HARRY'S POV
"Lou sveglia... È la quarta volta che ti chiamo"
Come sempre, Louis non voleva alzarsi da letto.
Era una mattina particolarmente fredda e piovosa e capivo il suo rifiuto di alzarsi, ma non poteva continuare così.
Aveva saltato già troppe lezioni e nonostante avesse fatto un patto con il preside per poter scappare dall'obbligo di frequenza era arrivato al limite."No" rispose con voce flebile.
Affondò la testa nel cuscino e sbuffai.
"Louis ti prego, faremo tardi a lezione" lo implorai per l'ennesima volta.
"Non voglio andarci"
Mi feci dire l'ora dal telefono, e capendo che non avremmo fatto in tempo a raggiungere la prima lezione mi sedetti di fianco a lui.
"Cosa c'è che non va?"
Mugugnò una risposta e gli accarezzai la schiena sospirando.
"Niente"
"Louis..."
Gli parlai con un tono che non ammetteva repliche. Sapevo che fosse una guerra persa, ma avremmo dovuto parlare prima o poi.
"Io non... Sto male e basta"
Sentii un singhiozzo, segno che stesse piangendo.
Gli accarezzai la testa e rimasi in silenzio, cercando di confortarlo al meglio.
Non sapevo mai cosa fare in quei momenti: io non potevo aiutarlo se non abbracciandolo e dicendogli che sarebbe andato tutto bene.Gli dissi parole dolci per molto tempo, fino a quando suonò il mio cellulare.
Lo presi in mano controvoglia e senza staccarmi da Louis gli dissi di leggere il nome di chi chiamava.Mamma
Tutto il mio corpo si bloccò in un millesimo di secondo e sentii Louis girarsi.
Non era possibile. Mia madre non poteva chiamarmi."Harry va tutto bene?"
Annuii per nulla convinto.
"Non rispondi al telefono?"
Mi ero bloccato. Non sapevo se rispondere o ignorare la chiamata e concentrarmi sul pianto di Louis.
Non feci in tempo a decidere che lui prese il telefono e rispose, attivando il vivavoce.
"Pronto?"
Dall'altra parte sentii un sospiro strozzato e un singhiozzo.
Chiusi tutti pensieri fuori dal mio cervello e rimasi stranamente impassibile."Ha... Harry?"
Presi la mano di Louis, le cui lacrime ormai si erano asciugate.
"No... Ha lasciato qui il suo telefono... Chi parla?"
"Sono... Sua madre, tu chi sei?"
"Piacere, Louis"
Per quanto la tecnica isolamento stesse funzionando una sola frase mi aveva fatto smettere di pensare al presente.
I ricordi vividi, quelli che avevo cercato per anni di seppellire, stavano tornando a galla inondando il mio cervello e facendomi affogare. mi limitavo ad ascoltare e a stringere la mano di Louis, che mi accarezzava lentamente mentre parlava con lei senza capire la situazione."Sei... Chi sei?"
"Uhm... Louis, lo ho appena detto" rispose sempre più confuso.
"Oh si ho capito ma... Intendevo perché hai il suo telefono?" Lei era timida, la voce estremamente bassa e paurosa.
"Perché lo ha lasciato nella stanza"
"Voi... Vivete insieme?"
Mi risvegliai dal mio stato catatonico e strinsi la mano di Louis sempre più forte.
Non volevo quella conversazione, non volevo che mia mamma parlasse con Louis nè in quel momento difficile per lui nè mai.
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For your eyes only - L.S.
FanfictionLouis sta benissimo: è questo ciò che tutti credono. Louis vive in un college -o forse sopravvive-, ha una casa al mare in cui scappa ogni tanto e si sta allontanando da tutti i suoi amici. Ma i demoni che si nascondono nei ricordi di Louis lo stann...