QUESTO ORMAI È UN CHIESA STAN ACCOUNT🛐🛐
HARRY'S POV
Louis dormiva ormai da quasi un'ora.
Aveva ancora la guancia sulla mia mano e il suo respiro silenzioso mi colpiva mentre muovevo il pollice per accarezzarlo.
Pensavo a quanto sarebbe stato difficile a quel punto riniziare. Per Louis. Ora avrebbe dovuto vedere uno psicologo e sicuramente i problemi non sarebbero spariti in un giorno.
Forse non sarebbero spariti mai.
Ero sicuro che sarebbe stato difficile per lui dare gli esami, sarebbe stato difficile iniziare i nuovi anni della specializzazione e andare ogni giorno in ospedale per iniziare il tirocinio.
La cosa positiva, però, era che avrebbe potuto seguire gli corsi online da casa.
Ne avevamo parlato molto tempo prima, sembravano anni ormai. Lui mi aveva chiesto di andare a vivere insieme; senza farsi troppi problemi me lo aveva proposto per permettermi di lasciare l'università, ma ora avevamo costruito qualcosa insieme e per me era un passo importante.
Ero quasi spaventato del fatto che Louis si fidasse di me a tal punto di vivere insieme in un periodo talmente brutto della sua vita.
Se non fossi stato abbastanza?
Se alla fine, dopo tutti gli sforzi, si fosse reso conto che avermi al suo fianco non aveva cambiato nulla?Per non pensare più a quelle cose cercai di concentrarmi sul mio progetto di aprire una pasticceria.
Mi ero concentrato talmente tanto su Louis da perdere di vista il mio obiettivo.
Certo, avremmo condiviso la casa, ma sicuramente avrei dovuto pagare la mia parte di bollette, cibo e tutte le altre cose che servono per mandare avanti un'abitazione.
E cosa più importante con quali soldi avrei messo in piedi il negozio?
Sapevo che Louis aveva messo da parte molto denaro lavorando da ragazzo, ma non gli avrei mai chiesto di aiutarmi.Quella notte sembrava interminabile. Qualcosa dentro di me si era rotto facendo uscire tutte le mie preoccupazioni rendendole apparentemente insuperabili.
Scossi la testa per mettere ordine tra i pensieri.
Avrei dovuto affrontare una cosa per volta.
Una volta che Louis avrebbe dato gli esami saremmo andati a vivere a casa sua e mi sarei trovato un lavoro nel paese.
Avrei lavorato fino ad avere il necessario per comprare un piccolo immobile e avviare la mia attività.
Ma prima di tutto Louis doveva stare bene. Avrei passato tutte le giornate a casa con lui se fosse stato necessario.
Senza di Louis non ci sarebbe stato nessun noi, nessuna casa o pasticceria o tirocinio. Sarei stato io, io che non avrei saputo cosa fare senza la persona che amavo.Quel Louis che in quel momento si stava agitando nel lettino dell'ospedale su cui era sdraiato.
Scuoteva la testa e aveva iniziato a tremare.
Mi risvegliai di scatto dal fiume dei miei pensieri e sentii l'agitazione tornare.
"Lou... Louis calma, va tutto bene" sussurrai muovendo il pollice in piccoli cerchi sul suo zigomo.
Non mi sentiva. Si agitava sempre di più, a quel punto si era anche svegliato.
"No... No... Lasciami stare" sussurrò quasi piangendo.
Mi si spezzò il cuore, avrei voluto piangere di nuovo.
"Amore sono io, cosa c'è che non va?"
Spostò la guancia dalla mia mano e si alzò a sedere di scatto. Sentii i rumori di qualcosa che striscia, probabilmente aveva portato le gambe al petto e le aveva circondate con le braccia appoggiando la testa sulle ginocchia.
Mi alzai dalla sedia con un groppo in gola e mi avvicinai al suo corpo tremante. Non parlava, sentivo solo singhiozzi.
"Lou, posso abbracciarti?"
"Vai via" sussurrò.
Quella frase mi colpì come un masso.
Vai via
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For your eyes only - L.S.
FanfictionLouis sta benissimo: è questo ciò che tutti credono. Louis vive in un college -o forse sopravvive-, ha una casa al mare in cui scappa ogni tanto e si sta allontanando da tutti i suoi amici. Ma i demoni che si nascondono nei ricordi di Louis lo stann...