Capitolo cinquanta.

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CAPITOLO 50

Medito sulle parole dell'uomo confortato da Harry. In fin dei conti, entrambi abbiamo perso qualcuno. Che lo amassimo o meno.

IO: Anche io ho perso mia madre,anni fa. In realtà é davvero complicato perché non ne ho mai avuto una. Mi ha abbandonata quando avevo solo quattro miseri anni,lo stesso fece mio padre. Mi affidarono ai miei zii e difatti, vivo ancora con loro. A lei non interessava nulla di me,mio padre è venuto a cercarmi. Dopo anni di tormenti e sofferenze e mi ha raccontato che lei è morta. Non molto tempo dopo il mio abbandono. Credo sia stato meglio non conoscerla, il mio disprezzo nei suoi confronti si sarebbe solo alimentato ulteriormente. -

Harry: Non dimenticare che non potevano tenerti per gravi problemi economici, Sofie. - Mi interrompe bruscamente, come se gli infastidisse ascoltarmi espellere tali cattiverie.

IO: Harry, ma quale ingrata darebbe al mondo una bambina pur sapendo di non poterselo permettere? Non ha neanche mai avuto la decenza di mandarmi una lettera, di telefonarmi. Non mi voleva e mi ha semplicemente gettato tra le braccia della sorella,che codarda,vero? E sai cosa? Credo che l'incidente stradale sia stata una grossa baggianata. A mio parere, si é suicidata a causa dei sensi di colpa, della coscienza sporca. Mio padre è stato un uomo di buon senso. Capisco che non mi abbia mai cercato, ma alla fine è tornato da me. Mi ha promesso che non mi avrebbe mai più lasciato. Io credo in lui, mio padre è l'unico che ha saputo amarmi. - La mia voce è un sussurro gelido e inespressivo. Ricordare tutto ciò che mi ha portato a questo, mi devasta.

Harry: Cazzo,Sofie. Non puoi saperlo,era tua madre. Credo ti amasse più di chiunque altro,tanto da lasciarti nascere nonostante non le fosse possibile. Dovresti esserle grata, ti ha donato questa vita. Perché avrebbe dovuto farlo se non ti avesse amato davvero? Perché abbandonarti? E mi dispiace ma non saprai mai cosa successe quel giorno,cosa le capitò realmente. Devi limitarti a credere in ciò che ti si viene raccontato, che ti piaccia o meno. Apri quella fottuta mente che ti ritrovi e usa il cervello. - È arrabbiato, i suoi occhi bruciano.

In un certo senso mi aspettavo questa reazione da parte sua; adora sua madre,l'ha sempre sostenuta e crede che ogni mamma sia amabile quanto lei. È così ingenuo, non capisce che non tutti sono buoni e non tutti fanno figli perché li vogliono davvero.

IO: Caro,piccolo e dolce Harry. Non tutti hanno una madre che li vizia e li adora,sai? Non mi farai cambiare idea,la mia opinione su quella donna non muterà né adesso né fra cent'anni. - Mi è difficile non urlare, gesticolare sembra essere il mio unico svago mentre sollevo le braccia in aria e compio gesti contorti.

Riesco a sentire il battito del mio cuore accellerarsi e percepisco il rossore di ira sulle mie guance. L'irritazione di Harry aumenta ad ogni mia parola, sembra perdere ogni stima di me,come se non fossi io la stessa ragazza che stava baciando qualche momento prima. Questo riesce ad alterarmi maggiormente.

Harry: Sei cocciuta, testarda ed orgogliosa. Con questo dannato carattere di merda non andrai mai avanti,resterai sempre nella tua ignoranza. Parlare cosi di un'anima scomparsa,ma come osi mancare di rispetto alla donna che ti ha dato vita in questo modo? Smettila di portare tanto rancore,perdonarla non richiede molto. Detesto profondamente quando cerchi un pretesto per aver ragione,quando cerchi di apparire il più fragile possibile. Detesto quando non riesco ad entrarti nella testa,non potendo farti ragionare. Detesto e disprezzo questo lato di te! -

Noah cerca di far sedere Harry per calmarlo, mentre quest'ultimo continua ad urlarmi contro ciò che più odia di me ma sono troppo scossa e distratta per continuare ad ascoltarlo.
Le sue parole fluttuano nell'aria come piume che si schiantano sul terreno, producendo un fastidioso sibilo. La sua dichiarazione mi ha letteralmente sfracellata, macinata. Non credevo pensasse queste cose di me,pensavo fosse sincero quando mi diceva che ci sta provando davvero a conquistarmi. Credevo di potermi fidare.

My demons burn.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora