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LOUIS POV

Eravamo entrambi seduti sulla spiaggia.
La giornata era soleggiata e calda, forse la fine di giugno, e il tramonto illuminava i suoi occhi formando delle pagliuzze dorate al loro interno.

Guardavo il mare e il mare lambiva i nostri piedi. Intrecciai le nostre dita e appoggiai la testa sul suo grembo guardandolo dal basso.

Portai una mano ad accarezzargli la guancia. Tracciai le linee immaginarie della sua pelle e lui sorrise.

"Ti voglio bene"

Rivolse lo sguardo verso il basso, appoggiando interamente la guancia alla mia mano.

Mi scappò una lacrima che lui asciugò con il pollice.

"Ehi non piangere piccolo..."

Presi la sua mano e gli baciai le nocche.

"Non sto piangendo, mi dà fastidio il sole"

Improvvisamente non riuscii a muovermi. Ero bloccato, mi sentivo soffocare e vedevo le immagini distorte.

Cercai di chiamare Harry, ma dalla mia bocca non uscivano suoni.

Potevo solo guardare lo scenario cambiare lentamente intorno a me; il viso di Harry si allungava e scavava, diventava inquietante.

Tutto girava. Cercai di urlare e scappare e anche solo muovermi, ma non riuscii a fare nulla.

HARRY'S POV

Eravamo arrivati di fronte alla porta della stanza dopo aver finito le lezioni.

Louis aveva un'ora in meno, quindi molto probabilmente era già a dormire per poi svegliarsi e pranzare insieme.

Come sempre d'altronde.

Salutai il ragazzo che mi aveva accompagnato, lo stesso che mi aveva mostrato il laghetto dove avevo portato Louis.
Probabilmente aveva una piccola cotta per me... Poverino.

Non aveva intenzione di andarsene, forse pensava che lo avrei invitato dentro a bere qualcosa.
Lo salutai di nuovo per fargli capire che non fosse ben accetto dato che aspettavo di pranzare con Lou da tutta la giornata, ma un grido ci allarmò entrambi.

Capii subito da chi fosse arrivato e mi preoccupai tanto da non riuscire a fermare il tremore delle mani mentre aprivo la porta.

Mormorai qualche scusa senza senso e la chiusi dietro di me lasciando il ragazzo fuori.
Corsi cercando di non inciampare verso il divano, dal quale sentivo arrivare altri lamenti.

"Lou? Lou va tutto bene?"

Non mi rispose, continuava a piangere e a mormorare frasi come "non riesco a respirare" o "fammi uscire".
Stava avendo un attacco di panico nel sonno, quindi decisi di svegliarlo.

Lo scossi leggermente dalle spalle, ma ancora non si svegliava.

"Lou apri gli occhi porca puttana" dissi nel panico mentre gli passavo una mano sulla guancia.

Ancora non dava segni di vita, quindi decisi di prendere la borraccia che avevo nello zaino ancora tenuto in spalla e di rovesciare il poco di acqua che rimaneva sul suo viso.

Si svegliò di soprassalto, mettendosi a sedere di scatto.

Continuava a non respirare, emettendo solo dei sospiri strozzati.
Potevo sentire il suo cuore battere sempre più velocemente contro la mano che avevo messo sul suo petto.

"No no no Lou respira ti prego"

Delle lacrime continuavano a bagnargli le guance e io sinceramente non sapevo cosa fare.

For your eyes only - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora