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UEEE BENTORNATI

HARRY'S POV

Mi svegliai alle sette, come ogni giorno, grazie al mio stupido orologio biologico.
Stupido perché il mio migliore amico per cui avevo una cotta stava ancora stringendo debolmente la mia maglietta mentre respirava calmo sul mio petto.
Non avrei mai smesso di pensarlo, sembrava così fragile quando abbatteva le sue barriere; quando mi permetteva di ripulire l'oceano dei suoi occhi dalla tempesta di emozioni che sempre imperversava dentro di lui.
Sarei voluto rimanere, ma mi sentii in colpa perché sua mamma molto probabilmente stava già preparando la torta per la sua festa.

Louis aveva insistito per non fargliela cucinare e andare tutti insieme in pizzeria, ma lei dopo avergli parlato per mezz'ora di cose che solo loro conoscevano e averlo quasi pregato di farle il piacere di lasciarla preparare almeno una torta lo aveva convinto.

Facendo attenzione a non svegliarlo scivolai fuori dal letto e mi vestii.
Sorrisi nel ricordare come mia sorella cucisse una piccola etichetta con su scritti in Braille colore e nome del capo su qualsiasi cosa comprassi per non rendermi difficile il vestirmi. Gemma mi era stata vicina da sempre, mi aveva aiutato a rialzarmi dopo l'incidente e mi aveva fatto anche un po' da mamma.
Le dovevo tutto.

Dopo essermi lavato la faccia e i denti uscii dalla stanza e scesi lentamente le scale.
Entrai in cucina, dove trovai Jay a cucinare una torta.

"Harry, tesoro, come mai già sveglio?"

"Mi sveglio sempre a quest'ora... Louis dorme ancora quindi ho pensato di aiutarla"

Mi grattai la nuca in imbarazzo, non ero mai stato bravo a parlare con le madri dei miei amici.

"Oh tranquillo, Louis non si sveglierà per le prossime sei ore, quindi abbiamo il tempo di preparare tutto... E poi ti ho già detto di darmi del tu"

Annuii e mi avvicinai a tentoni al tavolo, e mi sedetti su una sedia.
Da quando ero arrivato in quella casa avevo stupidamente smesso di usare il bastone dato che Louis mi accompagnava ovunque e mi maledissi per averlo lasciato in camera.

Lei mi passò una ciotola e mi disse di mescolare con la frusta, cosa che feci senza difficoltà.

Rimanemmo a cucinare in silenzio per una buona mezz'ora, fino a quando lei non ruppe l'atmosfera calma che si era creata.

"Harry possiamo... Parlare di te e Louis?"

Annuii lentamente mentre tagliavo le fragole per la farcitura e continuavo a cucinare la torta praticamente da solo.

"Voi non siete migliori amici vero?"

Sospirai e questa volta scossi la testa.

"Beh si che lo siamo..."

"... Ma tu vorresti di più"

"Si" sospirai profondamente e appoggiai la guancia sul palmo della mano.

"E Louis...?"

"Non lo so, Louis non dice nulla... Però pensano tutti che stiamo insieme..."

"Si vede che Lou tiene molto a te, ma... Ha i suoi... Diciamo i suoi tempi"

"Non credo succederà mai qualcosa... Mi va bene così però"

"Sai Harry, sei il primo ragazzo a cui mio figlio si avvicina da tanto, sia fisicamente che dall'interno, al quale ha permesso almeno un po' di conoscerlo... Forse è un po' troppo presto per parlarti così o farti questo discorso, ma prenditi cura di lui ok?"

Non capivo dove volesse arrivare con quella conversazione, ma intuii che fosse veramente importante per lei quindi mi limitai ad ascoltare.

"Spero che Louis si fidi di te, davvero... Prova a ridargli il suo bellissimo sorriso."
Fece una breve pausa, come per riflettere.
"Non ti arrabbiare troppo con lui, se riuscirà ad aprirsi con te sarà il ragazzo più dolce di sempre" Fece un'altra pausa "dopo così tanto tempo..."

For your eyes only - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora