi sporgevo oltre il letto per spegnerla sentii Louis rigirarsi tra le lenzuola.

"ancora cinque minuti"

Sorrisi spontaneamente.
Aveva la voce impastata dal sonno e molto probabilmente si era portato il lenzuolo a coprire la faccia dato che l'ultima parte della frase era uscita abbastanza attutita e soffocata. Decisi di togliermi finalmente il piumone di dosso per stiracchiarmi, e mentre allungavo i muscoli e mi stropicciavo gli occhi mi resi conto di dovermi sbrigare.

Mi alzai sbuffando e infilai le ciabatte che il giorno prima avevo lasciato alla base del letto, mi scaldai sfregando le mani sulle braccia scoperte dalla maglietta e mi sbrigai a prendere i vestiti che avevo già scelto la sera e che avevo lasciato sulla scrivania.

Entrai in bagno strisciando a terra i piedi e pettinandomi capelli con le mani: non avevo proprio voglia di iniziare quell'università che non avevo scelto io.
Rassegnato feci le mie cose, tra cui stare dieci minuti seduto sul water a pensare alla vita e lavarmi i denti, e indossai il maglione che l'app sul mio telefono per farmi leggere i colori etichettava come verde e i pantaloni cargo che secondo lo stesso sistema erano di un color crema tenue.
Il tessuto del maglione era morbido ma pruriginoso sulla mia pelle, così mi dissi di prendere una canottiera una volta uscito dal bagno.

Presi poi il tubetto di gel dal mobiletto di fianco al lavandino e ne misi un po' sulle mani, per poi sfregarle una contro l'altra e passarle a mo' di pettine nei capelli per tirarli indietro: stavano crescendo rispetto a quando l'anno prima avevo solo una massa di ricci sulla fronte, ma erano ancora troppo corti per poterli lasciare sciolti attorno al viso.

Mi stropicciai ancora qualche volta gli occhi e mentre mi coprivo uno sbadiglio con la mano uscii dal bagno aspettandomi di trovare Louis già vestito o almeno pronto a prepararsi, ma non sentendo nessun rumore mi insospettii.

"Louis?" Chiesi con voce abbastanza alta da farmi sentire in tutto l'appartamento, ma lui non rispose comunque.

Perplesso tornai in camera senza incontrarlo in nessun'altra stanza, per sentire i suoi respiri calmi che mi fecero quasi ridere.
Si era addormentato di nuovo.

"Louis." Lo chiamai per la seconda volta, incontrando la sua coperta con le mani e spostandola leggermente per scuotergli la spalla. "Devi svegliarti, non puoi lasciarmi da solo il primo giorno."

For your eyes only - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora