30 (seconda parte)

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A grande richiesta (quindi nessuna)....

LOUIS POV

Quando mi svegliai avevo un grande peso sui polmoni. Respiravo a fatica.
Non era colpa del panico o delle braccia di Harry che mi stringevano, ma per la consapevolezza di dover andare avanti.
Mi ero svegliato nel letto di un'ospedale e l'unica cosa che ricordavo era la mano di Harry sulla mia guancia ad accarezzarmi.
Nulla nella mia testa riguardante la notte appena trascorsa o la serata prima dell'ospedale.
Non capivo come Harry fosse finito sul lettino o come io fossi finito in ospedale in primis.
La mia testa era completamente vuota, avevo solo una corda che mi stringeva all'altezza delle costole e mi impediva di respirare.

Perché non volevo.

Non volevo andare avanti.
Volevo addormentarmi e non svegliarmi mai più, passare il resto della mia vita tra le braccia di Harry senza fare assolutamente nulla.

A proposito di Harry, sapevo fosse sveglio. Mi stava accarezzando lo zigomo con il pollice senza emettere alcun rumore.
Ora avremmo dovuto parlare, ma non volevo rompere il silenzio.
Non ci riuscivo, qualcosa mi bloccava fisicamente dal parlare.

Mi confortava, il silenzio. Nessun rumore, nessuna parola, non dovevo per forza dare spiegazioni o parlare di ciò che sarebbe avvenuto poi.

Non avevo il coraggio di parlare con Harry.

"Buongiorno" disse lui sotto voce. Il tono basso e graffiante probabilmente per colpa del sonno.

Era sempre così, ogni volta che mi svegliavo, ogni singolo giorno Harry era lì ad augurarmi il buongiorno con la sua voce calma e le sue carezze leggere.
Nonostante tutto lui rimaneva giorno dopo giorno al mio fianco, aspettava che mi addormentassi e al mattino quando mi svegliavo era sempre attento sull'altro lato del letto per vegliare su di me.
Harry era sempre con me, non mi avrebbe mai lasciato.

Mi mossi leggermente per fargli capire che avessi sentito.

Harry respirava sui miei capelli, un peso gravava su tutta la stanza.
Nessuno dei due aveva voglia di parlare, ma avremmo dovuto farlo da un momento all'altro.

Lui sospirò e capii che da lì a poco avremmo affrontato l'argomento.

Rimase in silenzio ancora per qualche minuto mentre mi accarezzava.
Sentivo le sue dita tracciare le linee del mio viso, seguivo i suoi movimenti con il capo e assecondavo le sue carezze.
Sfiorava la mia guancia per poi spostarsi sugli zigomi, disegnava i contorni del naso e la forma dei miei occhi.
Mi toccava come se stesse dipingendo il suo quadro preferito.
Spostò il pollice lungo l'incavatura delle guance per arrivare alla bocca.
Sentivo il suo amore avvolgermi, bruciare e uscire da ogni parte di lui per insinuarsi in me.
Sapevo quanto Harry mi amasse, sapevo che le sue non erano solo parole al vento. Mi dimostrava il suo amore con la reverenza che metteva nello sfiorarmi la pelle, nel seguire le linee del mio viso per vedermi.
Sapevo anche che il suo era un amore sofferto per colpa del mio dolore, ma non potevo farci nulla.
Con l'indice tracciò il contorno delle labbra, passò il polpastrello sulla pelle mentre percepivo ogni minimo movimento.
Ero estremamente consapevole delle mani che usava come strumento per comunicare i suoi sentimenti più segreti, del calore della sua pelle che mi avvolgeva nonostante la quantità di fili a cui ero collegato e del suo battito perfettamente sincronizzato con il mio.

Durante quei mesi avevo visto il suo amore cambiare ed evolversi.
Era passato da una piccola e timida cotta al soffrire per colpa di quel sentimento, ma era rimasto con me per tutto il viaggio.
Io non sapevo cosa provassi; non sapevo cosa fosse l'amore e non capivo come amarlo.

Mentre ragionavo Harry aveva fatto scivolare la mano lungo il mio braccio rimanendo sempre in silenzio.
Aveva accarezzato la fasciatura con cui mi avevano avvolto l'avanbraccio per poi tracciare il contorno delle mie dita.

For your eyes only - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora