Capitolo quarantasette.

34 2 0
                                    

CAPITOLO 47

Parla HARRY.

Voglio baciarla e sto per farlo. Mi sembra di sfiorare il cielo con le dita mentre il suor respiro mi tocca il viso,mi accarezza i sensi, la desidero così tanto e per un attimo dimentico che sono a casa del suo ragazzo. Una voce fastidiosa ci fa sobbalzare dal divano, è Victoria con le mani sui fianchi che resta al suo posto,guardandoci contrariata.
Victoria: cosa diamine state facendo voi due? – Si avvicina,sussurra ma il suo tono è davvero arrabbiato. Perché le interessa tanto? Non sono dannati affari suoi.

IO: Io..vado in cucina. – Mi alzo con tono stizzito,ero sul punto di baciarla,diamine,stavo semplicemente per riprendere vita.
Victoria: Non scappare,non mi fuggi. Dopo dobbiamo parlare. – Mi afferra per il polso,costringendomi a guardarla.

IO:Vabbene,Miss.Rompipalle. – Le sorrido strafottente,girandomi e proseguendo per la mia strada.


So di sembrare rigido e sicuro di me,ma sono anche consapevole del fatto che le gambe mi tremano,mi sento debole e inerme. E’ come se fossi morto,ma respiro ancora.
Ho già dovuto affrontare prima alcune delle migliori amiche delle mie ex squaldrine. Tutte mi avvertivano lo stesso: “Stalle lontano o dovrai vedertela con me,è fidanzata,ricordalo.”

Ho sempre risposto con un ghigno a quelle stupide provocazioni,loro non sapevano quanto per me fossero inutili quei discorsi. Non le ho mai ascoltate realmente. Le loro amiche non mi chiedevano di smetterla di perseguitarle,bensì mi pregavano di entrare nel loro letto,ed io semplicemente lo facevo. Sì,mi è capitato di essere entrato in una rissa con uno dei loro ragazzi gelosi,ma mi sono sempre mostrato indifferente e loro si sentivano provocati,forse intuendo che io fossi migliore di loro da potermi permettere le loro ragazze. Ma non era questo. A me davvero non interessava,lo facevo per il gusto dell’avventura. Del rischio.   

Adesso è diverso. E’ di Sofie che parliamo,lei non è una delle tante, lei è molto di più. E il suo ragazzo non è un coglione qualunque,bensì il mio migliore amico. Non posso smettere di pensarla. Mi rendo conto troppo tardi dei miei stupidi errori fatti in passato, a lei. L’ho ferita così malignamente.

Lo ammetto, sin dalla prima volta in cui l’avevo osservata mentre parlava con le sue amiche,camminando lungo i corridoi, mi era piaciuta. Ne ero ossessionato. Ricordo di quanto cercavo di provocarla e poi la baciai,così semplicemente. Lei era così ingenua,non sapeva in cosa si stesse cacciando. Ed ora eccoci,mentre continuiamo a lottare contro tutto questo…amore? Posso definirlo in questo modo? D’altronde,non so cosa provi lei per me. Potrebbe essere naturale attrazione fisica,non la biasimerei se si fosse stancata di me,anche io sono stufo dei miei giochi,ma lei non lo è,non lo sarà mai.
Sono seduto accanto ai ragazzi mentre parlano allegramente,non li ascolto. Non so se mi rivolgono la parola, sono semplicemente isolato da ogni contatto esteriore e mi sento così perso e solo. Continuo a rimuginare sulla serata di ieri. Non voglio neanche immaginare cosa lei abbia pensato di me per tutto il tempo,non voglio saperlo. Victoria cosa le starà dicendo? Le starà chiedendo di starmi lontano? Di lasciarmi perdere, o peggio, di evitarmi?
Una gomitata sul braccio mi distoglie dal mio stato di trans, è Louis che mi sorride con un’espressione allegra. Ha la ragazza che le piace, e che amo, al suo fianco, perché non dovrei invidiarlo?
Louis: Cosa c'è, amico? – In un certo modo il suo sorriso mi conforta ma mi turba quando ricordo che è a causa della sua ragazza se sono in questo stato.
IO: Problemi di cuore,suppongo. – Sussurro e mi chiedo se mi abbia ascoltato.
Louis: Qualcuna ti ha mollato mentre la stavi spogliando? – Ridacchia,cercando di sdrammatizzare.

‘Magari fosse solo questo, Lou.’ Sospira il mio subconscio.
IO: No, molto peggio. – Evito il suo sguardo, non so fottutamente mentire e lui mi capirebbe.
Louis: Cosa c'è di peggio? – Appoggia una mano sul mio braccio,adesso è serio e so che vuole ascoltarmi.
IO: E’ fidanzata con un altro. – Lo guardo negli occhi adesso, è la verità.
Louis: Provaci anche tu con un'altra,allora! Magari si ingelosisce e torna da te.- Il suo tono è ovvio mentre pronuncia queste parole.
IO: La amo e voglio solo lei,nessun'altra. Mi sento così estraniato dal mondo senza lei, la sua risata, i suoi occhi e..e i suoi dannati baci. – Riprendo fiato, chiudendo gli occhi. -  Hai presente quando sei in una strada isolata, senza nemmeno un'anima viva? Bhe, mi sento così quando non c'è lei, così mi sento adesso. – Sorrido ipocritamente al mio stupido paragone e sbatto più volte le palpebre,sbuffando. 

My demons burn.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora